Creato da regalamiunsorriso200 il 30/04/2010
la speranza è l'ultima a morire

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MA CHE MEMORIA CORTA.......gli italiani...

Post n°23 pubblicato il 06 Aprile 2013 da regalamiunsorriso200

Quattro anni fa il terremoto fece dell’Aquila una sorta di Pompei, cioè un sito quasi archeologico, transennato e abbandonato, come ancora è. E come ci mostrano, a ogni ricorrenza, le tv e gli inviati dei giornali che, come sostiene Beppe Grillo, sono tutti servi del potere, incaricati di mettere le foglie di fico sulle vergogne della politica. Eppure, il servizio del Tg3 di ieri ci ha portato per la prima volta anche tra gli abitanti delle famigerate new town, tristi caseggiati costruiti tra gli sterpi, con grande spreco di territorio e grandi affari per i soliti noti.

E tutti possiamo ricordare le sfilate e le sconce battute di Berlusconi, che fece della città distrutta dal terremoto (e da speculazioni omicide) il set di una campagna di propaganda alla quale si associarono allegramente anche altri ministri, tra i quali la bella Carfagna.
Così come tutti possiamo ricordare le ruberie e gli squallidi mercimoni (anche sessuali) emersi sotto il cappello di una protezione civile «privatizzata» a uso affaristico. Tutte cose che hanno caratterizzato il regime berlusconiano al momento del suo massimo schifo, che, anche se qualcuno vuol farlo credere, non è consistito nelle porcherie private del capo, denunciate dalla moglie al Paese e alla legge.

Sono infatti moltissimi i campi in cui Berlusconi e i suoi governi hanno provocato danni indelebili. Ed è questo che lo ha reso impresentabile in patria e di fronte al resto del mondo, anche se molti (qualcuno anche all’interno del Pd) sembrano dimenticarlo, sostenendo che, proprio per uscire dai guai che Berlusconi ha provocato, non si possa fare a meno di collaborare con lui. Come vorrebbe pure Grillo, che aiuta il famigerato cav. a ripulirsi delle sue responsabilità, attribuendole anche ai soli che hanno cercato di contrastarle.

Maria Novella oppo

 
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Zombi in Val Padana Pdl e Lega di nuovo insieme

Post n°22 pubblicato il 10 Gennaio 2013 da regalamiunsorriso200

L’ex ministro Renato Brunetta e il vicedirettore de Il Giornale, Nicola Porro, sotto l’alto patrocinio di Bruno Vespa, hanno raccontato in tv la fine dell’ultimo (speriamo!) governo Berlusconi, smentendo tutte le teorie economiche attualmente circolanti. Per attribuire gran parte della responsabilità del discredito internazionale al contrasto tra l’allora premier e il ministro dell’Economia Tremonti.
I due sarebbero stati in perenne contraddizione in sede europea, reciprocamente impegnati a screditarsi sul piano politico e personale. Questa «rivelazione» è stata fatta da Brunetta e Porro proprio a ridosso della nuova ammucchiata Lega-Pdl che (nebbia in Val Padana!) ancora non ha rivelato il nome del futuro premier, nella eventualità, per fortuna remota, che la destra rivincesse le elezioni. Infatti, mentre Berlusconi ha proposto Alfano per palazzo Chigi, Bobo Maroni ha candidato Giulio Tremonti.
A questo punto Silvio ha proposto se stesso per il ruolo di ministro dell’Economia. In questo modo si ripresenterebbe, seppure rovesciata, la disastrosa accoppiata che ha portato l’Italia sull’orlo del baratro, per esplicita ammissione di due berlusconiani «di una certa statura» (citazione!) come Brunetta e Porro.
Insomma, questo ritorno all’antico di Lega e Pdl sembra sempre di più un remake del video thriller di Michael Jackson, con tutti quegli zombi, intenti a ballare come se niente fosse, mentre cadono a pezzi. Peccato che manchi solo Michael Jackson, con la sua meravigliosa leggerezza, e al suo posto ci sia un vecchio imparruccato, penosamente impegnato a difendere se stesso dall’età, dal fisco e dalla giustizia. Con accanto, per servirlo, un ex ministro la cui più memorabile impresa è stata la proposta di prendere le impronte digitali ai bambini rom.

Maria Novella Oppo

 

 
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E NOI...................

Post n°21 pubblicato il 21 Ottobre 2012 da regalamiunsorriso200

Berlino, un'altra tesi di dottorato copiata
costa il posto all'astro nascente dei liberali

Londra, aveva insultato un poliziotto
si dimette capogruppo dei conservatori
Berlino, si dimette il capo dei servizi:
usò nazi assassini come informatori

Le dimissioni di Wulff accendono il dibattito sulla corruzione dei politici

  
 
Germania: Guttenberg rassegna le dimissioni

“Mi dimetto dai miei incarichi politici. Questa è la decisione più dolorosa della mia vita“. Parole del ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, che questa mattina ha rassegnato le dimissioni, [...]

  

ECCO PER COSA SI DIMETTONO I POLITICI ALL’ESTERO: ANCHE PER AVER PAGATO CON SOLDI PUBBLICI UNA BARRA DI TOBLERONE

DA NOI NON SE NE VANNO NEANCHE DOPO DUE CONDANNE PER MAFIA… UNA SERIE DI CASI PER CUI I POLITICI STRANIERI SI SONO DIMESSI….LA FORMAZIONE PROTESTANTE INCIDE, MA SOPRATTUTTO IL FATTO CHE ALTROVE ESISTONO REGOLE, DA NOI NO

 

 
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....A Rieccoli.....

Post n°20 pubblicato il 17 Ottobre 2012 da regalamiunsorriso200

Francamente, facciamo fatica a non pensare alla crisi della Regione Lombardia, che sta diventando veramente una sorta di Dallas nostrana, o, forse meglio, un «romanzo impopolare» in salsa padana. Formigoni dice che non si può consegnare la Lombardia a sei mesi di campagna elettorale. Ma come, la campagna elettorale non è la più democratica delle evenienze? E soprattutto: perché non lo spiega alla sua collega Polverini, presidente della Regione Lazio, secondo la quale invece non si può votare prima di aprile? Questi del Pdl e dintorni hanno una verità per ogni convenienza e tante convenienze a non dire mai la verità.
Ma in una cosa il Celeste ha ragione: quando sottolinea la contraddizione della Lega, che da un lato sostiene quello di Formigoni essere stato un buon governo e dall’altro ne chiede la testa. Perché pure qui c’è una convenienza: ora si scopre che anche Maroni sarebbe «onorato» di fare il governatore. E, secondo la interpretazione del Tg3, la cosa farebbe piacere a Berlusconi, perché potrebbe fornire il mezzo (il famoso conquibus) per ricucire l’alleanza tra la Lega e il partito che dovrebbe nascere dalle ceneri e dalle vergogne del Pdl. Cosicché Maroni e Berlusconi a breve tornerebbero ciccia e pappa, nonostante le prove provate di infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia tramite un uomo del Pdl.
Uno scandalo che ora la Lega (vedi l’ultima puntata dell’Infedele) finge di aver scoperto solo a causa dell’assessore Zambetti, mentre lo sapevano tutti e lo aveva denunciato con forza anche Saviano da Fazio, quando Maroni era ministro degli Interni. Erano già stati scritti dei libri e intentati processi, ma la cosa è arrivata alle orecchie della Lega solo quando scandalizzarsi è sembrato utile per far dimenticare gli scandali propri e provare a occupare una poltrona in più.

Fonte: http://frontedelvideo.comunita.unita.it

 
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LA PATRIA DI BALOTELLI E QUELLA DEI LEGHISTI

Post n°19 pubblicato il 01 Luglio 2012 da regalamiunsorriso200

Il solito Borghezio, intervistato al congresso della Lega, ammette, bontà sua, Balotelli tra i connazionali. Ma non si sa se il riconoscimento sia reciproco, se cioè Balotelli sia disposto a considerare Borghezio suo concittadino. Noi no. Anche se Borghezio non è il solo razzista, visti i toni con cui certi giornali hanno trattato la signora Angela Merkel, che comunque è una gran donna, soprattutto in confronto a certi saltimbanchi della politica e del giornalismo nostrani. Perché l’antifemminismo è sempre alla base di ogni razzismo, come dimostra la vicenda politica del celodurista Umberto Bossi, speriamo tramontata per sempre. Anche se non promette niente di buono neppure Maroni, ripreso ieri mentre arrivava al congresso con la boria del vincitore, candidato unico di un partito che da dieci anni non faceva congressi e che ora si riunisce solo per ratificare un nuovo indiscusso potere personale che non ammette limitazioni. Non bisogna mai dimenticare i respingimenti in mare dell’ex ministro dell’Interno, che poi ha ammesso con tranquillo cinismo come il razzismo leghista servisse solo a portare voti. E morti. Non si sa quanti, ma si sa come e perché.
Del resto i leghisti, che ora si mostrano benevoli nei confronti del campione Balotelli, continuano a fare muro, insieme a quei gran liberali del Pdl, contro il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori immigrati. Per diventare italiani, secondo loro, devono aspettare e soffrire le pene del burocratico inferno che ha sofferto Balotelli e tanti altri ragazzi come lui, cui nessuno ha diritto di imporre umiliazioni. Tantomeno quelli che mandavano i soldi in Tanzania e se ne fregano dell’Italia così come della inesistente padania. Perché la loro patria, come quella di Berlusconi, è il portafoglio. E la loro bandiera non è quella di Balotelli e nostra.

 
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CHI SI INFORMA E' UN UOMO LIBERO

Post n°18 pubblicato il 23 Giugno 2012 da regalamiunsorriso200

LEGGETE E DIVULGATE,,,,,,,,,,,,

 

Sudditi. Manifesto contro la democrazia

APRITE GLI OCCHI..............SVEGLATEVI...............

 

 
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informati per sopravivvire

Post n°17 pubblicato il 23 Giugno 2012 da regalamiunsorriso200

L’economia non ha mai contato tanto come adesso. Però Carlo Marx non ne sarebbe contento, visto che a guidare la danza non sono certo gli operai, ma i Marchionne. Comunque, mai come di questi tempi la tv ha parlato di finanza, tasse, spread, e altre parole difficili, senza quasi mai spiegarle. Se la Rai avesse dedicato spazio ed energie per informarci in materia, almeno quanti ne ha dedicato ai particolari di certi atroci delitti familiari o anche soltanto alla vita di Padre Pio, la crisi ci sarebbe lo stesso, ma noi saremmo forse più tranquilli.
O magari più agitati, ma più preparati ad affrontare gli eventi. E anche le sparate di Beppe Grillo e di Berlusconi, che in fatto di euro la pensano alla stessa maniera. Forse perché sono miliardari tutti e due.
Comunque, va dato atto ad alcuni di averci provato, a informarci meglio, come per esempio ha fatto Sky Tg24, che, ogni pomeriggio alle 18,35, manda in onda (e speriamo non sospenda durante l’estate) una rubrica di economia curata dal giornalista Alessandro Marenzi che, pur essendo un esperto anche lui, pone agli esperti le domande che porremmo noi inesperti. Cosicché l’altro giorno ci ha fatto capire che cosa accadrebbe davvero se uscissimo dall’euro come ha proposto irresponsabilmente Berlusconi. Per dirne una, il nostro enorme debito dovremmo comunque pagarlo in euro, perché nessuno accetterebbe in pagamento le nostre lirette, che varrebbero ancora meno di una volta.
Ma giovedì era anche il giorno della sentenza che ha dato ragione alla Fiom di Pomigliano e partecipava al programma di Marenzi un esponente della Cisl di cui ci fa piacere dimenticare il nome. Infatti ha sostenuto che, imponendo l’assunzione di 145 lavoratori discriminati dalla Fiat in quanto iscritti alla Fiom, il giudice discriminerebbe gli altri lavoratori. Insomma, se sei della Fiom, la discriminazione è per sempre, come i diamanti.

 
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ECCOLO DI NUOVO............

Post n°16 pubblicato il 25 Maggio 2012 da regalamiunsorriso200

Abbiamo fatto troppo in fretta ad abituarci alla scomparsa di Berlusconi. Eccolo tornare nei tg con la minaccia di un possibile ritorno, di un ri-unto del Signore, di un altro amaro calice che ci toccherebbe bere di nuovo. E già cola dai tg il trucco sfatto, la tinta dei capelli acquisiti rosseggia sulle tempie e i denti del caimano minacciano di divorare di nuovo tutto il Paese. Ma, a consolarci un po’, sono le facce degli immarcescibili che lo circondano, i soliti noti del mai esistito popolo delle libertà, quelli che hanno fatto da palo alle storiche imprese ad personam che hanno ridotto l’Italia come è ridotta.
Ecco Maria Stella Gelmini, che ha devastato la scuola pubblica licenziando più docenti di chiunque al mondo e togliendo agli studenti le borse di studio. E Paolo Romani, l’uomo delle invincibili tv e dei catastrofici affari monzesi. E Verdini, coi suoi lunghi capelli bianchi e le mani ancora più lunghe. Più Sandro Bondi, cantore sfiatato della corte dei miracoli mai fatti, peraltro l’unico capace di poetica vergogna. Senza dimenticare Cicchitto e Sacconi, due socialisti col coltello tra i denti, per punire i lavoratori di non averli mai appoggiati. Basta dire che, tra tutti i signori che i tg ci mostrano scambiarsi baci e abbracci prima di andare all’incontro con Berlusconi, la migliore è Mara Carfagna, che almeno è bella.
Cosa che non si può dire di La Russa e di altri che fremono per far cadere Monti, ma intanto, con il loro stile da allegri gerarchi hanno già fatto cadere Letizia Moratti e tutti i sindaci della destra. Ve la ricordate la gentile Santanchè all’opera contro Pisapia? La voce che sia lei una delle possibili candidate alla successione di Berlusconi dice già tutto sulla disfatta (o la rifatta) del cavaliere. Un po’ come se (che sia questo l’annuncio che il mondo aspetta?), si affidasse ancora una volta a Umberto Bossi.

NOVELLA OPPO

 

 
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pensieri

Post n°15 pubblicato il 19 Maggio 2012 da regalamiunsorriso200

......non è bene per gli uomini che accadono tutte le cose che desiderano..

cohelo-                 

come l'ombra segue chi cammina,

cosi' la gioia segue

chi rettamente parla

e rettamente agisce....

buddha.....

 
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Il voto e il disco rotto dei signori del Pdl

Post n°14 pubblicato il 11 Maggio 2012 da regalamiunsorriso200

I signori (e signori è una parola grossa) del Pdl bisogna capirli: sono quasi vent’anni che andavano in tv a dire: «Ci hanno votati e dunque possiamo dire e fare quello che vogliamo». Cosicché, oggi che invece non li hanno votati, il disco si è rotto e non sanno più che cosa dire e a chi dare la colpa. Così, accusano il governo Monti, di cui peraltro sono due volte responsabili: perché hanno creato le condizioni per farlo insediare e poi perché lo hanno votato.
Ma ora sostengono di avere perso le elezioni per effetto delle misure impopolari decise da Monti e scoprono la necessità di prendere le distanze dalla crisi che loro stessi hanno provocato. E non si domandano neanche, se, per caso, non hanno perso per la politica disastrosa che hanno fatto. E magari anche perché hanno mandato in tv certe facce, le loro, che non si sopportano più. Prendiamo la signora Gelmini, improvvisamente assurta, nelle ultime settimane, al ruolo di comunicatrice tv, dopo essersi fatta odiare da una intera generazione (più parenti e docenti).
Impettita e stridula, un bastone senza carota, per il cui calore disumano gli italiani chissà perché avrebbero dovuto cominciare a votare, quando non l’hanno votata mai. Perché questo è il paradosso: i berluscloni in realtà non sono stati votati. Sono stati nominati da Berlusconi stesso, con l’assistenza di qualche docile sottoposto, amico degli amici, ma soprattutto del padrone.
E ora, giovani virgulti della democrazia diretta come La Russa e ovviamente Gasparri, vengono a dirci che le elezioni le hanno perse perché i candidati erano sbagliati. E chi li ha scelti i candidati del Pdl, il governo Monti? O magari il Pd? Partito che, tra l’altro, è l’unico ad aver retto la prova delle urne, nonostante che parlare male del Pd sia lo sport più praticato in tv. Da tutti, compresi non pochi rappresentanti del Pd.

 
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VERGOGNA VERGOGNA

Post n°13 pubblicato il 14 Aprile 2011 da regalamiunsorriso200

Egregio onorevole,

lei ha votato a favore del cosiddetto “processo breve” mentre fuori dall'aula
del Parlamento i familiari delle vittime del terremoto de L'Aquila,
dell'incidente ferroviario di Viareggio, del rogo della Moby Prince
protestavano con rabbia disperata. Queste persone così duramente colpite negli
affetti temono che le nuove norme abbiano conseguenze negative sui processi
attraverso i quali sperano di ottenere giustizia.

Lei, evidentemente, è sicuro del contrario. Mai, da rappresentante del popolo,
avrebbe votato una legge così ignobile. Una norma che offende non solo il senso
della giustizia, ma il dolore di tante famiglie. Ha un modo per dimostrarlo.
Dichiari pubblicamente che se, a causa delle nuove norme, anche uno solo di
quei processi sarà ritardato, danneggiato, mutilato, prescritto, si ritirerà
della vita politica e devolverà l'indennità percepita da oggi fino alla fine
del suo mandato alle famiglie delle vittime delle stragi.

Inviamo questo messaggio per mail al nostro “preferito”. Per esempio, la mail
di Angelino Alfano è  alfano_a@camera.it. Ed è questo lo schema di tutte le
mail della Camera: cognome, trattino basso, prima lettera del nome e poi
chiocciolina e Camera.it

Se avete dubbi digitate su google “mail camera dei deputati” e troverete
facilmente la lista.

Facciamoli vergognare per tutta la vita. A partire da subito

 
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silvio e il cerottp

Post n°12 pubblicato il 10 Marzo 2011 da regalamiunsorriso200

Silvio e il cerotto. Melodramma in tre atti

Atto primo. Dicembre 2009. Silvio si trova a piazza duomo a Milano in occasione della cerimonia di avvio del tesseramento al Pdl. La gente lo ama, lo acclama e, nel bel mezzo dei sorrisi e delle interviste, accade qualcosa: una souvenir, proprio a forma di duomo, viene scagliato dalla folla. Qualche secondo di parapiglia e l’uomo, Massimo Tartaglia, viene subito immobilizzato e portato via. Ci si aspetta che anche Silvio venga portato via. Invece, viene solo fatto salire sull’auto presidenziale. E dopo qualche minuto esce dalla vettura, sale sul pianale e si mostra al pubblico. Vuole far vedere le conseguenze dello sciagurato gesto di Tartaglia. Ma ai più attenti, le evidenti tracce di sangue sembrano più le classiche patacche di sugo sulla camicia del turista che mangia, per la prima volta, gli spaghetti al pomodoro. Il bollettino medico del prof. Alberto Zangrillo, medico personale di Berlusconi (ma quanti medici personali ha?), recita: “Setto nasale fratturato, due denti rotti, ematocrito basso”. E tutto quel sangue da dove viene?!? Fine primo atto.

Atto secondo. Pochi giorni dopo “l’attentato”, Silvio se ne va in vacanza. Non si vede molto in giro, salvo in poche e rarissime occasioni. In una di queste, mentre è in giro per negozi a Villasanta, lo si vede con duecerotti. Uno sul naso e uno sulla guancia sinistra. Ma se riportiamo alla mente le immagini di piazza Duomo, possiamo notare che le parti del viso “incerottate” non corrispondono a quelle interessate dal lancio del souvenir. Come mai?!? Fine secondo atto.

Atto terzo. Marzo 2011. Il prof. Alberto Zangrillo dichiara: “Tecnicamente, è stato un intervento maxillo-facciale di trapianto osseo e implantologia. Quattro ore trascorse dal paziente in anestesia generale. Le
condizioni di Berlusconi sono soddisfacenti, tanto che è già stato dimesso e ha potuto far ritorno a casa. L’intervento era stato deciso da più di un anno, ma per eseguirlo abbiamo dovuto aspettare una giornata tranquilla. Come sempre è apparso sollevato e ottimista, ma è preoccupato per la sua presenza al Consiglio dei ministri di giovedì, noi faremo di tutto perché possa esserci”
. E quando meno te l’aspetti, ecco il protagonista di nuovo in scena. Vistoso cerotto sulla guancia sinistra e in piedi come se avesse solo rimosso un foruncolo dal viso (apro una piccola parentesi per dire che un mio carissimo amico nel 2006 ha subìto un intervento maxillo-facciale con il risultato: viso tumefatto e gonfio per 2 mesi).

Un settantatreenne con alle spalle un intervento per l’applicazione di un pacemaker, un intervento alla prostata e adesso un altro intervento in anestesia generale nel giro di pochissimo (relativamente parlando) tempo. Non solo. Dopo appena sei ore dalla fine dell’intervento, Berlusconi ha invitato a cena gli esponenti della Lega per una riunione. Una domanda: se ha troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano così tanti coglioni che possono votare facendo il proprio interesse, perché cerca in tutti i modi di far passare la popolazione tutta per imbecille? Fine.

toni troja
 
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QUESTA E' LA LEGA

Post n°11 pubblicato il 04 Novembre 2010 da regalamiunsorriso200

Sulla vicenda Calderoli è in atto la congiura del silenzio. Nessun giornale, a parte Unità e il Fatto quotidiano, ne ha parlato. Nessuna trasmissione ha approfondito la questione. Nessun partito dell’opposizione ha cavalcato la nostra denuncia, anzi l’hanno scientificamente ignorata. Italia dei Valori ha le prove in mano per far cadere il Governo (leggi tutti i documenti). Ogni giorno le prove a carico di Calderoli diventano più pesanti, si arricchiscono di ulteriori documenti che certificano e dimostrano  le sue menzogne. Calderoli ha cancellato una legge per salvare 36 attivisti del suo partito da un’accusa gravissima, ha abusato del suo potere e mentito in diretta televisiva. Eppure, in questa povera Italia, dove la libertà di informazione e una politica autorevole sono una chimera, un comportamento che non ha uguali per gravità nella storia del Paese viene intenzionalmente tenuto nascosto ai cittadini. Anche gli altri partiti d’opposizione hanno scelto di calare un velo di silenzio sull’intera vicenda e viene quasi il sospetto che si riempiono la bocca con la richiesta di dimissioni del governo ma che in realtà, per paura del voto, non abbiano nessuna intenzione di mandarlo a casa per davvero.

Il ministro Calderoli ha cancellato una norma per favorire i suoi. Ha poi accusato la preposta commissione di averlo fatto. La commissione ha smentito il ministro, dicendo che quella norma, la salva-legam, non c’era tra quelle da cancellare. Poi, quando noi lo abbiamo beccato con le mani nella marmellata, ha detto che non si poteva più tornare indietro, adducendo la scusa di non poter utilizzare la procedura di rettifica quando ad essere abrogate sono norme primarie, cioè leggi. Anche questa è una menzogna e ne abbiamo la prova. Solo due giorni prima lo stesso ministro aveva usato la procedura di rettifica negata per la norma salva legam per rettificare l’abrogazione di altre norme primarie, cioè leggi, che erano state cancellate per errore.

Il ministro Calderoli si è opposto con tutte le sue forze alla rettifica abusando del suo potere di ministro solo per favorire 36 leghisti accusati di banda armata che, grazie alla sua manina fatata, si sono salvati da ogni accusa e andranno prosciolti. Un ministro della Repubblica ha mentito e manomesso una legge nell’esercizio delle sue funzioni. Ogni giudizio lo lascio a voi ma è grave che su questa vicenda sia scesa una soffocante cappa mediatica. E’ in atto la congiura del silenzio. Per questo chiedo a voi di far girare questo video nella rete, unico spazio di libera informazione sopravvissuto. Lo affido a voi, come un messaggio nella bottiglia. Mandiamo a casa questo governo di patetici satrapi e bugiardi patentati!

 

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CONCITA GE GREGORIO

Post n°10 pubblicato il 14 Settembre 2010 da regalamiunsorriso200

<CONCITA DE GREGORIO.

13.09.10

<P>Siamo ancora capaci di trovare grottesca la nostra privata tragedia pubblica?

Vediamo, facciamo un test. L'amico libico, il caro colonnello, ci spara addosso

ad altezza d'uomo. Ci spara non per intimidire: per ammazzare. Non lui

personalmente, certo. I suoi. Bisogna immaginare la scena. Si incrociano al

largo di Mazara del Vallo due imbarcazioni, entrambe italiane. Una è un

peschereccio in giro per ispezione, a bordo c'è anche - tra gli altri - un

ufficiale della Guardia di Finanza. L'altra è una motovedetta che Silvio B. ha

da poco regalato all'amico Gheddafi in "segno di amicizia", non ridete che c'è

poco da ridere. Dunque, una volta donata, la motovedetta italiana è ora libica.

Quest'ultima intima l'alt al peschereccio. Lo fa, per la precisione, un tipo che

- riferiscono i testimoni - parla un italiano perfetto (è andato in regalo al

colonnello insieme al natante?) e che dice «se non vi fermate questi vi

sparano», segnalando con "questi" la sua estraneità  al resto dell'equipaggio. Si

immagina la rapida consultazione fra il comandante del peschereccio e

l'ufficiale della barca minacciata. Decidono di aprire al massimo i motori e di

far rotta verso Lampedusa, evidentemente non confidando nel fatto che "questi"

siano al corrente del patto di amicizia italo-libico con seguito di circo

barnum, studentesse di corano a pagamento e tentativo di comprare le sorgenti

dell'acqua Fiuggi da parte del despota. </P>

<P> </P>

<P>Di seguito la motovedetta appena regalata in segno di fratellanza spara

raffiche di mitra che colpiscono la cabina, uomini a terra, proiettili che

forano ogni cosa, terrore, fuga. Salvi per miracolo. Per molto meno si sono

scatenate guerre. Ora però: come si fa a dichiarare guerra all'amico libico,

all'uomo a cui si bacia la mano, al socio in affari con cui si tratta di gas, di

tv, di banche? Così il povero Frattini è costretto dopo ore di angoscioso

silenzio a dire che "sparavano in aria", sfidando l'evidenza delle foto che

mostrano i fori dei proiettili, la cabina di pilotaggio un colabrodo. Ma che

volete che sia la realtà , una cosa da nulla. Attendiamo disposizioni perché gli

ufficiali della GdF restino a terra. Finchè sono i pescatori a morire pazienza.

Quando tocca a un ufficiale diventa un problema. Vedrete che staranno a

casa.</P>

<P><BR>Quadro numero due. La nuova star dell'empireo berlusconiano - consuma le

sue stelle come benzina per motoscafi, vediamo questa quanto dura alla prova

autunnale delle risse in tv - fa di nome Stracquadanio: è quello di "riserveremo

a Fini il metodo Boffo", uno che non controlla benissimo gli impulsi ma non si

può chieder tutto a un politico, il successo di Bossi gli dà  in fondo ragione.

Dunque Stracquadanio ha detto ieri con grande tranquillità che non vede niente

di male nel fatto che ci si prostituisca per arrivare al successo e al potere.

«Una fa del suo corpo quello che crede». Una, e anche uno. Del corpo e della

testa, evidentemente. La vera novità  dell'ultima stagione politica è la

prostituzione maschile, quella dei cervelli all'ammasso in cambio di denaro.

Sempre che ci sia il cervello, naturalmente. Se no si tratta di donazione

spontanea. Suggerirei a Silvio B. di accertarsene caso per caso, perché in

assenza di scambio non deve nemmeno pagare. Potrebbe risparmiare.</P>

 
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la lega la lega

Post n°9 pubblicato il 10 Settembre 2010 da regalamiunsorriso200

“Caro onorevole Maroni, non sono né un comunista né un vostro elettore. Sono un cittadino come tanti, elettore come altri milioni. E come altri milioni di cittadini ho seguito, personalmente un po’ sconcertato, l’escalation verbale del segretario della Lega Nord Umberto Bossi, leader del partito a cui anche Lei appartiene.

Per sua memoria.  ’Se non ci danno il federalismo, per i fucili c’è sempre tempo’. E ancora.  ‘Ho venti milioni di uomini pronti a battersi’. Fino a quanto dichiarato oggi. ‘Se Napolitano non scioglie le Camere porto a Roma dieci milioni di uomini’.

A Lei, che è ministro dell’Interno e ha la responsabilità di garantire l’ordine pubblico e far rispettare le leggi dello Stato, compresa la prima e più importante, la Costituzione, chiedo che iniziative intende prendere per rassicurare me ed altri milioni di cittadini come me.

Il posto che occupa al Viminale la obbliga a ciò, al di là della sua militanza di partito. E Lei ha il dovere di garantire con la Sua autorevolezza tutti i cittadini, di ogni parte politica e di ogni parte d’Italia.

Come ministro dell’Interno Le chiedo di ribadire che in Italia la legge vince sulla pur legittima piazza, e che non è ammissibile evocare l’uso della violenza per sostenere cambiamenti politici di qualsivoglia genere.

Sicuro della sua attenzione, la saluto cordialmente”.

 
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ANCORA NON BASTA............

Post n°8 pubblicato il 14 Luglio 2010 da regalamiunsorriso200

13/07/2010 22:16
Ancora non basta?

 

Che altro deve succedere? "Cesare" - come lo chiamavano nel loro codice Flavio Carboni, Marcello Dell'Utri e soci - sapeva tutto.
«Cesare», cioè Silvio Berlusconi, il capo del governo di questo Paese, sapeva dei ricatti, delle minacce, dei falsi dossier confezionati per screditare candidati non graditi alla Cupola. La scelta del nome il codice è il dettaglio che fa luce sulla scena: Basso impero, scrivemmo molti mesi fa. Qualcosa di peggio. L'imperatore, diceva sua moglie. Nerone, e non più nella versione grottesca di Petrolini. Una china irreversibile in cui avidità e delirio di onnipotenza trascinano il corpo lacero della democrazia. Cosa serve ancora perché sia chiaro anche a chi lo ha votato che al posto di un governo la maggioranza degli italiani ha eletto un losco, impunito, pericolosissime comitato d'affari che opera nell'illegalità assoluta - criminale, dunque - e che agisce al solo scopo di favorire la sua impunità, appunto, i suoi interessi e quelli delle lobbies di riferimento che in questo caso non sono solo petrolieri e signori delle armi ma, prima ancora e insieme, mafia, 'ndrangheta, camorra.


Cesare sta portando il paese intero ad una condizione terminale di malattia, un cancro in metastasi che non sappiamo più se sia possibile fermare tagliando, togliendo - non basterebbero le dimissioni di una o due delle persone coinvolte, e comunque neanche questo accade. Ci sarebbe piuttosto da augurarsi, come accade per gli incurabili, una fine rapida, una morte che sia di sollievo. Ma cosa succede se a morire non è una persona ma un sistema di garanzie e di regole, un paese intero, la nostra Repubblica: è ugualmente lecito augurarsi la sua fine senza temere conseguenze imprevedibili? Abbiamo gli anticorpi necessari - e gli strumenti, la forza, la capacità - per gestire all'interno del processo democratico una così drammatica e invasiva crisi di putrefazione del sistema?


Qualche settimana fa questo giornale ha dedicato la copertina a Licio Gelli, "chi si rivede" era il titolo, ed ha per l'ennesima volta raccontato come questa classe politica sia figlia di quel progetto eversivo. Berlusconi-Cesare allora era un giovane affiliato così come molti dei suoi uomini. Abbiamo raccontato a chi ha meno di trent'anni cosa sia stata e cosa sia ancora la P2 senza curarci degli occhi al cielo e dei sospiri di sufficienza di chi ogni volta commisera la nostra ostinazione: "ancora la P2, che noia". Altri si sono mostrati più interessati. El Pais ci ha chiesto un lungo articolo sul tema, diffuso in Nord e in Sud America; alcune prestigiose università americane ci hanno domandato di incontrare gli studenti e i loro docenti per raccontare questa storia. Oggi alla cricca composta da alcuni sottosegretari di governo, da uomini di Berlusconi condannati per mafia, da faccendieri già attivissimi nei giorni del crac del Banco Ambrosiano oltre che da referenti della camorra e della 'ndrangheta i giornali danno il nome di P3. E' diversa, questa P3 dalla P2: è come se ne avesse mutuato solo il codice di comportamento - la corruzione, il ricatto, l'uso dei dossier per screditare gli avversari: è una banda che fa i suoi affari, parla in codice e in dialetto, non ha neppure la grandezza criminale di un disegno eversivo. Solo soldi, benefici privati, favori. Non abbiamo più nemmeno i golpisti di una volta. Cesare ha provato a risolvere il problema come fa sempre: occultandolo. Ecco l'urgenza della legge bavaglio. Non ha fatto in tempo, e di nuovo minaccia.

 
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RIDI E LA VITA TI SORRIDERA'

Post n°7 pubblicato il 24 Giugno 2010 da regalamiunsorriso200

 Un sorriso non costa niente e produce molto.. 
arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dà.
Dura solo un istante ma talvolta il suo ricordo è eterno.   
Nessuno è così ricco da poterne fare a meno...
nessuno è così povero da non meritarlo.
Creo la felicità in casa,
è il segno tangibile dell'amicizia,
un sorriso dà riposo a chi è stanco,
rende coraggio ai più scoraggiati,
non può essere comprato..rubato..prestato..
perchè ha valore solo quando viene donato.
Se incontrate qualcuno che non sa più sorridere
siate generosi e donategli il vostro,
perchè nessuno ha mai bisogno di un sorriso
quanto colui che non può regalarne ad altri!!

 
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LA CRISI

Post n°6 pubblicato il 21 Giugno 2010 da regalamiunsorriso200

Crisi, se pagasse Berlusconi?

Il segretario Bersani, ieri, nel corso della manifestazione del Pd, ha chiesto al governo di mettere in vendita le frequenze del digitale terrestre, come si è fatto in tutti gli altri Paesi, ricavandone miliardi di euro. Ma in Italia non si è fatto e ci potete scommettere che non si farà, visto che a vendere dovrebbe essere il governo di Berlusconi e a pagare dovrebbe essere Berlusconi. Insomma, un altro caso plateale di conflitto di interessi che potrebbe offrire l’occasione giusta, a Tremonti, per dimostrare come il peso dei sacrifici debba cadere su tutti i cittadini e in particolare su quelli abbienti (e sul più abbiente di tutti!). Ma Tremonti, nonostante la sua arietta presuntuosa, è un tipo accomodante, coi ricchi. Del resto, sarebbe come pretendere che Ghedini (già così secco) si dividesse in due: da una parte l’avvocato di Berlusconi e dall’altra il rappresentante del popolo. Ma Ghedini non è divisibile; è un uomo tutto d’un pezzo e quel pezzo appartiene interamente a Berlusconi.

 
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questa č l italia..............

Post n°5 pubblicato il 11 Giugno 2010 da regalamiunsorriso200

compensi delle star ...e di Silvio

Geniale l’idea di far scorrere sul video I tra i titoli di coda i compensi delle varie star televisive. Benché la nuova norma sia stata approvata dalla Commissione di vigilanza Rai in singolare concomitanza con l’approvazione (col pretesto della privacy!) della legge bavaglio. Se questo principio di trasparenza si afferma, potrebbe estendersi utilmente anche ad altri campi, con grande vantaggio soprattutto per i politici, che vivono di immagine. A partire dal capo del governo che, in fondo, pure lui è un pubblico dipendente. Perciò sarebbe giusto che, ogniqualvolta appare Berlusconi in tv, gli scorressero sulla faccia le cifre di suoi guadagni attuali, magari comparati coi miliardi di debiti che aveva prima di scendere in campo ad affrontare l’inferno della Costituzione. Per completezza, andrebbero anche elencati tutti i condoni di Tremonti che gli hanno fatto intascare centinaia di milioni di tasse. Ovviamente a sua insaputa e senza alcun conflitto coi suoi interessi.

11 giugno 2010

 

 
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silvio.silvio......silvio.............

Post n°4 pubblicato il 10 Giugno 2010 da regalamiunsorriso200

El Pais: "In Italia rinasce il fascismo"
Le Monde: "Berlusconi e i media ribelli"

 

El Pais: "Umorismo machista e ridicolo"
Wall Street Journal: "Lasci stare la stampa"

La stampa estera a Berlusconi
"Patrizia dice la verità"

Giornalisti stranieri all'attacco di Berlusconi
"Virulenta offensiva contro la libertà di stampa"

Una pagina di inchiesta su Berlusconi sul Financial Times
"Questa telenovela per l'Italia è una questione seria"

"Sesso e celebrità, ecco il Silvio Show"

LONDRA - "La stampa internazionale protesta contro Berlusconi a Bruxelles" titola El Periodico de Catalunya, che riporta l'intervento di tre organizzazioni internazionali di giornalisti presso la sede dell'Unione Europea a Bruxelles per denunciare con un'azione simbolica "la virulenta offensiva contro la libertà di stampa" di cui è protagonista Silvio Berlusconi. Le tre associazioni, che sono la Associazione Internazionale della Stampa, la Federazione Internazionale dei Giornalisti e Reporter Senza Frontiere, hanno ricordato in un comunicato quanto è stabilito dall'articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali della Ue, che garantisce espressamente la libertà di espressione e di informazione.

"Per la prima volta nella storia dell'Unione Europea", affermano nella loro iniziativa i tre gruppi, "un capo di governo, l'italiano Silvio Berlusconi, ha lanciato una virulenta offensiva contro la libertà di stampa, avviando azioni legali o minacciando svariati giornali italiani o europei". Berlusconi, continua il documento, "non ha esitato a usare il suo potere politico ed economico per tentare di controllare l'informazione in Italia e nella Ue", al punto da accusare giornali e giornalisti italiani e internazionali "di cospirare contro il suo governo".

 
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