Noi x sempre
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Non più sette ma tre. Trentasei mesi e la coppia entra in crisi.
Si comincia con il «parlare al singolare». Poi a tirare fuori tutte le scuse possibili e immaginabili per non fare l’amore, la più sfruttata «Sono stanco/a».
La comunicazione a parole si spegne: nel bene e nel male, niente discussioni ma neppure dialogo civile.
Dell’altro o dell’altra comincia a dare fastidio tutto. Ma si tace, per il quieto vivere. L’incomunicabilità, fisica e verbale, uccide la coppia all’alba del terzo millennio.
«BOMBE INTELLIGENTI»
Si tratta di frasi o atteggiamenti ad hoc per farsi del male. Quando una coppia le sa usare, allora non c’è niente da fare. Uno dei due può anche pensare di poterne uscire, ma accade raramente: ci sono quei tre anni di "litigate" difficili da superare.
Ecco il primo comandamento. Non arrivare a quei tre anni che, un tempo, forse erano piatti che volavano, oggi, di «comunicazioni interrotte».
I SINTOMI
Una psicoterapeuta ed esperta di terapia di coppia sostiene che i campanelli di allarme sono più che visibili: «Si comincia a fare sempre meno l’amore, per esempio. Che non significa che siamo troppo stanchi per farlo, ma piuttosto che non c’è più voglia di comunicare con il corpo e di affidarlo all’altro».
Ma non solo. «Si comincia a provare fastidio per tutto quello che l’altro fa, ma si preferisce non dirlo. Mi viene in mente quella paziente che mi raccontò di quanto non sopportasse che il marito, alla sera, arrivasse a tavola, fresco di doccia e tutto profumato di borotalco. Lei odiava quel profumo. Ma non glielo diceva».
Per la psicoterapeuta spesso l’inabissarsi nel quieto vivere è in realtà calarsi in un silenzio devastante.
I RIMEDI
Cosa fare? «Certo quando una coppia va in psicoterapia significa che vuole uscirne.
Ma attenzione non sempre - avverte l’esperta - va bene. Perché può essere una fuga inconscia; un delegare agli altri la soluzione di un problema che sta dentro di noi.
A volte la soluzione è unicamente a due. Ha spesso funzionato il consiglio di pensare a un nuovo progetto comune: acquistare una casa o preparare un viaggio.
Fondamentale capire sempre se la crisi dichiarata è voglia di fuga o di una nuova coesione».
Amici, parenti, consultori, sacerdoti, a chi parlarne? «A tutti e a nessuno. Il ruolo dei genitori di una coppia giovane, può essere per esempio devastante, ma non si può generalizzare. Per chi ha una formazione religiosa la parrocchia è sempre un buon punto di riferimento».
Ragazzi partecipate..condividete le vostre esperienze...; )
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Sesso: F Età: 34 Prov: TS |
Inviato da: relazionidiaiuto
il 08/12/2012 alle 22:31
Inviato da: LN1979
il 22/05/2012 alle 14:41
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il 23/03/2008 alle 17:11
Inviato da: Anonimo
il 31/01/2008 alle 14:04
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il 25/12/2007 alle 23:09
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