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« Confetti d'arte: Francis...Mangiatori di Patate »

Vita di Van Gogh

Post n°17 pubblicato il 22 Settembre 2005 da maresole2001
Foto di maresole2001

In questo Blog dedicato all'Arte con la A maiuscola...come poteva non mancare un accenno sulla vita di uno dei più grandi artisti dell'Impressionismo? Per chi non ha mai sentito parlare di lui ( ne dubito...) per chi ama l'arte e per chi non ricorda la sua storia, eccovi un assaggio della sua Biografia..

Vincent Van Gogh , pittore olandese nato a Groot-Zundert, Brabante nel 1853 e morto a Auvers-sur-Oise nel 1890. Figlio di un pastore protestante, si avvicinò all'arte lavorando all'Aia per la bottega d'arte della galleria Goupil, quando aveva 16anni e negli anni successivi nella filiale della stessa ditta a Londra, infine a Parigi.
Nel 1876 una crisi religiosa lo spinse a farsi predicatore laico e  studiare teologia ad Amsterdam, iniziando la sua missione nel 1878 fra i minatori nel Borinage.
Il fallimento di quest’esperienza spinse Van Gogh a prendere la decisione di diventare pittore; nel 1881, all'Aia, iniziò il suo cammino presso Anton Mauve; poi tornò presso i suoi,a Nuenen, e trascorse anni d’intenso lavoro preparatorio: questo periodo, dedicato a soggetti di vita contadina, terminò con la prima opera importante “I mangiatori di patate” (1885, Amsterdam, Rijksmuseum) dai toni cupi e densi di colore che ricordano da vicino la tradizione della pittura olandese e dalle figure molto espressive. Nel febbraio del 1886 Van Gogh andò a Parigi; i due anni di permanenza nella capitale furono densi di esperienze: a contatto con l'ambiente artistico più vivo, l'artista assorbì la lezione dell'impressionismo e schiarì la sua tavolozza, abbandonando i toni cupi del periodo precedente, come testimoniano i numerosi paesaggi e la serie di autoritratti.
Nel 1888 si recò ad Arles, in Provenza; nelle opere di questo periodo, come “Il ponte di Langlois” (Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller), “Arlesiana” (New York, Metropolitan Museum of Art), il “Procaccia Roulin” (Otterlo; ma di tutti questi dipinti esistono anche altre versioni) e vari autoritratti, l'artista mostrò di aver già superato l'impressionismo per una concezione nuova, espressiva e simbolica del colore.

Raggiunto ad Arles dall'amico Gauguin, dopo un primo periodo di reciproca esaltazione creativa, la convivenza dei due artisti divenne burrascosa, fino al dramma: in una crisi di follia Van Gogh assalì l'amico con un coltello e poi si tagliò un orecchio. Internato nel manicomio di Saint-Rémy, continuò a dipingere paesaggi esprimendo visioni fantastiche ed allucinate della natura, in forme contorte e vibranti di alta suggestione drammatica “Strada con cipressi” (1890, Otterlo). Dimesso dal manicomio, si trasferì ad Auvers-sur-Oise, dove, in una crisi di follia, si uccise nel luglio del 1890.

In pratica sconosciuto in vita (l'unico articolo sulla sua pittura, di Albert Aurier sul Mercure de France, era apparso agli inizi del 1890), Van Gogh godette in seguito di una fama sempre crescente, a cominciare dalla retrospettiva del 1891 al Salon des Indépendants:
nei soli nove anni che poté dedicare alla pittura egli seppe assimilare le più feconde esperienze artistiche del suo tempo, per giungere a creare un'opera profondamente innovatrice, che apriva la via a fondamentali momenti dell'arte moderna, quali il fauvisme e l'espressionismo.
Le elevatissime meraviglie delle sue opere negli ultimi anni lo hanno posto ai vertici del mercato d'arte.

 
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