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Commento alle letture della liturgia del giorno
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Messaggi del 17/04/2014
Post n°788 pubblicato il 17 Aprile 2014 da sebregon
Signore, parlando dei tralci secchi e bruciati chi davvero avevi in mente? il tuo amato Giuda, era lui che volevi salvare ma il duro di cuore non ne volle sapere rivelando, purtroppo, che anche Dio si piega davanti a chi non vuole amarlo. Eppure l'amore mai demorde e cosí gli hai dato un boccone prelibato e poi gli hai detto di fare ció che voleva pensando che poi davanti al suo atto efferato Il pentimento prendesse il sopravvento. E poi hai parlato del Padre, del Paraclito che ci avresti inviato E di un mare denso di parole eterne per rincuorare, aprire alla gioia Ed avvertire delle persecuzioni in una profusione di vicinanza che nello stesso tempo che annuncia la dipartita assicura il ritorno. Signore, ci hai amato di un amore infinito e si vede da come ti comporti in questa tua cena ultima ché non hai solo dottrine da darci ma una vita da consegnarci, la tua. E ci lasci il tuo Corpo ed il tuo Sangue come pasto divino in un'unione trasformante in cui i nostri corpi possano insieme un giorno presentarsi al Padre. Si avvicina ora a grandi passi la notte e le potenze oscure ti aspettano fuori. Tu non fuggi ma vai verso il futuro che hai preparato perché venendo al mondo lo sapevi che ti avrebbero ucciso, perché il mondo non perdona chi dice il vero chi pratica la giustizia, perdona i peccati e fa sempre del bene. Noi staremo con te in questa notte buia ma con la nostra miseria simile a quella dei tuoi dormienti discepoli Essendo infinitamente al di sotto di ciò che necessario sarebbe, ma tu abbi misericordia della nostra pochezza e donaci quella pace e quel perdono che ci hai guadagnato con il tanto soffrire.
Post n°787 pubblicato il 17 Aprile 2014 da sebregon
GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA
Lc 4,16-21
Essenziale, il commento di Gesù. Annuncia con poche e chiare parole di essere colui che i profeti avevano annunciato. È lui, la “buona notizia”. È lui, che incarna la promessa delle Scritture. E con lui che quel Testamento diventa “Vecchio”. Con lui si apre il Nuovo. Sappiamo che poi Gesù dovrà fronteggiare lo sdegno di alcuni. E ammetterà che, in verità, “nessuno è profeta in patria”.Ma anche la violenza dei suoi avversari, o di coloro che, pur avendolo dapprima accolto e acclamato, poi non riescono ad accettare quella sua auto affermazione così decisa, non lo scomporrà.Gesù appare già fermo in quella che Luca presenta come una “rivelazione” della propria identità, della Parola incarnata. E questa fermezza mi colpisce, in modo particolare in questa pagina, per la sua tranquillità e serenità, per la sua Presenza. Sa già cosa lo aspetta. E già qui inizia ciò che deve accadere e che si compirà. La sua missione evangelica.
Alessandra Callegari
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