emozioni

Viaggio in Montenegro, дан 10

Il viaggio prosegue, ed arriviamo ad Antivari Vecchia, oggi chiamata Stari Bar.

Il luogo è stato martoriato nei secoli, per bisogni di possesso. Romani, Veneziani, Bizantini, Turchi e Montenegrini, hanno assediato gli abitanti del luogo rendendo questo paradiso un luogo di dolore per atti di forza subiti.

Intorno e lungo il viaggio, quasi a contrastare le gesta umane, immense coltivazioni di olivo, considerato nei secoli albero millenario simbolo di pace.

Un'indicazione ci descrive un campeggio ma arrivati allo svincolo un cancello enorme ci blocca il passaggio. Alcuni militari ci avvisano che è zona militare tutta la baia dove ci permettono di fare il bagno ma ci intimano di lasciare la zona entro il tramonto.

Dal monte man mano che scendiamo, notiamo i resti di quello che doveva esser stato un campeggio bellissimo, adiacente al mare, in una baia splendida.

Macchine militari americane, francesi e italiane, sostano nel parcheggio, dove anche noi lasciamo il camper.

Passiamo un pomeriggio di mare in uno dei posti più belli del Montenegro; la spiaggia è ampia e ci sono alcuni alberi a ridosso che permettono una sosta all'ombra. Il luogo è ventilato e non si soffre il caldo, ci sono le doccie e un locale aperto, ma  non siamo tranquilli. Lasciamo il posto prima di sera e ci dirigiamo all'estremo sud dello Stato.

Arriviamo a Dulcigno di sera, oggi però la chiamano Ulcinj.

La zona è piena di campeggi, a ridosso di una lunghissima spiaggia sabbiosa, ricca di pesce e zanzare.

Sembra d'esser arrivati in Albania, il confine è vicino,  e la popolazione ne risente dell'influenza. Persino le bandiere si assomigliano e allora mi chiedo il perchè di tanto dolore e di tanti confini.