FERNANDO ZORZELLA

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150 MILIONI DI EURO – IL ROMANZO : 6° PUNTATA

Post n°6545 pubblicato il 07 Febbraio 2021 da FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Arrivato a casa, durante la mattinata, Andrea si senti con il Sindaco e si accordarono sul primo progetto sociale da attivare in paese. L’idea era di assumere almeno 2 persone disoccupate per gestire tutte le aree verdi del paese mantenendole in ordine e curate.

Si senti poi con Ketty, e gli diede ordine di assumere due persone disoccupate con più di 50 anni, perché sono le persone che hanno più difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro.

Ketty suggerì Carlo e Ruggero e lui accettò, poi sottolineò che sia l’Asilo che la Parrocchia avevano problemi con la loro cura del verde e quindi sarebbe stato utile aiutarli.

Passarono una decina di giorni, il Parroco stava mettendo in ordine il suo ufficio in canonica quando sentì ripetutamente suonare il campanello della porta.

Aperta la porta della canonica, si trovò davanti Fabio, un ragazzo di quaranta anni, in preda ad una crisi di pianto, così subito lo fece entrare e lo rincuorò, facendogli un caffè e dandogli dell’acqua da bere.

Poi Fabio, appena calmatosi spiegò il motivo di così tanta disperazione.

Fabio: “Si ricorda Don che le avevo detto che sia io che mia moglie siamo disoccupati? Ed il bambino, mio figlio Davide è ammalato di deficienza immunitaria?”

Don: “Si mi ricordo tutto Fabio, infatti ogni tanto ti penso, ma cosa è successo ora? Il bambino sta male è grave?”

Fabio: “No, no! …….. Hanno chiamato da Firenze, dal Meyer, uno dei più importanti ospedali per bambini in Italia, sono pronti per il trapianto di midollo per curare Davide. Però Davide e mia moglie si devono traslocare per alcuni mesi, perché c’è la fase di preparazione all’intervento, la degenza e poi il post ricovero e vogliono avere il bambino sempre a portata di mano per sicurezza del bambino stesso. Ma io non ho soldi per finanziare tutto questo.”

Il Don gli versò dell’altra acqua.

Fabio: “Proprio adesso, proprio adesso che c’è la possibilità di guarire mio figlio io non ho le forze per farlo, …….. mi aiuti Don mi aiuti.”

Mentre ascoltava la storia di Fabio, il Don si alzò in piedi e si mise alla finestra a riflettere, fino a che gli venne l’idea di chiamare Andrea. Prese in mano il telefono e gli telefonò chiedendogli di andare subito in Parrocchia.

Fabio era rimasto allibito perché il Don lo aveva proprio lasciato li da solo per andare a telefonare senza dirgli niente.

Andrea, arrivato in Parrocchia ascoltò la storia di Fabio e poi fece la sua proposta: “Visto che sei sotto shock a Firenze ti ci porto io, così tu non hai la tensione della strada, io ritornerò in qualche modo poi, arrivati a Firenze vedremo come sistemare il tutto.”

Fabio conoscendo Andrea e la Società che aveva messo in piedi, ricominciò a sorridere, e dopo una chiacchierata, si accordarono sull’ora della partenza e se ne andarono dalla canonica.

Andrea andando a casa chiamò Ketty al telefono per alcuni ragguagli e per spiegargli tutto.

Ketty disse: “Fai bene ad aiutarli sono una famiglia che se lo merita, e Davide è un bambino adorabile, conquista tutti con i suoi sorrisi. …….. Ti tratterrai molto a Firenze, vuoi che venga anche io?”

Andrea: “Mi tratterrò il giusto per lasciare le cose in ordine e il più possibile serene, non preoccuparti stai a casa. Mi serve che vieni a prendermi e mi accompagni a casa loro.”

Ketty: “Ok arrivo subito, capo.”

Il viaggio verso Firenze andò a meraviglia e senza intoppi, si fermarono in Autogrill per una sosta e Fabio comprò un gratta e vinci di 5 euro, anche se era senza soldi aveva bisogno di tentare la fortuna.

Non vinse niente, e si lamentò, perché proprio la fortuna l’aveva lasciato del tutto, non rendendosi conto che la sua fortuna era la persona che guidava la macchina in quel momento e non sapendo cosa aveva in mente Andrea per lui.

Andarono prima in ospedale, per sistemare la burocrazia clinica, e far ricoverare Davide in Day Hospital, poi andarono in un piccolo albergo li vicino all’ospedale denominato “Albergo al Meyer”, nome dato dal fatto che aveva una convenzione di sconti per i famigliari che avevano bambini ricoverati al Meyer.

Il piano terapeutico se tutto fosse andato bene sarebbe durato 6 mesi. Mesi in cui sicuramente Davide e sua Mamma avrebbero dovuto rimanere a Firenze ed aver un alloggio come appoggio.

Andrea chiese a Fabio di lasciarlo fare, così si recò alla reception e prenotò una camera matrimoniale con un lettino piccolo in più per sei mesi al costo di 25000 euro pensione completa.

Quando Fabio si rese conto di ciò che aveva fatto quel benefattore, insistette nel sostenere che era troppo e che si sarebbe potuto andare a vedere dalle suore, cercò anche di ringraziare ma non trovava le parole adatte.

Arrivati in ospedale e sentendo ciò che era successo in albergo, la moglie di Fabio si mise a piangere e ringraziò ripetutamente.

Andrea cercò di sdramattizzare giocando con Davide.

Passò qualche giorno, Andrea era rimasto a Firenze per far compagnia a Fabio e alla sua famiglia, ai quali aveva donato altri 5000 euro, Davide nel frattempo era stato sottoposto a trapianto e tutto andava per verso giusto.

Ketty e Marisa avevano deciso autonomamente, senza che l’una sapesse niente dell’altra, di  raggiungere Andrea a Firenze per fargli un po’ di compagnia, visto che la sua permanenza si sarebbe trattenuta ancora qualche giorno.

Quando lo seppe Andrea un po’ si preoccupò, perché erano persone importanti tutte e due e tutte e due le avrebbe volute vicine, ma il fato scelse per lui. A pochi chilometri dall’entrata dell’autostrada a Ketty grippò il motore, e dovette farsi soccorrere da un carro attrezzi, così che solo Marisa riuscì a raggiungere Firenze.

Marisa, sapendo in quale albergo recarsi e in quale stanza, non disse niente del suo arrivo per preparargli una bella sorpresa, infatti quando a sera Andrea si recò in stanza trovò lei distesa di fianco sul letto vestita solo con la camicia da notte e fu a quel punto veramente una bella sorpresa.

Si fecero portare la cena in stanza e vi rimasero fino a mattina.

Abbracciati nel letto chiacchierando, Marisa gli parlò di Chiara, un’amica che risiedeva a Verona, capoluogo di provincia dove c’era Siriate, e che amministrava insieme ad altri un’associazione che si occupava di poveri e senza tetto dal nome “Guardia contro la povertà”.

Marisa: “Potresti fare molto per loro, anche con poco.”

Andrea: “Hai ragione Marisa, ma io vorrei fare un di più per quello che fanno già, ci sono già molte realtà che aiutano questa associazione e lo fanno benissimo, io non devo entrare in  concorrenza con questi ma devo fare un qualcosa che nessuno fa.”

Marisa: “Sono carenti di posti letto nei dormitori, questo si, Chiara si lamenta sempre, di questo.”

Andrea: “Ecco io potrei lavorare per colmare questa mancanza e poi loro con i loro mezzi potrebbero gestirla e sarebbe un di più a quello che hanno già.”

Marisa: “Non sarebbe una brutta idea.”

Andrea: “Fammi parlare con la tua amica e poi si vedrà.”

La notte proseguì serenamente e dolcemente nell’intimità della camera d’albergo.

Il giorno dopo tutti e due si recarono al capezzale di Davide al Meyer, ma vedendo che anche Marisa si era disturbata a venire e non potendo chiedere o sperando di più di quello che aveva già fatto per loro Andrea, i genitori del piccolo lo esortarono a ritornare a casa e alle sue faccende.

Andrea prima di andarsene staccò un altro assegno da 5000 euro ai coniugi dicendo: “Fabio vi lascio anche questo assegno, rimaniamo d’accordo che se vi dovesse servire qualcosa chiamatemi che io correrò e per finire quando Davide starà meglio parleremo anche di lavoro.”

Dopo essersi salutati Andrea e Marisa rientrarono a Siriate.

Nei giorni che seguirono Andrea, si dedicò nel valutare i lavori di restauro della casa, Paolo aveva fatto un grande lavoro di restauro dando nuova vita alla casa.

Sonia era impazzita e sfinita, perché aveva ripulito tutto a fondo per il rientro di Andrea.

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