A pranzo con Burroughs abbiamo parlato di tutto
tempo scrittura politica malattia
parole che rimbalzavano sui muri grezzi del diner
e l'alito che sapeva di marijuana e tequila
Andammo avanti per un po' a gesticolare
a vociare deliberatamente nel locale affollato
le mani che mulinavano in aria senza sosta
disegnando figure spigoli e angoli alla Mondrian
il suo pastrano nero tipo rabbino
che ondeggiava sulle spalle magre
poi a un certo punto ha tirato fuori la pistola che si porta sempre dietro
un cannone che tiene nella fondina in cuoio sotto l'ascella sinistra
mi ha guardato fisso per qualche secondo come a voler trovare le parole e ha detto
"serve a tenere lontano il marcio non vogliamo fargli sapere che tutto è perduto, vero ?"
"già" faccio io "capisco"
la gente intorno a noi che si alzava terrorizzata
Inviato da: Randle.P.McMurphy
il 20/02/2012 alle 01:18
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il 15/01/2009 alle 12:39
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il 02/01/2009 alle 19:41
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