Lente Ingrandimento

Due i punti accertati nella manifestazione organizzata dal Pd sulla sanità che ha messo intorno ad un tavolo esponenti importanti regionali e provinciali come Nicola Adamo e Franco Petramala. Il primo è la quantificazione ormai certa del buco della sanità che è di 2.2 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi di debito, il restante di interessi passivi. Il secondo l'assunzione ufficiale della notizia che il progetto riorganizzativo sanitaro che verrà attuato nel tirreno cosentino sarà quello degli ospedali riuniti. All'incontro, tenutosi presso il DLF, tecnici della sanità, cittadini e iscritti al Pd hanno discusso sul futuro della rete ospedaliera che dovrà necessariamente coinvolgere i tre presidi di Paola, Cetraro e Praia a Mare.

(foto) Sulla destra il Manager ASP Cs Franco Petramala

La preoccupazione più grande espressa dai cittadini presenti è stato il declassamento, ormai superato, del nosocomio paolano. A quanto emerge dalle dichiarazioni di Adamo e Petramala è quindi ormai certo il progetto degli ospedali riuniti che è un contenitore che occorre riempiere rispettando due parole d'ordine: Qualità e Rispetto dei conti. «E' fondamentale - ha detto Petramala - aver acquisito ormai il concetto degli ospedali riuniti, che è quello che dobbiamo mettere in atto. Naturalmente aspettiamo le linee guide della regione Calabria, in ossequianza del piano di rientro finanziario. Con questo progetto possiamo creare punti di eccellenza in un concetto di rete e lo si farà tenendo conto di due fattori, il primo eliminazione degli sprechi, il secondo la non mortificazione del territorio inteso come soddisfazione della domanda sanitaria di tutti i cittadini. Lo sforzo che stiamo compiendo è a trecento sessanta gradi con riferimento alla regolarizzazione di contratti di lavoro come quello dei precari attivando processi distabilizzazione». Proprio Adamo, ideatore del concetto di ospedali riuniti e relatore in consiglio regionale sul Psr, rilancia e rafforza questo concetto. «Devo dire - ha esordito Adamo - che questo lavoro che il consiglio sta portando avanti doveva essere fatto a inizio legislatura. Questa mia linea però non passò. Oggi però stiamo compiendo uno sforzo incredibile per rimettere in sesto la sanità. Noi discutemmo già in passato con i cittadini paolani in una riunione al S. Agostino, dove lanciammo insieme la nostra idea di sanità. Lì venne fuori l'idea di ospedali riuniti. Quanto detto in quella occasione è stato da me ribadito e condiviso anche a Cetraro in un altro incontro sul tema della sanità. Oggi dobbiamo dare corso, con coerenza e assumendoci le responsabilità del caso, a quanto concordato».