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Lo stato della (dis)occupazione giovanile in Italia

Post n°140 pubblicato il 23 Luglio 2013 da ok626
 

Young people at risk: how changes in work are affecting young Italians' health and safety è il titolo del rapporto, pubblicato da Etui, che riguarda lo stato dell'occupazione e i rischi sul lavoro dei giovani italiani, basato su una ricerca dell'Ires.

Il report si basa sulle interviste condotte su 1000 lavoratori di età compressa tra 15 e 34 anni. I dati emersi mostrano un generale peggioramento delle condizioni occupazionali dei giovani italiani, legato in gran parte allea crisi economica che persiste nel nostro Paese. Il tasso di occupazione, tra il 2000 e il 2010, è diminuiti del 10% per i giovani tra 15 e 24 anni; il tasso medio di occupazione, nel 2008, era del 30%, ben 10 punti sotto la media europea per la stessa fascia di età.

Oltre ad essere in pochi ad avere un lavoro, quello che c'è è anche precario. I contratti proposti sono interinali, a progetto, di stage... Con retribuzioni troppo basse per riuscire a raggiungere un'indipendenza reale dalla famiglia di origine. A questo si aggiunge un alto tasso di incidenti sul lavoro, orari impossibili e ritmi di lavoro insostenibili.

Per ciò che riguarda la sicurezza sul lavoro: nel 2010 un terzo degli incidenti ha coinvolto un lavoratore sotto i 35 anni, tra il 2005 e nel 2009 44478 giovani hanno subito lesioni permanenti. Il 38% degli intervistati ha dichiarato di avere problemi di salute legati all'attività lavorativa: mal di schiena, mal di testa, stress, ansia depressione, dolori muscolari... IL 28% ha solo problemi fisici, il 13% solo problemi psicologici e il 21% è affetto da entrambi.

Un terzo degli intervistati lascerebbe l'Italia alla ricerca di un posto migliore in cui vivere e costruire il proprio futuro.

Un quadro decisamente negativo per quello che dovrebbe essere il futuro del nostro Paese. Quadro che è edulcorato dal tipo di dati che sono stati raccolti, che escludono lavoro in nero e lavoratori sommersi, che di certo andrebbero a peggiorare notevolmente le stime.

per leggere tutto il report clicca qui

 

 

 
 
 
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