Sapete quant’è il deficit dell’INPS? 10 miliardi. E sapevate che in 4 anni lo stesso istituto ha dato oltre 80 miliardi di sussidi tra cassa integrazione e varie indennit di disoccupazione? E scommettiamo tutti che non immaginavate mai che alcune pensioni toccano i 90mila euro al mese di pensione e che per di più recentemente si sono viste restituite anche le quote trattenute ingiustamente (anzi per la precisione incostituzionalmente la visto che recentemente la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il contributo di perequazione sulle pensioni di importo superiore a 90.000 euro) che erano state tolte come “una tantum” per riuscire a combattere la crisi? Ebbene si, è così. Tutto normale, tutto regolare. Grazie a doppi incarichi, nomine multiple, consulenze esterne, contributi calcolati su maxi stipendi+bonus+extra, insomma, con una larga veduta che permette di avere un assegno di gran lunga superiore a quanto versato, anche se, solitamente, il “comune mortale” deve mettere mano al portafoglio per colmare i vuoti della propria (lunga) carriera lavorativa spesso malpagata. E l’esempio viene proprio dal titolare della maxi pensione (uno dei pochi nomi noti in nome della privacy e, forse, visti i tempi, anche della sicurezza personale) che nasce da un attivo di vari compensi perchè il soggetto in questione, forse non pago del congruo vitalizio è ancora in carica alla Telecom e tra cda, comitato controllo rischi e comitato esecutivo, continua ad accumulare ottime prospettive per un assegno futuro forse anche superiore. Domanda: ma le pensioni anticipate per questi non arrivano mai? O forse sarebbe anche in questo caso un salasso maggiore per le casse Inps? Infatti i virtuosi cittadini vedono i loro fondi pensioni relativamente in equilibrio perchè costantemente coperti da assegni adeguati. Quelli invece che sforano nei deficit, pesanti, sono quelli (chiss perchè?) legati ai grandi nomi. Un esempio? Cesare Geronzi (forse il nome non è nuovo) ha un assegno da 33.700 euro. Al mese.
Quella di 90mila euro al mese è una eccezione, si tratta di quelle di Mario Sentinelli, dirigente Telecom giusto per essere precisi, anche forte, ma è vero che al secondo posto se ne trova una da 66.500 circa, euro più, euro meno.
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