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Post n°184 pubblicato il 22 Giugno 2008 da lolitatu
il caldo di quei giorni le ricordava il caldo dell'università. i suoi ricordi dell'università erano ricordi di notti calde e di finestre aperte, intorno a mezzanotte. erano abiti e pensieri leggeri, erano morsi allo stomaco, e primule, e sensi di colpa. erano lenzuola chiazzate di bianco, non sue.
ricordava, sempre più spesso, di un caldo senza vento e di una finestrella aperta sul fiume. si vedeva lieve. senza peso e senza scelta, le braccia bianche, tagliuzzate ai bordi. lui le soffiava sul viso, a rinfrescarla, dopo un amore caldo, di goccioline. lei si alzava, nuda e bianca, e fumava, davanti alla finestra. era quello il momento più bello, non l'amore, non i baci. lei da sola davanti alla luna, a fumare, senza peso e senza scelta, gravida di sensi di colpa.
fuori il fiume con le sue creature, e gli alberi immobili, senza vento.
un balzo e avrebbe toccato la luna.
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Colibrì (per Tess)
Fai conto che io dica estate
scriva la parola "colibrì",
la metta in una busta,
la porti giù per la discesa
fino alla buca. Quando tu aprirai
la lettera, ti riverranno in mente
quei giorni e quanto,
ma proprio tanto, ti amo.
Raymond Carver