Blog
Un blog creato da Jungleishere il 20/02/2008

Religioni e...

Discussioni, interviste, spiegazioni su religioni, filosofie di vita, ateismo e tutto ciò che vi gravita attorno

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FACEBOOK

 
 

 

« La pagliuzza e la trave....Cattolicesimo & co. »

Intervista a Davide Romano

Post n°12 pubblicato il 02 Aprile 2008 da Jungleishere

Nell'articolo precedente vi ho parlato di un libro uscito da non molto, "La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo tradizionale". Dato che ho ritenuto, con approvazione di molti di voi a quanto sembra, che l'argomento trattato dal suo autore, Davide Romano, fosse tanto interessante da necessitare un approfondimento, ecco che ho proposto una intervista al giovane giornalista. Egli, con grandissima gentilezza e disponibilità, ci ha dedicato tempo e attenzione rispondendo a tutti i quesiti propostigli in modo davvero esaustivo. Ecco a voi perciò, preceduta da una breve biografia dell'autore, l'intervista a Davide Romano circa il suo ultimo libro.

Davide Romano (Palermo), giornalista, specializzato in informazione religiosa, si occupa di pubbliche relazioni e cura diversi uffici stampa. Ha scritto e scrive per numerose testate, tra le quali: Il Giornale di Sicilia, Il Mediterraneo, La Repubblica, Centonove, Antimafia2000, L'Ora, La Rinascita della Sinistra, Jesus, Avvenimenti, L'Inchiesta Sicilia,  Narcomafie e Riforma. E' stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98.  (biografia tratta dal sito www.lazisa.it)

Ø      Dunque sig. Romano, per iniziare ci parli del suo ultimo libro, "La pagliuzza e la trave".
 
"E' una raccolta di pezzi giornalistici e di inchieste che hanno come tema, soprattutto, il rapporto chiesa-mafia, chiesa-politica (nelle sue degenerazioni xenofobe ed eversive di destra), chiesa-diritti umani... a partire dalla realtà siciliana e allargando di volta in volta lo sguardo fino a guardare alla realtà della Chiesa cattolica romana nella sua interezza. Il titolo, poi, è chiaramente una citazione del Vangelo 'Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? Come puoi dire a tuo fratello: Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio, mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello". Un passo il cui significato penso sia chiaro a tutti..."

Ø      Come mai ha deciso di trattare il cattolicesimo italiano e perché lo ha fatto da una prospettiva laica?
 
"Semplicemente perché sono un giornalista che cerca la notizia e che cerca di raccontare i fatti con una certa oggettività. Per me è una questione di deontologia professionale: la notizia prima di tutto, sempre e comunque".
 
Ø      In un periodo in cui la stragrande maggioranza delle pubblicazioni sono intrise di polemica, lei ha scelto di "navigare contro corrente" offrendo al lettore una prospettiva di vista oggettiva, quasi scatti fotografici delle situazioni reali. Da cosa trae origine questa scelta?
 
"Mi è capitato d'inciampare in alcuni fatti-notizie. Ho sentito che era mio dovere raccontarli. In questo modo, è emerso un ritratto della Chiesa cattolica a più dimensioni, con le sue luci e le sue ombre..."

Ø      Lei dice che la situazione del cattolicesimo contemporaneo non è tutta omogenea: cosa intende per ciò e quali crede ne siano le cause?
 
"La Chiesa cattolica è diffusa quasi in tutto il mondo ed ha più di un miliardo di fedeli... Al di là della ricerca di una certa uniformità o omogeneità di dottrina e di prassi, la pluralità delle dottrine o dei modi di interpretare la propria fedeltà al dettato evangelico è quasi naturale, nonostante i diktat di Roma e della gerarchia vaticana".
 
Ø      Come di qualunque cosa la gente è abituata a vedere soltanto il meglio o viceversa esclusivamente il peggio, anche della Chiesa attualmente si tendono a vedere soltanto i difetti, mentre invece, come lei ha chiaramente mostrato, c'è anche una "Chiesa differente" ancora intrisa dei valori originari di amore, pace, tolleranza, fratellanza. Come mai la prima, in modo probabilmente inintenzionale, tende a schiacciare la seconda, nascondendola quasi agli occhi della maggioranza degli individui?
 
"Io penso che sia un dato positivo... Mi spiego meglio. Si dice che fa più notizia un albero che cade che una foresta che cresce. E allora, se il fatto che un prete celebri messa nel covo di un boss mafioso o che un suo collega abusi di un bambino fa ancora notizia, significa che la maggioranza del clero si comporto invece all'opposto. Quindi, paradossalmente, finché i media continueranno a dare grande risalto a fatti dal profilo criminoso, ciò paradossalmente significa che la gente comune fa esperienza di una Chiesa diversa... al di là di quello che scrivono i giornalisti. Io ho
cercato di raccontare entrambe le realtà: la Chiesa che fa notizia e quella che non la fa".
 
Ø      Se dovesse esprimere una sua opinione personale cosa ci direbbe circa l'attuale stato del cattolicesimo?
 
"E' un bella domanda che richiederebbe una risposta assai articolata che forse non è nemmeno mio compito dare. Ma stiamo ai dati forniti dall'Annuario pontificio e alla mia, seppur parziale e insufficiente, conoscenza dei fatti e della realtà della Chiesa cattolica. In occidente la Chiesa non gode di ottima salute: seminari semivuoti, abbandono delle pratiche religiose e poi l'effetto devastante nell'opinione pubblica dei continui scandali  legati all'abuso dei minori da parte di sacerdoti.
Diversa è la situazione della Chiesa in molte zone del cosiddetto Terzo mondo: lì la Chiesa cattolica, così come le altre Chiese protestanti, sta conoscendo una nuova primavera. Ed è proprio lì che continua a crescere a ritmi per noi inimmaginabili. Vedremo dove porterà, in termini di ripensamento della Chiesa di se stessa, questo spostamento dal Primo a Terzo mondo... "
 
Ø      La Chiesa è abituata ad intessere forti relazioni con politica e mafia: questo fenomeno, osservando la realtà dei fatti, è probabilmente sempre esistito da quando l'autorità religiosa, secoli e secoli or sono, giunse alla conquista del potere temporale. Come mai allora oggi questo fenomeno è visto con occhi differenti, più critici e carichi di disapprovazione, da parte dei fedeli?
 
"Gesù invita i suoi discepoli ad andare poveri e disarmati per il mondo ad annunziare soprattutto ai poveri la Buona novella. I cristiani hanno vissuto questa tensione fra la tentazione delle cose del mondo e le cose di Dio in maniera talvolta drammatica nel corso della storia. Il Vangelo è alla portata di tutti, ognuno giudichi nella sua piena libertà se questa fedeltà al dettato evangelico è presente nelle strutture che l'uomo si è dato nel tempo per diffondere l'annuncio del vangelo della grazia".
 

Ø      Nel suo libro cita un nome forse troppo poco conosciuto: don Vitaliano La Scala. Chi era costui?
 
"Don Vitaliano è un piccolo prete che, per vivere la fedeltà al Vangelo secondo coscienza, è entrato in aperto conflitto con i suoi superiori. Dovendo scegliere tra la fedeltà alla gerarchia e quella alla sua coscienza, ha scelto quest'ultima".
 
Ø      Cosa crede abbia rappresentato Papa Giovanni Paolo II per la Chiesa?
 
"Nel mio libro parlo, naturalmente, anche di lui e della sua magnifica omelia tenuta nella Valle dei Templi di Agrigento nel maggio del 1992. Pronunciò parole dure e accorate contro mafiosi e d'incoraggiamento e di consolazione per tutti quei cristiani e non che si battevano contro le organizzazioni criminali. Un monito che purtroppo i cristiani sembrano oggi aver già dimenticato. Concludendo, penso che Giovanni Paolo II sia stata una delle grandi personalità che ha attraversato il ventesimo secolo, capace di grandi gesti profetici ma anche di incomprensibili durezze e chiusure. ha senza dubbio uniformato maggiormente la Chiesa cattolica, ma l'ha a mio avviso anche svuotata dei suoi fermenti più genuini ed evangelici".
 

Ø      Non crede che forse, dopo la morte di quest'ultimo, la sua figura sia stata troppo mitificata e si sia tesi troppo a scordare le opposizioni e le difficoltà che il suo pontificato ha avuto?
 
"Purtroppo ha ragione lei. Questo è accaduto e molti avvoltoi hanno veleggiato sul suo cadavere anche per molto tempo. Gli stessi che del suo pontificato hanno preso solo le cose che gli servivano lasciando in ombra tutto il resto. Penso anche che Wojtyla abbia pagato il prezzo della sua sovraesposizione mediatica. Gli stessi media che lui ha utilizzato con ineguagliabile maestria lo hanno reso una sorta di personaggio alla stessa stregua di una rockstar o di una Lady D."

Ø      Quali differenze ci sono tra la Chiesa come l'ha lasciata Papa Giovanni Paolo II e quella che invece vede alla sua testa Benedetto XVI?

"Sono due personalità assai diverse fra loro. Nella ricerca di una certa continuità tra il primo e il secondo, Ratzinger sta dando alla Chiesa cattolica un'impronta più conservatrice-tradizionalista".
 
Ø      Lei nel suo libro ha cercato di non tralasciare nulla, evidenziando finanche le grandi differenze tra il messaggio predicato da Ratzinger cardinale (in particolare prende in considerazione la bellissima frase "Al di sopra del papa resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica") e quello successivo da Papa che oggi tutti più o meno conosciamo. A cosa pensa sia dovuto tale mutamento di prospettiva?
 
"Al semplice fatto che le grandi personalità coltivano in se anche grandi contraddizioni e che un conto sia essere un giovane teologo, un latro ricoprire prestigiosi e importanti incarichi all'interno di una struttura di potere. E poi le persone e i loro pensieri cambiano nel tempo. Solo i morti non lo fanno, e gli stupidi".
 
Ø      Lei ha posto l'accento su argomento a mio parere davvero molto interessante: la "laicizzazione" del senso cattolico, ossia il fatto che quest'ultimo sia portato avanti, forse anche senza volerlo, dalle oneste persone comuni, lavoratori e instancabili nella lotta contro una società che tentano (probabilmente in modo utopistico) di cambiare; chi invece dovrebbe più di ogni altro farsi ambasciatore di certi valori finisce per saperli soltanto dire a parole, peraltro non sempre in modo giusto. Pensa che questa situazione, alla lunga, possa portare a qualche cambiamento? Magari ad una laicizzazione delle strutture clericali o allo sgretolamento della Chiesa?
 
"Il discorso sarebbe lungo, ma cercherò di dare una risposta concisa. La Chiesa è costituita dal Popolo di Dio all'interno del quale alcuni fratelli rivestono particolari incarichi ministeriali, cioè di servizio. La clericalizzazione della Chiesa, che ha precise cause storiche ma non dogmatiche, è a mio avviso un tradimento del dettato biblico e dello stesso Concilio vaticano II. La fossilizzazioni di questo sistema di potere 'sacro'
sta facendo pagare alla Chiesa un prezzo altissimo in termini di fedeltà al Vangelo".
 
Ø      Crede che dai primi del Novecento ad oggi i cambiamenti nella curia e più in genere ai livelli alti della Chiesa siano stati molti e determinanti?
 
"E' una domanda troppo complessa perché io le possa dare una risposta in poche battute. la Chiesa nel '900 ha attraversato fasi assai diverse dalla curia di Pio XII che accentrava tutto nelle sue mani alle apertura alla collegialità del Concilio... Oggi la Curia romana continua ad accentrare nelle sue mani ancora molto potere e la Chiesa appare come una struttura piramidale al cui vertice vi è il Romano pontefice".
 
Ø      A sua opinione, come mai l'interesse delle persone verso il cattolicesimo va sempre più scemando?
 
"Al di là degli effetti della secolarizzazione, credo che le gente percepisca la Chiesa gerarchia come lontana da sè e dai propri problemi.. penso che serpeggi una sorta di delusione che fa voltare a molta gente le spalle senza fare tanto rumore. Un fenomeno che uno studioso prestigioso e serio come Pietro Prini ha tempo fa definito come una sorta di 'scisma sommerso'".
 
Ø      Perché un cittadino italiano dovrebbe comprare il suo libro?
 
"Per capire meglio una realtà in cui in Italia si riconoscono, nel bene e nel male, circa il 90% dei cittadini. E' un libro scritto con rispetto ma senza timori... Penso che questo basti".
 
Ø      Quale messaggio vuole veicolare ai lettori?
 
"Il mio obiettivo era ed è quello di raccontare ciò che gli altri tacciono per ignoranza o per paura. E' un libro che apre alla speranza..."
 
Un grandissimo ringraziamento a Davide Romano
 
Laura Liguori

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

LE ALTRE RUBRICHE:

FILO DIRETTO

Vuoi fare correzioni, precisazioni, critiche ad uno o più degli argomenti trattati?

Allora inserisci il tuo commento! Puoi farlo anche anonimamente!

Vuoi proporre l'argomento di un articolo, dire la tua sulla religione o sulla filosofia di vita che segui o parlarci dei tuoi dubbi inerenti l'argomento?

Allora scrivici: jungle.it@libero.it

Oppure addaci su msn: hotstuff.it@hotmail.it

 

Vuoi che venga pubblicata qui una itnervista fatta da te?

Vuoi scrivere insieme a noi?

Vuoi proporre il tuo articolo?

Allora mettiti in contatto con noi!

E-mail: jungle.it@libero.it

Msn: hotstuff.it@hotmail.it

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963