Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 
Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« LA DEMOCRAZIA DEI LADRITra tutti, è il PD il pa... »

E' un po' troppo tardi per certificare i bilanci della casta!

Post n°304 pubblicato il 21 Settembre 2012 da r.capodimonte2009
 

Il verdetto ci ha messo un po’ a travalicare gli interessi incrociati dei privilegiati più svergognati d’Italia, i nostri parlamentari. Da ora in poi, il controllo sulle spese relative alle prebende in milioni che spettano loro, e il modo in cui le effettuano, sarà a carico di società esterne ai loro maneggi, e teoricamente più serie. Diciamo teoricamente perché finchè non ci diranno quali sono e di quali soci si compongono questi controllori, noi restiamo in attesa di giudizio.

Dopo la definitiva batosta abbattutasi sul PDL con il caso Fiorito, infatti, siamo alla frutta: il regime dei partiti sta lentamente scomparendo sotto il fango, nonostante il PD tenti, con Matteo Renzi di dimostrare ancora qualche singulto. Ma si tratta solo di riflessi condizionati. In realtà della repubblica italiana fondata sul lavoro non resta che un brutto ricordo, trascorsa com’è da una terrificante serie di scandali mai riscontrata, neppure ai tempi di Tangentopoli. La differenza fondamentale con quella stagione è infatti basata sull’assoluto disprezzo che i partiti hanno dimostrato nei confronti della loro rappresentatività, che li rende soggetti pubblici, visto che sono finanziati, in base a una malaugurata legge che si sono accreditata, con i soldi dei cittadini. Allora fu dimostrato che le aziende erano legate a un sistema per cui, per ottenere appalti e lavoro, esse erano costrette a finanziare  partiti e loro leader, ma con i loro soldi! Oggi, al contrario, pur continuando questo sistema tranquillamente a sussistere, con buona pace di Di Pietro e di tutta la Procura di Milano, le cose sono andate peggiorando. Il sistema si è moralizzato per finta, e questo dimostra che Tangentopoli fu solo un fumo negli occhi, destinato semplicemente ad abbattere una classe politica, non il meccanismo che la teneva in piedi! Questa stessa classe politica si è mutata, mistificata, ha assunto nuove colorazioni e nominatività, ma gli uomini che la controllano sono sempre lì, oggi settantenni, allora cinquantenni; e dato che il barile da cui suggeva la corruttela, anziché vuotarsi, si è riempito di denaro pubblico, non ha più alcun bisogno di ricorrere all’impresa, oggi in crisi, ma se ne serve nei modi più truffaldini, alla faccia dell’etica e della democrazia.

In cima alla piramide di questo sfacelo, ci sono gli organi di coordinamento e giustificazione del sistema, la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale, i quali si sorreggono su presunte meritorietà storiche, quali la Resistenza e l’Antifascismo, sulle quali fondano una gigantesca costruzione dai fondamenti d’argilla. Che si guardano bene, però, dal suggerire leggi che possano cassare lo status quo di corruzione a tutti i livelli, anzi lo tollerano, spesso giungendo a sacralizzate i partiti, come fa in continuazione il Quirinale; il quale a sua volta è avallato dalla Corte, anche quando cade nel ludibrio più grave, come è accaduto nel caso delle intercettazioni sulla mafia.

Dunque il sistema è marcio e questo favorisce la tecnocrazia che ci governa, la quale evidentemente tace e acconsente. Tutti hanno notato che Monti sono settimane che non pontifica, che sono settimane che lo spread è bloccato, che le Borse vivacchiano, che i prezzi delle benzine sono fermi, che si cerca in ogni modo di allontanare gli obbiettivi dalle malefatte compiute dai suoi decreti con i grandi scandali che vengono alla luce, e che ormai non risparmiano nessuno. Se non sono gli scandali, è la legge elettorale che non parte, se non è la legge elettorale, sono le primarie dove regna solo confusione, se non sono le primarie è la politica estera e le barzellette e i filmini su Maometto, ecc. Monti può fare dunque grandi sospiri di sollievo: alla fine la gente dovrà misurare un’intera classe politica tradizionale, con questa ventata mefitica, che chiamiamo tecnici, che pure manda un fetore minore della prima, e quindi sarà da scegliere al momento del voto!

Ma proprio la gente deve capire che tra i miasmi paludosi dei partiti e quelli della casta assurta al potere e destinata a distruggere il Paese, per svenderlo, non c’è alcuna differenza. Il regime poggia su entrambe queste colonne diroccate, che si reggono a vicenda, perché se ne cade una l’altra fa la stessa fine. I tecnici finora non hanno mosso un dito perché la casta fosse minimamente intaccata nei suoi privilegi, anzi ne hanno aumentato i poteri, riconoscendole il merito di tenerli in piedi, con l’unico metodo riconosciuto da millenni, l’autoritarismo e le polizie, sia giudiziarie che fiscali. I tecnici hanno colpito esclusivamente là dove sentivano di poter temere riconferme, le classi medio e piccolo borghesi e operaie, depredandole perfino della loro dignità, del lavoro, del cibo, della sopravvivenza.

Quando potrà durare questa parentesi? Non molto. Il regime è decotto, sta perdendo ogni fisionomia di sopravvivenza. All’interno dei partiti ormai liquefatti si alzano le bandiere della contestazione dei pochi ancora vivi, contro i molti moribondi. La reazione a catena è legata al risultato elettorale, tra quattro mesi e mezzo lavorativi: se la gente voterà per Monti credendo che sia l’alternativa allo sfascio, sarà la fine dell’Italia. Se la gente voterà per le opposizioni dell’antipolitica, forse l’Italia potrà salvarsi.

L’antipolitica, probabilmente, non potrà mai governare il Paese da sola, ma ripulirlo sì, innestando appunto la reazione a catena, che disintegrerà le infrastrutture innalzate dall’immoralità pubblica legata alle vecchie generazioni della politica, e spianerà la strada per le nuove idee, per le nuove iniziative, per i nuovi soggetti atti a portare l’Italia in salvo, e aprirla al futuro.

Sarà come un polline portato dal vento, che inonderà lande rinsecchite e nebbiose, e s’innesterà in quei pochi virgulti ancora vivi, che le renderanno di nuovo fertili e procaci. Piene di colori e profumi. Il fango e il lezzo della putrefazione non sarà che un lontano ricordo.

R.S

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

acer.250iltuocognatino2karen_71diabolikas0m12ps12robert.sstaff.communityLibannawintour0Miele.Speziato0rossella1900.rlucylla_sdCWBriggsgiuseppisOsservatoreSaggio
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963