Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Come sopravvivere ai mercatini dell'antiquariato

Sarà il caldo che dà alla testa agli antiquari, sarà l’afa che uccide lentamente gli svuota-cantine, ma ultimamente, durante le mie “razzie” domenicali ne ho viste di tutti i colori.

Intendiamoci, non è che io metta a ferro e fuoco ogni mercatino dell’antiquariato che mi capita a tiro, lasciando dietro di me solo una scia di morte e distruzione, si tratta solo di fare un giro e acquistare qualche pezzo (la maggior parte delle scatole presenti nel blog sono state acquistate ai mercatini dell’antiquariato).
Comunque, in queste ultime domeniche ho avuto la possibilità di prendere atto di quanti sprovveduti si facciano “spennare” dagli antiquari.

L’antiquariato, di per sé, è sempre stato un business, ma ultimamente, c’è sempre più gente che viene attratta dai mercatini nella speranza di riuscire a comprare per pochi spicci una statuina Capodimonte del 1750, e di rivenderla con immenso guadagno su ebay e affini.

In realtà non è così, quasi sempre si compra per cifre astronomiche la statuina Capodimonte, e alla fine si scopre che non è del 1750, e neppure di Capodimonte.

D’accordo che non dovrebbe importarmene assolutamente nulla, ma dal momento che i neofiti dell’antiquariato sono in costante aumento, forse è ora di condividere la mia poca esperienza con chi non ne ha.

Ecco le 5 regole base per cercare di limitare i raggiri e interloquire con l’antiquario in maniera corretta:

1) Specializzatevi. Il modo migliore per evitare le truffe è proprio quello di specializzarsi in un settore e di acquistare solo quello.
So che la voglia di speculare è molta, e qualche soldo in più vi farebbe comodo, ma non riuscirete a guadagnare nulla se non  distinguete un servizio da caffè anni 30 da uno anni 70, oppure non conoscete la rarità di una moneta o di un francobollo.
Ricordate che spesso, anche i medesimi venditori non se ne intendono di questi oggetti, e ipotizzano dei prezzi assurdi: se siete ferrati nella materia, vi renderete subito conto se è il caso di spendere quei soldi o meno.
Inoltre, se esistono dei cataloghi degli oggetti che collezionate, non vergognatevi a portarveli dietro: sono un vero e proprio “giubbotto antiproiettile” per il portafoglio.

2) Valutate la posizione dell’oggetto sul banco del venditore, se vi chiedono di sborsare 50 euro per una zuppiera che è esposta per terra, nemmeno sopra ad un telo, forse quell’oggetto non vale la cifra richiesta.
Molti venditori ragionano in questo modo: “oggetto grande – tanti soldi, oggetto piccolo – pochi soldi”, non importa se è per terra, nella polvere, all’acqua, o è palesemente rovinato, un quadro  grande vale sempre dai 200 euro in su, non importa che l’abbia dipinto Manet o un bambino di seconda elementare.
Seguendo questo ragionamento, la Gioconda, che misura 53 cm x 77 cm, varrebbe una quarantina di euro.

3)Contrattare sempre. Non abbiate timore a contrattare il prezzo dell’oggetto, molte volte i venditori buttano lì dei prezzi, sta a voi cercare le magagne di rito per renderli più bassi ed accessibili a tutti. Dei prezzi “open source”, insomma.

4) Non vestitevi con capi firmati. Sì, avete letto benissimo, non fate l’errore di andare ad un mercatino dell’antiquariato con la Lacoste o con l’ultima borsa di Louis Vuitton.
In primo luogo, perché è facilissimo sporcarsi, soprattutto rovistando tra i cestoni degli svuota-cantine, e poi è uno dei criteri su cui si basa il prezzo che spara l’antiquario.
Vestito firmato = tanti soldi, vestito ultraproletario comprato al mercato = pochi soldi: i prezzi si fanno anche cercando di indovinare quali possono essere le possibilità economiche di chi ci sta davanti.
L’approccio migliore è vestirsi alla “Oliver Twist”, tossire come Violetta, avere sul viso un’espressione da “Giovane Werter” e ripetere ogni due parole “perché potrei spirare da un momento all’altro”. Magari non riuscirete ad ottenere un prezzo più basso, ma ci sono buone probabilità che vi facciano la carità.

5) Nel caso vi trovaste a dover spendere delle cifre importanti, chiedete sempre, o la fattura d’acquisto (nel caso di un antiquario professionista) oppure un recapito o un biglietto da visita(se è un hobbista), per meglio tutelarvi nel caso in cui il quadro o la moneta possa essere un falso (ipotesi remota, ma reale).
Inoltre, qualora non abbiate abbastanza esperienza, portatevi sempre dietro il catalogo oppure fate  controllare i vostri acquisti da un esperto.
Al giorno d’oggi è facile verificare l’autenticità di una moneta o di un francobollo: in internet sono moltissimi i siti che si occupano di questi oggetti, e a volte basta inviare una foto per saperne di più, senza dover spendere.
Qualora si trattasse di quadri o di opere d’arte, è comunque consigliabile investire del denaro anche per il controllo dell’autenticità. Se il quadro risultasse autentico, i soldi che avrete speso per l’indagine, li recupererete ampiamente nel valore del quadro o della scultura.
In più, qualora vorreste rivenderlo, nessuno obietterebbe che è un falso, e anzi nelle aste ebay si scannerebbero maggiormente!

Spero di aver fornito qualche consiglio utile e grazie per aver letto il post!

 
 
 
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