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« La pagliuzza e la trave....Cattolicesimo & co. »

Intervista a Davide Romano

Post n°12 pubblicato il 02 Aprile 2008 da Jungleishere

Nell'articolo precedente vi ho parlato di un libro uscito da non molto, "La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo tradizionale". Dato che ho ritenuto, con approvazione di molti di voi a quanto sembra, che l'argomento trattato dal suo autore, Davide Romano, fosse tanto interessante da necessitare un approfondimento, ecco che ho proposto una intervista al giovane giornalista. Egli, con grandissima gentilezza e disponibilità, ci ha dedicato tempo e attenzione rispondendo a tutti i quesiti propostigli in modo davvero esaustivo. Ecco a voi perciò, preceduta da una breve biografia dell'autore, l'intervista a Davide Romano circa il suo ultimo libro.

Davide Romano (Palermo), giornalista, specializzato in informazione religiosa, si occupa di pubbliche relazioni e cura diversi uffici stampa. Ha scritto e scrive per numerose testate, tra le quali: Il Giornale di Sicilia, Il Mediterraneo, La Repubblica, Centonove, Antimafia2000, L'Ora, La Rinascita della Sinistra, Jesus, Avvenimenti, L'Inchiesta Sicilia,  Narcomafie e Riforma. E' stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98.  (biografia tratta dal sito www.lazisa.it)

Ø      Dunque sig. Romano, per iniziare ci parli del suo ultimo libro, "La pagliuzza e la trave".
 
"E' una raccolta di pezzi giornalistici e di inchieste che hanno come tema, soprattutto, il rapporto chiesa-mafia, chiesa-politica (nelle sue degenerazioni xenofobe ed eversive di destra), chiesa-diritti umani... a partire dalla realtà siciliana e allargando di volta in volta lo sguardo fino a guardare alla realtà della Chiesa cattolica romana nella sua interezza. Il titolo, poi, è chiaramente una citazione del Vangelo 'Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? Come puoi dire a tuo fratello: Fratello, lascia che io tolga la pagliuzza che hai nell'occhio, mentre tu stesso non vedi la trave che è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dall'occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello". Un passo il cui significato penso sia chiaro a tutti..."

Ø      Come mai ha deciso di trattare il cattolicesimo italiano e perché lo ha fatto da una prospettiva laica?
 
"Semplicemente perché sono un giornalista che cerca la notizia e che cerca di raccontare i fatti con una certa oggettività. Per me è una questione di deontologia professionale: la notizia prima di tutto, sempre e comunque".
 
Ø      In un periodo in cui la stragrande maggioranza delle pubblicazioni sono intrise di polemica, lei ha scelto di "navigare contro corrente" offrendo al lettore una prospettiva di vista oggettiva, quasi scatti fotografici delle situazioni reali. Da cosa trae origine questa scelta?
 
"Mi è capitato d'inciampare in alcuni fatti-notizie. Ho sentito che era mio dovere raccontarli. In questo modo, è emerso un ritratto della Chiesa cattolica a più dimensioni, con le sue luci e le sue ombre..."

Ø      Lei dice che la situazione del cattolicesimo contemporaneo non è tutta omogenea: cosa intende per ciò e quali crede ne siano le cause?
 
"La Chiesa cattolica è diffusa quasi in tutto il mondo ed ha più di un miliardo di fedeli... Al di là della ricerca di una certa uniformità o omogeneità di dottrina e di prassi, la pluralità delle dottrine o dei modi di interpretare la propria fedeltà al dettato evangelico è quasi naturale, nonostante i diktat di Roma e della gerarchia vaticana".
 
Ø      Come di qualunque cosa la gente è abituata a vedere soltanto il meglio o viceversa esclusivamente il peggio, anche della Chiesa attualmente si tendono a vedere soltanto i difetti, mentre invece, come lei ha chiaramente mostrato, c'è anche una "Chiesa differente" ancora intrisa dei valori originari di amore, pace, tolleranza, fratellanza. Come mai la prima, in modo probabilmente inintenzionale, tende a schiacciare la seconda, nascondendola quasi agli occhi della maggioranza degli individui?
 
"Io penso che sia un dato positivo... Mi spiego meglio. Si dice che fa più notizia un albero che cade che una foresta che cresce. E allora, se il fatto che un prete celebri messa nel covo di un boss mafioso o che un suo collega abusi di un bambino fa ancora notizia, significa che la maggioranza del clero si comporto invece all'opposto. Quindi, paradossalmente, finché i media continueranno a dare grande risalto a fatti dal profilo criminoso, ciò paradossalmente significa che la gente comune fa esperienza di una Chiesa diversa... al di là di quello che scrivono i giornalisti. Io ho
cercato di raccontare entrambe le realtà: la Chiesa che fa notizia e quella che non la fa".
 
Ø      Se dovesse esprimere una sua opinione personale cosa ci direbbe circa l'attuale stato del cattolicesimo?
 
"E' un bella domanda che richiederebbe una risposta assai articolata che forse non è nemmeno mio compito dare. Ma stiamo ai dati forniti dall'Annuario pontificio e alla mia, seppur parziale e insufficiente, conoscenza dei fatti e della realtà della Chiesa cattolica. In occidente la Chiesa non gode di ottima salute: seminari semivuoti, abbandono delle pratiche religiose e poi l'effetto devastante nell'opinione pubblica dei continui scandali  legati all'abuso dei minori da parte di sacerdoti.
Diversa è la situazione della Chiesa in molte zone del cosiddetto Terzo mondo: lì la Chiesa cattolica, così come le altre Chiese protestanti, sta conoscendo una nuova primavera. Ed è proprio lì che continua a crescere a ritmi per noi inimmaginabili. Vedremo dove porterà, in termini di ripensamento della Chiesa di se stessa, questo spostamento dal Primo a Terzo mondo... "
 
Ø      La Chiesa è abituata ad intessere forti relazioni con politica e mafia: questo fenomeno, osservando la realtà dei fatti, è probabilmente sempre esistito da quando l'autorità religiosa, secoli e secoli or sono, giunse alla conquista del potere temporale. Come mai allora oggi questo fenomeno è visto con occhi differenti, più critici e carichi di disapprovazione, da parte dei fedeli?
 
"Gesù invita i suoi discepoli ad andare poveri e disarmati per il mondo ad annunziare soprattutto ai poveri la Buona novella. I cristiani hanno vissuto questa tensione fra la tentazione delle cose del mondo e le cose di Dio in maniera talvolta drammatica nel corso della storia. Il Vangelo è alla portata di tutti, ognuno giudichi nella sua piena libertà se questa fedeltà al dettato evangelico è presente nelle strutture che l'uomo si è dato nel tempo per diffondere l'annuncio del vangelo della grazia".
 

Ø      Nel suo libro cita un nome forse troppo poco conosciuto: don Vitaliano La Scala. Chi era costui?
 
"Don Vitaliano è un piccolo prete che, per vivere la fedeltà al Vangelo secondo coscienza, è entrato in aperto conflitto con i suoi superiori. Dovendo scegliere tra la fedeltà alla gerarchia e quella alla sua coscienza, ha scelto quest'ultima".
 
Ø      Cosa crede abbia rappresentato Papa Giovanni Paolo II per la Chiesa?
 
"Nel mio libro parlo, naturalmente, anche di lui e della sua magnifica omelia tenuta nella Valle dei Templi di Agrigento nel maggio del 1992. Pronunciò parole dure e accorate contro mafiosi e d'incoraggiamento e di consolazione per tutti quei cristiani e non che si battevano contro le organizzazioni criminali. Un monito che purtroppo i cristiani sembrano oggi aver già dimenticato. Concludendo, penso che Giovanni Paolo II sia stata una delle grandi personalità che ha attraversato il ventesimo secolo, capace di grandi gesti profetici ma anche di incomprensibili durezze e chiusure. ha senza dubbio uniformato maggiormente la Chiesa cattolica, ma l'ha a mio avviso anche svuotata dei suoi fermenti più genuini ed evangelici".
 

Ø      Non crede che forse, dopo la morte di quest'ultimo, la sua figura sia stata troppo mitificata e si sia tesi troppo a scordare le opposizioni e le difficoltà che il suo pontificato ha avuto?
 
"Purtroppo ha ragione lei. Questo è accaduto e molti avvoltoi hanno veleggiato sul suo cadavere anche per molto tempo. Gli stessi che del suo pontificato hanno preso solo le cose che gli servivano lasciando in ombra tutto il resto. Penso anche che Wojtyla abbia pagato il prezzo della sua sovraesposizione mediatica. Gli stessi media che lui ha utilizzato con ineguagliabile maestria lo hanno reso una sorta di personaggio alla stessa stregua di una rockstar o di una Lady D."

Ø      Quali differenze ci sono tra la Chiesa come l'ha lasciata Papa Giovanni Paolo II e quella che invece vede alla sua testa Benedetto XVI?

"Sono due personalità assai diverse fra loro. Nella ricerca di una certa continuità tra il primo e il secondo, Ratzinger sta dando alla Chiesa cattolica un'impronta più conservatrice-tradizionalista".
 
Ø      Lei nel suo libro ha cercato di non tralasciare nulla, evidenziando finanche le grandi differenze tra il messaggio predicato da Ratzinger cardinale (in particolare prende in considerazione la bellissima frase "Al di sopra del papa resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica") e quello successivo da Papa che oggi tutti più o meno conosciamo. A cosa pensa sia dovuto tale mutamento di prospettiva?
 
"Al semplice fatto che le grandi personalità coltivano in se anche grandi contraddizioni e che un conto sia essere un giovane teologo, un latro ricoprire prestigiosi e importanti incarichi all'interno di una struttura di potere. E poi le persone e i loro pensieri cambiano nel tempo. Solo i morti non lo fanno, e gli stupidi".
 
Ø      Lei ha posto l'accento su argomento a mio parere davvero molto interessante: la "laicizzazione" del senso cattolico, ossia il fatto che quest'ultimo sia portato avanti, forse anche senza volerlo, dalle oneste persone comuni, lavoratori e instancabili nella lotta contro una società che tentano (probabilmente in modo utopistico) di cambiare; chi invece dovrebbe più di ogni altro farsi ambasciatore di certi valori finisce per saperli soltanto dire a parole, peraltro non sempre in modo giusto. Pensa che questa situazione, alla lunga, possa portare a qualche cambiamento? Magari ad una laicizzazione delle strutture clericali o allo sgretolamento della Chiesa?
 
"Il discorso sarebbe lungo, ma cercherò di dare una risposta concisa. La Chiesa è costituita dal Popolo di Dio all'interno del quale alcuni fratelli rivestono particolari incarichi ministeriali, cioè di servizio. La clericalizzazione della Chiesa, che ha precise cause storiche ma non dogmatiche, è a mio avviso un tradimento del dettato biblico e dello stesso Concilio vaticano II. La fossilizzazioni di questo sistema di potere 'sacro'
sta facendo pagare alla Chiesa un prezzo altissimo in termini di fedeltà al Vangelo".
 
Ø      Crede che dai primi del Novecento ad oggi i cambiamenti nella curia e più in genere ai livelli alti della Chiesa siano stati molti e determinanti?
 
"E' una domanda troppo complessa perché io le possa dare una risposta in poche battute. la Chiesa nel '900 ha attraversato fasi assai diverse dalla curia di Pio XII che accentrava tutto nelle sue mani alle apertura alla collegialità del Concilio... Oggi la Curia romana continua ad accentrare nelle sue mani ancora molto potere e la Chiesa appare come una struttura piramidale al cui vertice vi è il Romano pontefice".
 
Ø      A sua opinione, come mai l'interesse delle persone verso il cattolicesimo va sempre più scemando?
 
"Al di là degli effetti della secolarizzazione, credo che le gente percepisca la Chiesa gerarchia come lontana da sè e dai propri problemi.. penso che serpeggi una sorta di delusione che fa voltare a molta gente le spalle senza fare tanto rumore. Un fenomeno che uno studioso prestigioso e serio come Pietro Prini ha tempo fa definito come una sorta di 'scisma sommerso'".
 
Ø      Perché un cittadino italiano dovrebbe comprare il suo libro?
 
"Per capire meglio una realtà in cui in Italia si riconoscono, nel bene e nel male, circa il 90% dei cittadini. E' un libro scritto con rispetto ma senza timori... Penso che questo basti".
 
Ø      Quale messaggio vuole veicolare ai lettori?
 
"Il mio obiettivo era ed è quello di raccontare ciò che gli altri tacciono per ignoranza o per paura. E' un libro che apre alla speranza..."
 
Un grandissimo ringraziamento a Davide Romano
 
Laura Liguori

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/04/08 alle 18:55 via WEB
LUNGHISSIMO MA ACCIDENTI DIRETTRICE, SI E' SUPERATA, ADDIRITTURA UN GIORNALISTA ESPERTO E FAMOSO! COMUNQUE GLI ARGOMENTI ESPOSTI SONO DAVVERO ITNERESSANTI, SPECIE QUANDO SI PARLA DI LAICIZZAZIONE DEL SENSO CATTOLICO. COMPLIMENTI.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 19:34 via WEB
accidenti, un giornalista esperto nel campo che ha scritto anche sulla Repubblica. Direttrice complimentissimi! e pure grazie per darci certi popò di articoli, ci sono siti famosissimi che certi servizi non li danno e qui invece guarda un pò! di nuovo direttrice.. appena ho tempo finisco di leggerla per bene. brava.
 
x.elena.x
x.elena.x il 04/04/08 alle 12:51 via WEB
Ti faccio i miei complimenti! mi sa che questo libro lo comprerò....
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 17:45 via WEB
una obiezione penso che la faccio volentieri. l'intervista è bellissima e nessuno può metterlo in dubbio, ma c'è un sassolino che voglio proprio levarmi dalla scarpa...... chi lo dice che nel bene e nel male nel cattolicesimo ci si riconosce il 90% dei cittadini? Una grande percentuale in Italia sono gli stranieri, moltissimi dei quali sono musulmani. Molti sono anche i cinesi, che cattolici non sono. Poi abbiamo i tantissimi atei, qualche ebreo e quella piccola minoranza che credono in religioni diverse o nelle nuove credenze. per esempio a viterbo e provincia adesso si sta spargendo a macchia d'olio un credo filo-induista professato da una tipa che fa ioga, e tutti dietro... mi pare si chiami Saya o cosa del genere... comunque è un culto orientale legato allo yoga e ti dico che almeno il 5% della gente che conosco lo segue, specie gente dai 30 ai 50 anni! perciò in complesso, credo che dire che il 90% dei cittadini sia cattolico sia più che sbagliato. penso non si possa andare oltre il 60%, e forse siamo ancora troppo in alto. Bye!
 
 
davideromano1971
davideromano1971 il 04/04/08 alle 20:27 via WEB
è un'osservazione molto intelligente. purtroppo in Italia, col sistema dell'8 per mille, non è possibile avere dati certi sulle percentuali dei cattolici che sono assai approssimative perché desunte dalle sottoscrizioni e pertanto non smentibili. con un sistema come quello tedesco e di altri Paesi di tradizione protestante (Olanda, Svizzera, etc.), invece, della contribuzione diretta avremmo dati assai più reali. ma così ad oggi non è...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/04/08 alle 11:18 via WEB
accidenti, questo si che è un onore, l'intervistato in persona! grazie della disponibilità! comunque si, avere dati percentuali approssimativamente reali è difficile in Italia, tuttavia ad occhio il 90% mi sa un pò troppo.... magari fosse il 90%, si starebbe meglio! :-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/04/08 alle 13:47 via WEB
io penso che, a parte le chiacchiere, con una generazione giovane nata senza valori nè ideali sia assolutamente difficile trovare un ruolo per la chiesa. la colpa non è di quest'ultima ma delle nuove generazioni a cui non importa nulla di niente e vivono solo egoisticamente!
 
 
x.elena.x
x.elena.x il 14/04/08 alle 20:55 via WEB
non sono daccordo... i gruppi di volontariato laici e i gruppi di preghiera sono "ricchi" di giovani e giovanissimi... non è facile accostarsi alla Chiesa Cattolica, spesso alla spiritualità in genere... e forse in questa società dell'immagine è diventato più difficile, ma nel cuore dei giovani ci sono immensi pozzi di valori e ideali ...
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/04/08 alle 21:13 via WEB
ben detto elena! fagliela vedere tu che ci stai in mezzo alla chiesa a quelc retino che ha scritto che non abbiamo valori!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/04/08 alle 21:15 via WEB
assolutamente falso! stesos voi di 40, 50 e 60 anni in chiesa non c'andate, e se i vecchi ci vanno si comportano come se fossero i padroni, assaltano le prime panche e guai se qualcun altro vuole sedersi lì, e inoltre con le vostre voci sovrastate anche il prete! ma vergognatevi! vedete la chiesa come un passatempo, è questa la verità! la chiesa invece è fede e spiritualità, e non un hobby!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/04/08 alle 22:39 via WEB
RAZZA DI ........... NON DICO COSA SEI PER RISPETTO DI CHI SCRIVE E COMMENTA, COMUNQUE BADA CHE LA GENERAZIONE GIOVANE CHE TU TANTOC RITICHI TANTO DOVEVA ESSERE EDUCATA DALLA TUA GENERAZIONE! SI VEDE CHE NON SIETE STATI BUONI A FARE NIENTE!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/04/08 alle 10:49 via WEB
egoisticamente ci vivono gli adulti che sanno solo criticare! sara
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/04/08 alle 13:33 via WEB
la chiesa per me dovrebbe semplicemente essere più umana. basterebbe questo. giò
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/04/08 alle 15:39 via WEB
concordo!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/08 alle 10:01 via WEB
si ma essere più umana significherebbe meno lussi meno superbia meno anelloni d'oro e meno 8 x 1000
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
life insurance il 17/04/09 alle 10:42 via WEB
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