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RENZI fa a fette il Codice Penale

Post n°1252 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da r.capodimonte2009
 

Perché il Governo Renzi sta “depenalizzando” mezzo Codice Penale?

Le opinioni sono queste, le abbiamo raccolte su un campione di 50 persone, dai 21 ai 65 anni: pochissimo, in verità, ma ci serviva un piccolo test, tra giovani occupati e disoccupati, lavoratori e pensionati.

Facciamo una premessa sulle principali “depenalizzazioni”, contenute, al solito, in due decreti legislativi, approvati dal CdM:

1)  guida senza patente

2)  permesso di coltivazione di piante allucinogene, ai soli fini terapeutici

3)  ingiuria

4)  furto di bene di cui si sia comproprietari

5)  appropriazione di cose smarrite

6)  atti osceni in luogo pubblico

7)  abuso di credulità popolare

8)  rappresentazioni artistiche abusive

9)  impianti abusivi di carburante

10) omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali

11) uso di scritture privare falsificate

12) omessa identificazione da parte di soggetti pubblici e privati ai

       fini dell’antiriciclaggio

 13) emissione di assegni non autorizzati

 14) contrabbando di merci per via aerea e marittima

 15) sottrazione di documentazione legale e contabile da parte degli

       amministratori.

“Depenalizzazione” non significa, ovviamente abolizione del reato, e quindi la detenzione, più o meno effettiva, s’intende, ma la sostituzione con “ammende”.

La prima risposta quasi univoca è stata la più logica, il che dimostra che la gente, ormai, conosce il nostro premier e quel che gli passa per la testa: meglio colpire subito il portafoglio e incassare il dovuto, piuttosto che attendere i tempi lungi del procedimento penale!

A questo è ridotta l’esigenza di fare cassa di Renzi, visto che gli serve il contentino da riservare al marketing elettorale dei vari “bonus”, mentre Junker gli fa le pulci per come tratta i bilanci dello Stato! Né gli frega un tubo che la criminalità, anche quella spicciola dei “furbetti” come lui, si riappropri ulteriormente, della dinamica burocratica, che, a questo punto non fa più paura a nessuno.

Dei 50 interrogati, quelli che lavorano ci hanno risposto che ritengono molto gravi tutte le norme penali abolite, e che sono relative ai comportamenti para-criminali: con particolare riferimento all’omesso versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali, che quindi diventeranno da eccezione, regola (perché chi non le paga, ed è la maggioranza, non ha neppure i soldi per pagare l’ammenda!); e la norma di denuncia dell’antiriciclaggio, che ridà al manigoldo la sua libertà di delinquere. Qualcuno ha fatto notare che questa “norma” arriva, giusta giusta, per alleviare le responsabilità di intermediari, professionisti e revisori, che nascondono e spesso sostengono l’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio. E non è un caso che l’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia si sia subito allertata, dato che lo stesso Governo avrebbe dovuto mettere l’intera materia, con le solite promesse da marinaio, in una nuova legge organica. Infatti, l’ultima ispezione di Palazzo Koch in Banca Etruria, ha fatto emergere “25.000 rapporti da regolarizzare proprio ai fini della individuazione del titolare effettivo, sulla base delle norme antiriciclaggio”. Lo stesso dicasi per IW Bank, dove 13 dipendenti sono indagati per riciclaggio, dopo la scoperta di ben 104.000 conti non in regola con la normativa sulla verifica dell’identità di determinati clienti. Cioè l’esercizio di cui è assai esperto l’Istituto per le Opere di Carità, meglio conosciuto come IOR!

I giovani sono stati tutti unanimi, salvo due, nel notare che alcune scelte sono rivolte a guadagnarne la simpatia, senza se e senza ma: la coltivazione della marjurana non a scopi terapeutici, che d’ora in poi costerà una multa; la guida senza patente (che è un oltraggio alla logica del “delitto stradale”!), ma anche gli atti osceni in luogo pubblico, viste le scene immortalate giorno e notte di coppie che fanno il loro comodo, sia per strada che via sms. Evidentemente Renzi immagina che tutti i giovani italiani abbiano, come lui, una visione etica e morale, basata sulla indecenza dei comportamenti e della affermazioni!

Insomma l’aggressione allo “stato di diritto” continua: la scusa è sempre quella, i tempi della giustizia, come se la giustizia fosse un’entità ultraterrena e non dipendesse dalla gestione che ne fanno le caste e le lobby: quelle giudiziarie e quelle politiche.

Meglio è saltarne l’impatto e andare a depenalizzare tutto, come si è già fatto per altri provvedimenti, come i reati di concussione e corruzione, tutti legati a doppio filo al matrimonio morganatico tra politica e affari che vede F.I. e PD navigare sicuri, con stralci abissali delle pene.

Un po’ come ha fatto con le carceri: l’ex-sindaco di Firenze, premier cooptato ma mai eletto dai cittadini, preferisce mettere in libertà migliaia di detenuti tossico-dipendenti, piccoli spacciatori, o ruffiani colti sul fatto a gestire la prostituzione, che, subito dopo, ricominciano logicamente a delinquere, perché non ci sono le carceri. A parte che ce ne sono almeno cinque in costruzione e mai terminate (perché il Ministero è senza disponibilità!), ma adesso costoro potranno diventare imprenditori, coltivando in proprio le droghe, pagando la multa! E perché no, metter su delle belle “cooperative”, che potranno evitare di versare i contributi, di falsificare i bilanci e le scritture contabili (questo lo facevano già!), emettere assegni, visto che sono come le banche, (detengono liquidità dei soci per 13 miliardi!), e magari “contrabbandare” l’eroina e l’hashish senza problemi.

Solo pagando l’ ammenda!(ITALIADOC)

 
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