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Messaggi del 11/12/2014

 

QUANDO SI HANNO GLI OCCHI LIMPIDI E' ALLORA CHE SI PUO' VIVERE IL REGNO DI DIO

Post n°860 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da sebregon

 

II SETTIMANA DI AVVENTO - GIOVEDÌ





  

Mt 11,11-15

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!». 



Gesù rende testimonianza a Giovanni che  all'inizio del vangelo di Marco così gli rende testimonianza: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo».(Mc 1,7).


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Ci troviamo di fronte a due esseri che si passano il testimone e sono capaci di riconoscere il valore dell'altro. Come è bello quando non ci si fa concorrenza, quando ciascuno non  prevarica sulla persona del suo prossimo anzi gli fa spazio perchè possa esprimere il meglio di se stesso. Ciò di cui dobbiamo convincerci è che ognuno di noi ha qualcosa di veramente suo da offrire al mondo e che quindi non c'è bisogno di sgomitare né di aver paura di arrivare dopo.


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Il nostro contributo nessun altro lo può dare perché nasce dall'avere affrontato la vita assieme agli altri in modo genuino e cioè senza calcoli di carriera o secondi fini. Il nostro sguardo allora deve essere su noi stessi e cioè se ci stiamo muovendo lungo la linea della nostra vocazione, del motivo per cui stiamo in questo mondo. Se riusciamo a camminare lungo questo sentiero di verità ecco che tutto ciò che ci viene dall'esterno troverà una giusta collocazione all'interno della nostra vita  e saremo capaci di riconoscere il valore  e la bellezza di chi ci sta attorno siano essi conoscenti, amici o persone che  attraversano la nostra esistenza.


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Il regno dei cieli patisce la violenza benefica di tutti coloro che seguono le orme di Elia, di Giovanni ma soprattutto di Gesù che  ha abbattuto il muro che ci separava dal regno cieli. Ora possiamo respirare un'altra aria ed è stupendo sapere che quest'aria non la si può respirare da soli, perchè essa si accende di soavi profumi solo se la possiamo godere assieme a coloro che  sono diventati nostri fratelli grazie al dono del Figlio che nel Padre ci ha legati di una nuova consanguineità più forte della morte e del nostro stesso sangue fisico.


La nostra vita e la Parola


Spirito Santo, che ci avvicini il Regno dei cieli e ci dai stimoli e significati perché noi possiamo entrarvi  non come ospiti ma come residenti, aiutaci  a capire che non è un regno fumoso o una parola vuota ma che esso è splendidamente descritto da tutte le parole ed i gesti di Gesù.

 

Michele Sebregondio

 

 
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