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In molte parti dell'Africa,meno povera,come in Nigeria,
si celebrano le principali
feste delle religioni presenti in misura maggiore.
Così, per Natale, le famiglie si riuniscono attorno
agli anziani e tutti i conoscenti, senza far distin
zioni tra i culti, sono invitati a partecipare alla
cena della vigilia. In quella sera, vige infatti
l'abitudine di lasciare aperto l'uscio di casa
per far sì che chiunque si senta il benvenuto.
La tradizione vuole che ci si scambi regali,
spesso consistenti in cibi sia crudi che cotti.
Ogni famiglia riceve ed offre molto più cibo di
quanto in realtà se ne consumi, e questa ab
bondanza è considerata di buon augurio.
Oltre ai doni alimentari, corre l'uso di donar
vestiti, specie se i destinatari sono dei bambini.
Nei giorni che precedono il Natale sono le ragazze
che vanno di casa in casa, ballando e cantando
accompagnate da tamburi. Usano annunciarsi
con un biglietto in cui specificano il giorno in
cui si esibiranno
.
Le danze proposte variano
in base all'appartenenza etnica dei vari gruppi,
come pure i canti, sempre composti nelle
lingue locali. Dal 25 in avanti, invece, è la volta
degli uomini di esibirsi lungo le strade.
Con i volti coperti da grosse maschere di legno,
raffigurano vari personaggi legati al costume locale.
Si dividono in due gruppi: maschere danzanti,
dall'aspetto umano, e maschere dall'aspetto
più inquietante, temute da tutti e soprattutto
dai bambini. La decorazione più frequente,
in casa come in chiesa, consiste in un intreccio
di rami di palma, spesso disposti a formare
un arco, su cui vengono applicati dei grandi
fiori bianchi che sbocciano sotto Natale. I fiori,
bellissimi, non vengono coltivati,ma i bambini si
adoperano per cercarli.Chi invece desidera
avere delle decorazioni più durature, che
abbelliscano la casa almeno fino a Capodanno,
opta per uno dei tanti alberi artificiali presenti
sul mercato nelle più diverse fogge,
oppure arricchisce con nastri colorati
e luci un piccolo banano