Creato da Suresh.07 il 13/05/2007
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Jatakamala 2
Jatakamala 2 è un blog sulla vita e sulle cose che mi piacciono: la Libertà, l’India, il mare e la montagna, la fotografia. Quando non ho vino purissimo, ogni altro antidoto mi diventa veleno. Veleno è i dolore del mondo e il suo antidoto è il vino. Solo col vino non ho timor di veleno.
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« Papaveri | I Suoni Delle Dolomiti » |
Sulla riva sinistra del Gange, a due miglia da Rishikesh, si trova un ashram senza pari, che accoglie il fiume carico del gelo dei ghiacciai, ancora schiumante dopo aver superato le gole di Lakshmanjula. All'inizio si scorge soltanto il tempio bianco, santuario di Shiva, e alcune casette nascoste tra gli alberi. Qui il Gange si allarga tra il fianco della montagna invaso dalla giungla sulla riva destra e, sulla riva sinistra, un greto di sabbia argentea dove passeggiano gli eremiti all'imbrunire. Due barche assicurano la traversata verso l'ashram e il ritorno.
I traghettatori sono due robusti montanari, pii e lavoratori; non accettano mance perché sono pagati dal mahant (il superiore dell'ashram). Quando tutte e due le barche si trovano sull'altra riva, bisogna gridare forte per chiamare i barcaioli.
I raggi cadono perpendicolari sui flutti. Montagne da una parte e dall'altra. Il Gange scorre, mentre la stessa vita calma, monotona, concentrata dei monasteri indiani fluisce a Swarga-Ashram. L'acqua si calma formando piccoli laghi tranquilli tra enormi rocce nere. La spiaggia è orlata di una duna di cactus, poi è la foresta, striata di liane legnose, alcune elastiche, altre rigide e spinose; e la prodigiosa vegetazione della giungla -muschio e cespugli, arbusti e cordami verdi che si dondolano al vento. Le liane s'incrociano e si mescolano ovunque, benché i monaci le taglino per liberare i sentieri, e gli abitanti di Lakshmanjula vengano a raccoglierle ogni autunno per il fuoco. La foresta non è vecchia, è piuttosto l'avanguardia della giungla che scende dalla montagna, ma è fitta, piena di scoiattoli, di serpenti, di pavoni e gatti selvatici. In autunno, quando si prosciugano le sorgenti e la vegetazione della giungla s'impoverisce, gli sciacalli si spingono in cerca di cibo fin quasi all'eremitaggio. La notte sento le loro urla sinistre e solitarie, e più l'autunno avanza, più si avvicinano. Le grotte dei dintomi nascondono spesso tigri e pantere scese dal monte Pauri. Vanno di notte ad abbeverarsi nel Gange: creature di luce sotto i raggi lunari, signori imperturbabili in questa contrada dove nessuno uccide.
Mircea Eliade – Diario Indiano
Musica. Ravi Shankar. Clicca qui!
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