La farmacia d'epoca
Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone
BENVENUTI SU LA FARMACIA D' EPOCA!
La Farmacia d'Epoca è un blog dedicato al collezionismo di vecchie scatole di latta di medicinali. Dal momento che le informazioni su questi oggetti sono piuttosto rare, se conoscete delle curiosità, degli aneddoti, o anche solo qualche notizia in più, contattatemi, provvederò a modificare i post, per renderli ancora più ricchi!
Nessuna di queste scatole è in vendita, nel caso in cui troviate delle foto dei miei oggetti su siti tipo ebay, sono annunci FALSI: segnalatemeli prontamente, in modo da evitare l'ennesima truffa online.
Se avete necessità della mia esperienza come collezionista, mandatemi un messaggio e-mail a lafarmaciadepoca@libero.it vi risponderò il prima possibile, fornendovi le informazioni che ho a disposizione.
Per riutilizzare il mio lavoro di ricerca:
-Opere a CARATTERE NON COMMERCIALE: basta citare la provenienza e l'autore dell'articolo o della foto nel rispetto dei diritti di copyright!
-Opere a CARATTERE COMMERCIALE: dal 1/04/2018 le consulenze per musei, scuole, scrittori, articoli, testi, enti, università, siti con pubblicità ed altre opere commerciali sono a pagamento con rilascio di regolare fattura. Contattatemi per chiedere un preventivo.
Fino a poco tempo fa il servizio è stato gratuito per tutti, fornendo foto senza watermarks ed a maggiore risoluzione, con testi più professionali rispetto a quelli pubblicati, ma la poca correttezza di alcuni personaggi nei miei confronti ha fatto terminare questa politica.
Grazie per la visita
Dott.ssa Giulia Bovone
I FARMACI NELLA LETTERATURA
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Grazie mille per il vostro contributo, significa molto per me e per il mio lavoro!
Messaggi di Dicembre 2014
Post n°408 pubblicato il 30 Dicembre 2014 da lafarmaciadepoca
Il farmaco di oggi è decisamente conosciuto, e scommetto che qualcuno di voi sicuramente potrebbe averlo nel proprio armadietto dei medicinali: si tratta del Coryfin. Queste pastiglie per la tosse e il mal di gola, a base di etilglicolato di mentolo, molecola conosciuta con il nome commerciale di Coryfin, sono uno dei farmaci che possono vantare quasi cent’anni di onorato servizio senza che la sua composizione sia mai stata cambiata, a differenza dei suoi produttori. Nel corso della sua lunga storia, il Coryfin è stato prodotto da diverse industrie farmaceutiche, tra cui la Bayer, la Drugofa, la Mirabent e oggi la SIT. Molto particolare dal punto di vista storico è stata la collaborazione tra la Bayer e la Drugofa: spesso è possibile rinvenire scatole di Coryfin, a marchio Bayer o Drugofa, con lo stesso design, ebbene sono frutto di una collaborazione tra le due aziende che porterà la Bayer ad inglobare l’altro marchio. Circa l’etilglicolato di mentolo non c’è da dire molto, è una molecola ormai sul mercato da quasi un centinaio di anni e ha diverse proprietà balsamiche, emollienti e aiuta a combattere l’irritazione delle mucose, nei casi di tosse e raucedine. In foto potete vedere due scatole di Coryfin prodotte dalla Bayer: la prima risale ai primissimi anni Venti, ed era destinata al mercato spagnolo, mentre la seconda è la classica scatola Bayer per l’Italia degli anni Cinquanta, con i caratteristici colori tenui per lo sfondo, scritta accesa e design pulito. (7,2 cm x 3,6 cm x 2 cm ) ( 7,5 cm x 5,7 cm x 1,3 cm) La posologia anni Venti raccomandava un massimo di 4 - 6 pastiglie al giorno, quella degli anni Cinquanta era salita ad una pastiglia ogni una o due ore. So che non è mia abitudine riunire più scatole in un post, ma per comodità ho deciso di operare questa scelta, perché a seconda del paese a cui era destinato il prodotto variava anche il design della scatola, quindi preferisco avere un unico articolo che le riunisce tutte, soprattutto per comodità di consultazione. Man mano che me ne capiteranno altre provvederò ad implementare il post. Grazie per aver letto il post e buone feste! |
Post n°407 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da lafarmaciadepoca
Prima del 1922 una diagnosi di diabete equivaleva ad una sentenza di morte, preceduta da una lunghissima serie di pesantissime cure. Ancora vent’anni prima delle scoperte di Banting, Macleod e a pari-merito anche di Paulescu, l’unico trattamento per il diabete non era l’insulina ma l’acido arsenioso.
Ve ne sono di adattissimi. In prima linea l’acido arsenioso, non gli arseniati. Lo si prescrive sotto forma di granuli di 1milligr da prendere alla dose progressiva di 2- 4 - 6 e anche 8 granuli, ma non più, in due volte dopo i pasti.
Si badi però che con questa cura possono sorgere bruscamente, nei diabetici, fenomeni di intolleranza digestiva ed epatica, contro i quali bisogna essere preparati e che si rivelano con un carattere subitterico accompagnato da imbarazzo gastrico improvviso. Per prevenire questi fatti d’intolleranza, prudenza vuole che si sospenda a capo di un mese, per una quindicina di giorni, la cura.
Qualunque sia la cura scelta, le inalazioni di ossigeno sono il necessario adiuvante. Con esse, dopo pochi giorni è raro che non si constati una diminuzione notevole della glicosuria. E’ curioso che non si è trovata alcuna efficacia nell’uso dell’acqua ossigenata, che secondo i medici scandinavi dovrebbe agire come l’ossigeno inalato, ed in quello dello jaborandi.
Nei casi dove la persistenza del dimagrimento determina una vera autofagia, è molto utile la glicerina alla dose di 80 – 100 gr in un litro d’acqua con l’aggiunta di 2 gr di acido tartarico e di una bastevole quantità di rhum”. Come sottolinea Stefano Faré, il vincitore della piccola sfida che avevo lanciato su Facebook poco prima di Natale, molte sono le storie di animali simili a quella della cagnetta Marjoire, basti pensare agli esperimenti sui cani di Ivan Pavlov, che gli permisero di formulare la teoria dei riflessi condizionati, a Laika, il primo essere vivente nello spazio, e allo scopritore della morfina, Friedrich Wilhelm Sertürner, il quale sperimentò la sua molecola su topi e cani. Nella mia vita ho avuto la fortuna di vivere la ricerca di persona e di confrontarmi con le migliaia di domande che si affollano nella mente quando ti trovi davanti l’ignoto, la soddisfazione di riuscire a far combaciare insieme quelle poche osservazioni sensate, ma soprattutto apprezzare la bellezza di come ogni piccola scoperta, per quanto possa essere insignificante, sia un passo avanti per comprendere il Mondo nella sua totalità e nella sua vitalità. Perché il “bios” non è uno scherzo. Gli animali non sono solo cavie da sperimentazione, sono compagni della ricerca in tutto e per tutto, perché Marjoire non ha permesso di salvare solo esseri umani, ma ogni giorno molti animali di affezione malati di diabete riescono a sopravvivere grazie a lei e al suo sacrificio. Perché tutte le specie animali soffrono ( forse anche le piante stando a recenti studi), ma tutte egualmente sanno sacrificarsi, per permettere a chi amano, simili e non, di continuare a vivere. Tutte, tranne i miei batteri.
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Post n°406 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da lafarmaciadepoca
Colgo l'occasione di questo post per augurarvi Buon Natale e Buone Feste, e per farlo ho scelto una pubblicità natalizia delle Pasticche del Re Sole del 1925. Ah, il 1925! Quando era così facile per un bambino avere accesso ai farmaci contenenti efedrina cloridrato: in fondo bastava inviare una cartolina postale alla Gazzoni ed il gioco era fatto! |
Post n°405 pubblicato il 19 Dicembre 2014 da lafarmaciadepoca
Se volete i capelli gonfi e voluminosi come il vello di una pecora, ma allo stesso tempo non potete rinunciare ad una chioma asettica tipo “sala operatoria”, l’Antisettico Dolly è ciò che fa per voi!
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Lo sapevate che nei primissimi anni Cinquanta, possedere un aerosol elettrico era quasi uno status symbol? Ebbene sì, del primo dopoguerra possedere uno di questi oggetti era un lusso da pochi, e chi non poteva averne uno in casa era costretto ad affittarlo. Con l’instaurarsi di questa consuetudine, iniziarono a comparire sul mercato francese, e poi esportate in tutt’Europa delle maschere di caucciù destinate a coloro che affittavano l’apparecchio, in modo da garantire una certa sicurezza igienica per gli utilizzatori. In foto è visibile il modello prodotto dalla francese Atomisor, una delle aziende dell’epoca leader nel settore, oggi parte della DTF Medical, colosso nella produzione di apparecchi per terapie a domicilio.
Misura 6 cm x 6 cm x 7 cm di altezza e risale ai primi anni Cinquanta. La maschera in caucciù andava posizionata all’interno di quella dell’apparecchio preso in affitto.
Grazie per aver letto il post!
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