Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

Messaggi di Giugno 2017

Chiudilettera VII Campagna Antitubercolare - 1937

Post n°531 pubblicato il 21 Giugno 2017 da lafarmaciadepoca
 

Per questa settimana niente post: ho rinvenuto un carnet di chiudi-lettera datati 1937 della VII campagna antitubercolare.

Potete sfogliare il tutto all'indirizzo web: http://www.sfogliami.it/flip.asp?sc=tqo6ixlfxg1365roacs0imgr1nru0ezc&ID=152033 (facendo copia-incolla della stringa nella barra degli indirizzi)

oppure semplicemente cliccando qui

Ps. Riuscite a trovare l'immagine di quel fedifrago di Topolino in compagnia della "donna fatale"? :)
 
 
 

Emulsione Iodata Pierandrei

Post n°530 pubblicato il 13 Giugno 2017 da lafarmaciadepoca
 

 

Penso che chiunque abbia sfogliato, anche solo per caso una “Domenica del Corriere” o un’”illustrazione Italiana” degli anni Venti / Trenta, sicuramente ricorderà la gran pubblicità che si faceva dell’olio di fegato di merluzzo, in particolare a marchio Pierandrei.

L’Emulsione Pierandrei è stata forse la marca italiana più conosciuta di olio di fegato di merluzzo in commercio nella prima metà del Novecento, e fortuna ha voluto che io sia riuscita a recuperarne una bottiglia ancora piena, completa della sua sovra-scatola in cartone.

Il prodotto di per sé non è incredibilmente originale, e nemmeno troppo gradito al palato dei degenti: ciò farebbe pensare che con l’avvento dei preparati multivitaminici, esso sarebbe scomparso velocemente dalle farmacie, eppure l’Emulsione Pierandrei riuscì a resistere e a convivere con loro. Perché?

Definire le motivazioni con precisione è abbastanza complesso e richiederebbe una pubblicazione a parte, ma possiamo individuarne due che sicuramente hanno avuto un peso maggiore di altre.

1- I Savoia: i Pierandrei erano divenuti i fornitori ufficiali della Real Casa Savoia e dei suoi rami cadetti poiché a partire dal 1893, furono i titolari della Farmacia Verbano, sita in Via del Quirinale 44, molto vicina a quello che una volta era il palazzo reale. Questo aveva fatto sì che i prodotti Pierandrei godessero di “popolarità” tra gli Italiani, d’altronde, se li utilizzavano Vittorio Emanuele III e la Regina Elena per Umberto II, dovevano essere decisamente validi!

2- La capacità di adattamento: a differenza di altri preparati, l’Emulsione Pierandrei seppe adattarsi al nuovo mercato delle vitamine, dei preparati iodici, fosforici, e sciroppi agli ipofosfiti, semplicemente inserendoli nella formulazione. Nacquero così diverse varianti del prodotto (normale, fosforata e iodata), che contribuirono a saturare il mercato, lasciando meno spazio alla concorrenza. Addirittura ne esisteva anche una versione arricchita con lo sciroppo agli ipofosfiti Ruspini! Perché dare ai tuoi bambini lo sciroppo agli ipofosfiti, l’olio di fegato di merluzzo, il supplemento di iodio e quello di fosforo, quando con l’Emulsione Iodata Pierandrei puoi dargli tutto quanto insieme! (se penso ad alcune mamme apprensive d’oggi che temono che il Libenar possa fare interazione con la Tachipirina!).

Ovviamente, con il dopoguerra e il miglioramento delle condizioni economiche e sanitarie degli Italiani, anche l’Emulsione Pierandrei dovette soccombere al nuovo mercato, ma rispetto ad altri prodotti , la sua fine fu ritardata di parecchio.

Ecco la foto del flacone:

 

 

Emulsione Pierandrei

 


Misura 19,5 cm di altezza x 5,2 cm di larghezza e 3,6 cm di profondità e risale agli anni Trenta. La sovra-scatola è di poco più grande. Da notare è la scelta dei colori della confezione, in linea con gli altri prodotti Pierandrei, che hanno la caratteristica di non essere mai appariscenti ( generalmente marrone, nocciola, grigio). L’Emulsione poteva essere assunta in qualunque momento della giornata: i bambini, a seconda dell’età iniziavano con mezzo cucchiaino fino ad arrivare ad un cucchiaio intero al giorno, gli adulti invece, due cucchiai da minestra rasi.

Il prezzo era concorrenziale: 8 Lire, poi abbassato a 7,25 nel 1934, teoricamente accessibile a tutti.

Grazie per aver letto il post!

 

 
 
 

Oleobalsamina

Post n°529 pubblicato il 03 Giugno 2017 da lafarmaciadepoca
 

 

La Ditta Giuseppe Del Piano di Rimini è una delle tanti piccole/medie industrie farmaceutiche italiane di cui oggi non rimane quasi più traccia, eppure ha dato i natali a molti farmaci commercialmente famosi, tra cui l’Oleobalsamina.

Giuseppe Del Piano (1874 - 1930), chimico e farmacista, dopo aver concluso i suoi studi presso l’università di Bologna, tra l’ultimo lustro dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, ritorna a Rimini, dove  inizierà già da subito a produrre l’Oleobalsamina, che gli varrà una medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1910.

Questo unguento per frizioni, specifico per le vie respiratorie, ma adatto anche a trattare i dolori reumatici era a base di:

-Spirito di ginepro: il Juniperus communis , è sempre stato considerato un rimedio universale dalla medicina popolare, in quanto ha proprietà antisettiche ed antireumatiche. Modernamente è stato soppiantato a causa dei costi elevati per la produzione e per la disponibilità sul mercato di molecole più efficaci.
-Acido salicilico: è un grande indicatore per la datazione della formula. Essendo stato per moltissimo tempo uno degli antireumatici più conosciuti, prima che la sua versione acetilata fosse commercializzata dalla Bayer con il nome di Aspirina, ci conferma che con molta probabilità la ricetta fu ideata prima della Grande Guerra, quando le aziende tedesche, in seguito alla sconfitta, perderanno diversi brevetti commerciali tra cui appunto quello sull’acido acetil salicilico.
-Salicilato di metile: ha effetti vasodilatatori a livello cutaneo, ed è un antinfiammatorio leggero. Viene impiegato anche come antisettico nel Listerine!
-Essenza di eucalipto: conferisce all’Oleobalsamina il suo caratteristico odore, ed in più porta con se proprietà analgesiche, antibatteriche e contribuisce a decongestionare le vie respiratorie. E’ un ingrediente molto comune dei farmaci contro tossi e catarri della prima metà del Novecento.
-Olio di canfora: rappresenta il mezzo in cui sono sciolti gli altri ingredienti, ma esso stesso possiede alcune caratteristiche interessanti dal punto di vista farmacologico, in quanto ha azione mucolitica ed antireumatica.

Generalmente non mi piace fare preferenze: per me tutti i vecchi farmaci sono uguali, ma nel caso dell’Oleobalsamina, mi sento di spezzare una lancia in suo favore. Dalla formulazione poteva competere con il più ben noto Vick’s Vaporub, e sicuramente questo spiega perché abbia avuto nonostante tutto un discreto successo commerciale.

Ecco la foto del flacone:

 

Oleobalsamina

Misura 10,7 cm di altezza x 5,5 cm x 1,7 cm e risale agli anni Cinquanta del Novecento. La posologia raccomandava 2 frizioni al giorno. Ciascun flacone costava 297 Lire + Ige e conteneva 50g di prodotto.

Grazie per aver letto il post!

 

 
 
 

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