Creato da: sebregon il 12/01/2008
Commento alle letture della liturgia del giorno
|
Area personale- Login
Cerca in questo BlogTagMenuCitazioni nei Blog Amici: 7 Chi puņ scrivere sul blog
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
Ultimi commenti |
Post n°871 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da sebregon
II SETTIMANA DEL T.O. – MARTEDÌ
Eb 6,10-20
Paolo, o chi della sua cerchia ha scritto questa lettera, aveva capito che la fede dei suoi interlocutori si stava affievolendo. E’ per questo che cerca di ricordare loro come le promesse ed il giuramento fatto da Dio ad Abramo valgono ancora e sono irrevocabili. Venendo a noi, e misurando il tempo che ci separa dal primo secolo, dobbiamo chiederci se queste parole sono comprensibili anche per i nostri tempi. . . A guardare solo ciò che succede oggi, per cui dei fanatici uccidono in nome di Allah, dobbiamo concludere che i grandi di ogni tempo, nonostante i loro cattivi interpreti, vivono tra noi e la loro presenza performa ancora oggi la nostra vita. Vi sono milioni, se non miliardi di persone che credono in qualcuno che è esistito in tempi lontanissimi e per loro il riferimento di vita è tanto più convinto e preciso quanto più si avvicinano al loro pensiero ed al loro credere. . . Per noi che siamo cristiani ed affondiamo le nostre radici nella promessa di Abramo non ci è indifferente la sua persona e ciò che ha creduto ma soprattutto non ci è indifferente il modo avuto da Dio per iniziare con l’uomo un percorso che avrebbe raggiunto nel tempo tutti gli uomini. Leggere la storia di Abramo e quella posteriore ci aiuta a comprendere come Dio ha amato questa nostra umanità e come l’abbia accolta anche se peccatrice. . . Questa sua compromissione non l’avremmo capita se tutto fosse iniziato con Gesù, il santo dei santi ma di più Figlio eterno del Padre rivestito della nostra carne, perché avremmo subito pensato che un tale intermediario ci avrebbe tolto quella possibilità di farcela da soli. Ed invece attraverso la storia del popolo d’Israele e degli infiniti tentativi fatti dal Padre per riportare il suo popolo a Lui, abbiamo visto in esempio come di fatto la lontananza tra Dio e l’uomo rimaneva incolmabile. Gesù dunque, questo nostro lontanissimo figlio d’uomo, per ciò che ha detto e fatto, è la persona per cui vorremmo vivere e morire e non far morire gli altri. Noi siamo legati alla sua promessa di farci figli di Dio, suoi fratelli e fratelli tra di noi, ed a quella di accoglierci nel suo regno eterno quando si spegnerà la nostra vita su questa terra. . . Le sue promesse attraversano i secoli e sono per noi oggi un riferimento di vita e dunque cerchiamo di far prendere vigore alla nostra fede nel caso si fosse affievolita od i mali del mondo ci avessero fatto dubitare che quelle promesse si realizzeranno. Ricordiamoci però che la vita cristiana non è una vita che si può vivere da soli ma che dobbiamo con ogni mezzo cercare dei fratelli con cui viverla come del resto ha fatto Gesù che è il nostro maestro.
La nostra vita e la Parola Spirito del Signore, i mali del mondo cercano in ogni modo di dipingerci un Padre celeste impotente e dunque alla fine inesistente, accendi allora sempre più la nostra fede perché possiamo non solo testimoniarla a questo mondo , ma anche dargli le ragioni di ciò in cui crediamo.
Michele Sebregondio
https://blog.libero.it/laparolainsieme/trackback.php?msg=13078377 I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio: Nessun Trackback Commenti al Post:
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero. |
Inviato da: rachelle
il 12/08/2021 alle 22:52
Inviato da: Dalida
il 01/07/2019 alle 08:37
Inviato da: Meteo
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Wetter
il 01/08/2018 alle 12:17
Inviato da: Sat24
il 01/08/2018 alle 12:16