Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi di Maggio 2016

Magnesia San Luca

Post n°483 pubblicato il 27 Maggio 2016 da lafarmaciadepoca
 

La Magnesia San Pellegrino non è l’unica magnesia che in passato si poteva trovare in commercio: come abbiamo precedentemente visto esistevano anche dei brand minori, che nulla avevano da invidiare al marchio ben più conosciuto. Se non l’aroma all’anice.

La scatola della Magnesia San Luca, il farmaco di oggi, è dotata di una laconicità invidiabile circa il produttore, il Laboratorio dei Farmaci, che aveva sede in Piacenza, ma non indica la via o anche solo il quartiere della città dove era sito. Probabilmente non volevano essere trovati.

La chiesa ritratta sul fronte altro non è che il Santuario della Beata Vergine di San Luca a Bologna, e molto probabilmente l’idea di dedicare la Magnesia a San Luca derivava di più dall’usanza di associare questo farmaco a figure religiose, piuttosto che da una “joint venture” con il santuario.

Ecco la foto della scatola:

 

Magnesia San Luca

Misura 6 cm x 3,8 cm x 1,8 cm e risale agli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, fino al massimo al primissimo dopoguerra, max 1947.

Conteneva semplicemente della magnesia, che era da assumersi nella dose di una scatoletta intera per gli adulti e mezza per i ragazzi, da diluirsi in mezzo bicchiere d’acqua.

Grazie per aver letto il post!  

 
 
 

Adieu Locabiotal!

Post n°482 pubblicato il 20 Maggio 2016 da lafarmaciadepoca
 

Se c’è una cosa che mi piace circa la storia del farmaco è la sua continua evoluzione, continua ed imperterrita ma tremendamente silente ed invisibile alla quasi totalità delle persone.

Quello che vorrei proporvi oggi è un qualcosa di diverso, infatti generalmente io non tratto farmaci che sono scomparsi da poco, anche perché ne ho una marea di ben più vecchi da datare e contestualizzare, ma prendetelo come un “barlume di futuro” di quel che sarà un giorno la Farmacia d’Epoca: il farmaco di oggi è il Locabiotal Stroder.

Ritirato dal mercato a partire dallo 01/04/2016, questo farmaco a base di fusafungina, una molecola estratta dai miceli di  Fusarium lateritium , aveva la caratteristica di possedere sia effetti antibiotici che antinfiammatori, per via della sua azione inibente della secrezione i interleuchine e TNF, due mediatori molecolari dei processi infiammatori.

Il Locabiotal comparve per la prima volta sul mercato nel 1963, era il top per l’epoca, in quanto era già venduto in un comodo flacone dotato di aerosol per essere nebulizzato direttamente in bocca, senza bisogno del classico apparato elettrico, e le doppie proprietà, sia antibiotiche che antinfiammatorie la rendevano una molecola originale ed innovativa a livello terapico.

Il farmaco era stato sviluppato dai Laboratoires Servier , fondati nel 1954 da Jacques Servier a Orleans, e che ha fatto dell’innovazione il suo credo, tanto che solo sessant’anni dopo è una multinazionale operativa in più di dieci Paesi.

Ecco una foto della scatola:

 

Locabiotal

Risale al primo lustro del Ventunesimo secolo  e misura 12,3 cm x 7,8 cm x 3,4 .

Se siete preoccupati per il fatto che l’AIFA abbia ritirato dal mercato il Locabiotal, voglio tranquillizzarvi: è stata una morte naturale.

Dopo sessant’anni è quasi normale che un antibiotico venga ritirato dal mercato, in quanto è possibile che si siano creati dei ceppi di batteri resistenti all’antibiotico e che esso non sia più efficace come lo era quando comparve sul mercato o possa dare luogo a fenomeni di allergia nei pazienti: in sostanza, come si dice in gergo “i benefici non ne superano i rischi”.

Perciò se utilizzavate questo farmaco e oggi non lo troverete più nelle vostre farmacie di fiducia non preoccupatevi: non è cancerogeno, non è teratogeno, è stato ritirato solo perché aveva ormai raggiunto la fine della sua vita.

Adieu Locabiotal, è stato bello finché è durato!

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Lactomorrhuol Delpech

Post n°481 pubblicato il 10 Maggio 2016 da lafarmaciadepoca
 

Mamme, i vostri bambini preferiscono arruolarsi in marina piuttosto che prendere l’olio di fegato di merluzzo?  Oggi con il Lactomorrhuol Delpech, tutti i piagnistei e le moine saranno un lontano ricordo!

I Laboratoires Homeopatiques Speciaux Delpech di Parigi sono fieri di aver risolto una volta per tutte l’increscioso problema comune a migliaia di genitori in tutt’Europa, ideando un granulare senza odore né sapore. Come saranno riusciti a fare ciò? Quale artifizio avranno impiegato nella battaglia contro il disgustoso olio di fegato di merluzzo? Hanno applicato il principio base dell’omeopatia, ovvero l’hanno diluito così tanto che su 100 g di prodotto , solo 1g è di olio di fegato di merluzzo.

Infatti il prodotto era a base di lattosio in polvere a cui erano aggiunti carbonato di calcio, fosfato di calcio, ipofosfito di sodio, iodio e fosfato di ferro: insomma, l’olio di fegato di merluzzo c’era nominalmente.

Questo non significa che il prodotto fosse di scarsa qualità: il carbonato di calcio e il fosfato di calcio hanno proprietà antiacide, l’ipofosfito di sodio è in conservante, mentre lo iodio e il fosfato di ferro potevano essere visti come supplementi alla dieta dei bambini. Comunque ciò non toglie che sia piuttosto esagerato sostenere la presenza di olio di fegato di merluzzo in quel prodotto.

Ecco la foto della scatola:

 

Lactomorrhuol

Misura 11,4 cm di altezza x 4,9 cm di diametro e risale agli anni Cinquanta / Sessanta. La posologia raccomandava da 2 a 3 dosi al giorno per gli adulti, e 1 – 2 dosi per i bambini.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

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