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Messaggi del 03/07/2014
Post n°821 pubblicato il 03 Luglio 2014 da sebregon
XIII SETTIMANA DEL T.O. - MERCOLEDÌ
Cosa fa essere il male così sicuro del suo dominio? E per uscire dall’indistinto: cosa fa essere così sicuri i malfattori del dominio che pretendono di avere sulla natura e sugli altri esseri umani? Una proiezione visionaria e paranoica che fa credere loro che ciò su cui vogliono mettere mano è ‘cosa nostra’. E non solo è ‘cosa' loro nel senso di dominio immediato e fisico ma anche come un dominio che pretendono di estendere nel futuro e cioè fino al tempo in cui potranno mollare la presa in quanto quella ‘cosa’ è ormai inservibile perché le si è succhiata tutta la vita.
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. I demoni si lamentano con Gesù perché si credono tormentati da lui prima del tempo e cioè di quel tempo di cui, nel loro desiderio delirante, si sono impadroniti. Il male vissuto così non è simile a quello che si commette con un atto inconsulto in un momento di follia per una vita sbagliata ma è un male che si fa sistema e che agisce in grande, in legioni, in movimenti organizzati che portano terrore nel mondo e che vogliono mantenere un potere assoluto in cui non vi sia alcuna opposizione. Quando in un tal sistema appare una luce di verità ecco che le forze negative si attivano tutte per spegnere quella luce.
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Con Gesù è successo proprio così. Alla fine l’hanno ucciso. Questo alla fine però perché Gesù ha voluto mostrare prima che Egli aveva il potere di contrastare le forze del male e di farle perire. Allora la domanda più giusta che dobbiamo farci è questa: “Se Gesù aveva questa potenza perché non l’ha usata per salvare la sua vita? Non era legittimo per lui farlo?”. Da quanto vediamo nei vangeli Gesù aveva tutto al sommo grado: intelligenza, volontà, conoscenza, forza. Ed era nel suo diritto difendersi con tutte le armi che aveva a sua disposizione e non necessariamente violente: ricordiamoci come nel giardino degli ulivi quando egli fa la domanda : ‘chi cercate?’ i soldati sono tutti caduti per terra. .
. Ora se non ha voluto usare il suo potere fino in fondo è perché non si trattava solamente della sua vita ma soprattutto della nostra. E qui il discorso diventa interessante e diventa, per chi vuole lanciarsi in una splendida avventura di comprensione, un’occasione splendida per avvicinarsi al cuore pulsante ed amante del nostro Gesù ed al suo rapporto di liberazione-guarigione che ha voluto avere nei riguardi di tutta l’umanità. Egli non ha voluto darci qualcosa che azzerasse la nostra partecipazione. Non ha voluto essere uno zio d’america che arriva e ci arricchisce magari andando a finanziare, a sua insaputa, il malaffare. .
. Gesù ha voluto dipendere dalla nostra libertà dandole tutte le ragioni per scegliere la via dell’amore e non quella dell’odio. E per far questo il suo amore l’ha portato alle estreme conseguenze amando cioè i suoi nemici nella speranza che nelle ragioni profonde del cuore, anche quello del più malvagio, c’è sempre la possibilità di voltare pagina quando ci si vede amatio come Lui ha fatto.
La nostra vita e la Parola
Spirito Santo, che nella vita di Gesù ci hai fatto scoprire la grandezza del vero amore fa che non ci tiriamo mai indietro dal percorrerne fino in fondo la via.
Michele Sebregondio
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