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Post n°864 pubblicato il 22 Dicembre 2014 da sebregon

3 DICEMBRE – FERIA  PRE NATALIZIA 

DI CORSA E FUORI TEMA 






Malachia 3,1


Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate; e l’angelo dell’alleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti. 


Non sarebbe Natale, senza la corsa (nel mio caso per la disponibilità alle confessioni e alle liturgie) che mi fa arrivare all’ultimo minuto nello scrivere queste note. Del resto, sebbene ci lamentiamo sempre che viviamo tutto di corsa in realtà questa corsa fa parte del nostro vivere e senza, non sapremmo stare. Diciamoci la verità ci piace questa frenesia, questa aria frizzante che come giusto carichiamo anche delle nostre emozioni. Forse per non avere troppa nostalgia delle emozioni di quando eravamo bambini e il Natale lo aspettavamo con frenesia e poi quando arrivava era Natale davvero.

.


Oggi il martirologio ricorda un santo dal nome e dalla vita strana. Si chiamava san Servolo e dice il martirologio che era paralitico e, udite udite chiedeva l’elemosina davanti alla chiesa di san Clemente a Roma. Quasi come se fra qualche anno assistessimo alla canonizzazione del lavavetri che tutte le mattine al semaforo prova a rendere più chiara la visione che abbiamo dalla nostra macchina, magari proprio in questi giorni in cui abbiamo o dimostriamo fretta di dire con regali bellissimi quanto bene vogliamo a nostri parenti. Anche se magari sono quei parenti che costituiscono il nostro cruccio quotidiano. San Servolo era un mendicante e quante persone, immagino, per la fretta di partecipare alla liturgia della chiesa di san Clemente nel sesto secolo non si saranno neanche accorti che lui c’era ma se si fossero fermati avrebbero incontrato un santo e se ci fermassimo anche noi ad accorgerci dei lavavetri, dei mendicanti, di quelli che ci passano accanto nella nostra frenesia.

.


.

Chissà forse anche attraverso di loro incontreremmo dei santi. Per Natale se ci pensiamo non abbiamo molte cose da fare, ne abbiamo una sola, lasciarci incontrare da Dio che ha scelto una via strana per farsi incontrare: quella della fragilità e della povertà ed è proprio attraverso questa che sentiamo dire le parole del salmo 45 “fermatevi e sappiate che io sono Dio, eccelso tra le genti eccelso sulla terra”. Lo so sono andato fuori tema. Ma che volete è Natale non si può non viverlo di corsa, però fermandosi ad incontrare il santo che manda tutti questi angeli davanti a sé per preparare la sua venuta. Sono angeli fragili, forse anche spezzati dalla vita ma che portano tutta la bellezza del “santo” che si vuole fare incontrare.


.


E a proposito di santi mi viene in mente anche uno spazzino di Genova morto in odore di santità pochi anni fa che amava dire di sé e del suo mestiere “ aiuto il buon Dio a tenere pulito il mondo”. I santi sono così, sanno cos’è la fatica, ma sanno anche la bellezza che la fatica comporta. Di corsa e fuori tema però.... Buon Natale. 

La nostra vita e la Parola 


O Signore aiutaci in questo Natale a fermarci dove sei. Nel presepe fatto con tanto amore in mezzo alle nostre case ma anche davanti ai poveri, ai mendicanti, ai lavavetri, che ci richiamano continuamente a Te che vuoi condividere con noi la tua forza e la tua fragilità

 


P. Elia Spezzano, Ocist. 

 
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