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« L'AMORE DI DIO E' OLTR...OGGI GESU' RIPRENDE PIE... »

ABBIAMO BISOGNO DI RIFERIMENTI PER VIVERE CHE NON SONO SOLO MODI PER SOPRAVVIVERE

Post n°871 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da sebregon

II SETTIMANA DEL T.O. – MARTEDÌ



 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


Eb 6,10-20


Fratelli, Dio non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi. Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso dicendo: «Ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza». Così Abramo, con la sua costanza, ottenne ciò che gli era stato promesso. Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine a ogni controversia. Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento, affinché, grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek.

 

 

Paolo, o chi della sua cerchia ha scritto questa lettera, aveva capito che la fede dei  suoi interlocutori si stava affievolendo.  E’ per questo che cerca di ricordare loro come le promesse ed il giuramento fatto da Dio ad Abramo valgono ancora e sono irrevocabili. Venendo a noi, e misurando il tempo che ci separa dal primo secolo, dobbiamo chiederci se queste parole sono comprensibili anche per i nostri tempi.


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A guardare solo ciò che succede oggi, per cui dei fanatici uccidono in nome di Allah, dobbiamo concludere che i grandi di ogni tempo, nonostante i loro cattivi interpreti, vivono tra noi e la loro presenza performa ancora oggi la nostra vita. Vi sono milioni, se non miliardi di persone che credono in qualcuno che è esistito in tempi lontanissimi e per loro il riferimento di vita è tanto più convinto e preciso quanto più si avvicinano al loro pensiero ed al loro credere.


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Per noi che siamo cristiani ed affondiamo le nostre radici nella promessa di Abramo non ci è indifferente la sua persona e ciò che ha creduto ma soprattutto non ci è indifferente il modo avuto da Dio per iniziare con l’uomo un percorso che avrebbe raggiunto nel tempo tutti gli uomini. Leggere la storia di Abramo e quella posteriore ci aiuta a comprendere come Dio ha amato questa nostra umanità  e come l’abbia accolta anche se peccatrice.


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Questa sua compromissione non l’avremmo capita se tutto fosse iniziato con Gesù, il santo dei santi ma di più Figlio eterno del Padre rivestito della nostra carne,  perché avremmo subito pensato che un tale intermediario ci avrebbe tolto quella possibilità di farcela da soli. Ed invece attraverso la storia del popolo d’Israele e degli infiniti tentativi fatti dal Padre per riportare il suo popolo a Lui, abbiamo visto in esempio come di fatto la lontananza tra Dio e l’uomo rimaneva incolmabile. Gesù dunque, questo nostro lontanissimo figlio d’uomo, per ciò che ha detto e fatto, è la persona per cui vorremmo vivere e morire e non far morire gli altri. Noi siamo legati alla sua promessa di farci figli di Dio, suoi fratelli e fratelli tra di noi, ed a quella di accoglierci nel suo regno eterno quando si spegnerà la nostra vita su questa terra.


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Le sue promesse attraversano i secoli e sono per noi oggi un riferimento di vita e dunque cerchiamo di far prendere vigore alla nostra fede  nel caso si fosse affievolita od i mali del mondo ci avessero fatto dubitare che quelle promesse si realizzeranno. Ricordiamoci però che la vita cristiana non è una vita che si può vivere da soli ma che dobbiamo con ogni mezzo cercare dei fratelli con cui viverla come del resto ha fatto Gesù che è il nostro maestro.

 

La nostra vita e la Parola



Spirito del Signore, i mali del mondo cercano in ogni modo di dipingerci un Padre celeste impotente e dunque alla fine inesistente,  accendi allora sempre più  la nostra fede perché possiamo non solo testimoniarla a questo mondo , ma anche dargli le ragioni di ciò in cui crediamo.

 

Michele Sebregondio

 
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Commenti al Post:
Tarasia
Tarasia il 20/01/15 alle 00:28 via WEB
notte serena Michele...!
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