Creato da angiolhgt il 01/09/2011

Deliri di notte

vaneggiamenti inutili

 

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datemi un martello

Post n°123 pubblicato il 02 Marzo 2015 da angiolhgt

sono rimasto esterrefatto nel vedere menar martellate da orbi a quelle statue millenarie che testimoniano una  civiltà mesopotamica morta e stramorta che non caratterizza ormai nessuna contrapposizione culturale: se avessi visto picconare un crocifisso potevo capire...posso capire che si taglino delle teste per odio o vendetta perchè l'essere umano può anche essere una bestia feroce e cattiva ma che cazzo c'entrano delle statue, quale simbolo si è voluto colpire?

Ma forse capisco : il gesto nella sua epifania mediatica assume la sfida aperta, shoccante alla cultura occidentale, quella dei musei e del culto delle radici di tutte le civiltà come testimonianza di quanto di meglio ha saputo fare il genere umano nel suo faticoso percorso di ascesa. 

E' un gesto incivile nel senso più crudo e puro, contro le radici e il cammino del genere umano, contro il  "patrimonio dell'umanità", per sconcertarci:  disumanamente ci sono riusciti.

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Commenti al Post:
nino.monamour
nino.monamour il 02/03/15 alle 03:18 via WEB
E' un segno di insostenibile minorità e ottusa chiusura rispetto al storia e alla contemporaneità.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 13:11 via WEB
è il gesto dimostrativo di chi vuol far colpo sull'immaginario del nemico ancor prima di distruggere le testimonianze di antiche civiltà
 
ossimora
ossimora il 02/03/15 alle 08:25 via WEB
Certamente esterefatti è poco. Nel caso dei miliziani oltranzisti direi che si aggiunge il fatto che l'islam più radicale vuol ribadire coi fatti di essere Iconoclasta come vuole il profeta.
 
 
ossimora
ossimora il 02/03/15 alle 10:57 via WEB
Poi è certo( come è avvenuto) che colpiscadi più la fantasia e "il senso di civiltà" dell'occidente l'abbattimento delle statue che l'esecuzione in diretta di un ostaggio o la lapidazione di una donna.
 
   
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 13:07 via WEB
è un gesto mediatico che al di là del simbolo colpisce il nostro culto della cultura ..non sono pastori, sono giovani nati in mezzo a noi, magari laureati in archeologia, sanno a cosa temiamo e ci voglio shoccare.
 
gaza64
gaza64 il 02/03/15 alle 11:30 via WEB
Si distrugge ciò che non si è capaci di edificare.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 12:56 via WEB
credo che l'abbiano fatto solo per girare un filmino che potesse shoccare "il nemico"; questi non sono pastori afgani sono giovani forse nati ma certo cresciuti con i nostri modelli culturale che vogliono distruggere non per il gesto in sè ma per generare in noi un potente messaggio psicologico...sono sofisticati non impulsivi.
 
   
gaza64
gaza64 il 05/03/15 alle 18:58 via WEB
Di fondo sono convinta che non tutti i contemporanei vivano nello stesso Tempo, e che questa condizione generi, come conseguenza delle enormi difficoltà a sostenerlo, ciò a cui abbiamo assistito così come ciò a cui non ci è stato dato modo di assistere.
Fa parte della nostra "cultura", purtroppo, ascoltare e diffondere solo ciò che soddisfa il nostro necrofilo (contro)senso: ciò che queste persone "comunicano", è solo ciò che noi siamo in grado di recepire: di fatto censurando le voci ed i gesti dei tanti, ne sono convinta, che anche in quelle condizioni disumane qualcosa di grande, ma in silenzio, hanno detto e dicono.
Adeguarsi al Tempo di un altro è inumano quasi quanto averlo determinato.
Un caro saluto, Gabriella.
 
     
angiolhgt
angiolhgt il 05/03/15 alle 21:10 via WEB
condivido l'approccio che non si debbano interpretare i fatti della storia del presente in modo rigidamente sincronico : dobbiamo percepire la sincronicità come diacronicità quando la temperie culturale di una cultura e una condizione sociale tanto diversa dalla nostra disti dal tempo che noi percepiamo come presente e contemporaneo. Per spiegare meglio il paradosso : nello stesso tempo ci sono più "tempi" ovvero quelli delle diverse condizioni socioculturali. Drammatiche antitesi hanno poi generato sintesi positive come nel caso delle invasioni barbariche...capitalismo e comunismo sfociato nel keynesismo ovvero il capitalismo assistenziale dei democratici americani dopo il guasti della grande depressione anche se poi con reagan è prevalsa la deregulation... Chi ha una visione realizzata nel presente di un tempo futuro o passato vive fuori dal punto del presente convenzionale..il sol dell'avvenire del sogno socialista è stato tradotto in un presente fallimentare ma non si può nemmeno dire che sia completamente abortito. I nostri giudizi hanno per musura il nostro orizzonte limitato e contingente.
 
bisou_fatal
bisou_fatal il 02/03/15 alle 17:24 via WEB
Credo che abbiano fatto la stessa cosa in Afganisthan...lungi da me dal giustificare tale gesto ( ho sangue ebraico...e sarei una delle prime cui taglierebbero la gola temo...)ma interpretando in modo radicale il Corano ( e questo ci riporta al pericolo di interpretazioni eccessivamente rigide dei testi sacri)considerano contro la legge qualsiasi riproduzione delle sembianze umane...e con questa affermazione..si distruggono secoli di storia...è vero la religione è l'oppio dei popoli...e lo diceva il caro Marx...
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 22:13 via WEB
Nella furia della rivoluzione francese sono stati sfregiati capolavori del gotico...una certa iconosclastia protestante nella sua furia ha fatto scempio di opere d'arte, i bombardamenti dell'ultima guerra brutalmente hanno ferito un patrimonio d'arte europeo perdutp per sempre. Ma era una cosa diversa a caldo sotto l'infuriare di passioni violente o strategie del terrore Il vandalismo di guerra o di rivoluzione ha cancellato la bellezza l'ha sfregiata per colpire il sentimento di chi l'aveva cara come identità. Qui temo che il gesto sia importante non in sè ma per l'impatto mediatico.. per girare un filmino , un avvertimento che susciti orrore e smarrimento.
 
ziryabb
ziryabb il 02/03/15 alle 17:26 via WEB
Ogni volta che leggo i titoli di un settimanale su smartphone nonostante gli occhiali confondo ISS con ISIS e viceversa. È una cosa incredibile. Due mondi lontani sotto tutti gli aspetti. Mi sono immaginato, non solo io forse anche voi, sulla cima di una scala alta 10 000 metri a guardare ora su ora giù. Lassù, ieri vicino a Dio (che offesa!) "ho visto" due astronauti americani uscire per una passeggiata di 6 ore fuori dalla ISS (la donna non l'ho vista forse stava cucinando per loro!) per fare lavori di impiantistica allacciando 200 metri di cavi e altre cose che non posso neppure immaginare. Pare che stessero lavorando per permettere in futuro alla Boeing di fare attraccare la sua capsula per il trasporto di astronauti.Bene
Guardo giù al museo di Mossul e vedo un gruppetto di barbuti impegnati con tanto entusiasmo, rabbia e ferocia a distruggere la storia. Per fortuna non possono mirare alla stazione orbitale perché per loro non esiste.

Ma ecco come stanno le cose: un talebano dell'ISIS sta guardando YouTube e scopre che in cima alla classifica per numero di visualizzazioni è il gatto che suona il pianoforte : s'incazza e decide di rimediare, va al museo di Mossul ecc...
C'è un'altra verità: i Buddha di Bayman furono distrutti perché...erano nudi. Me lo disse seriamente all'epoca un ragazzo pachistano laureato in fisica nel suo paese.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 22:24 via WEB
penso che sia così....per fare un filmino, la cosa in sè era ininfluente: è stata una idea geniale per pubblicizzare in pochi minuti l'orrore e lo smarrimento,"dovete cagarvi addosso" uno spot da veri consumati pubblicitari che va alle pance. Questi non sono quelli del budda nudo , questi sono occidentalizzati, hanno frequentato le scuole d'arte, potrebbero anche essere laureati in archeologia, non sono percorai afgani, sanno di marketing, di comunicazione e sanno farla bene perchè si sono nutriti nella cultura occidentale. Se così bisogna fare una riflessione meno ovvia rispetto alla iconoclastia come causa. Quella è una hollywood dell' orrore e del terrore.
 
lorifu
lorifu il 02/03/15 alle 17:48 via WEB
Dopo l’assalto alle statue e ai manufatti artistici di Mosul si pone spontanea una domanda: Cosa abbiamo da dividere con fanatici per cui la rappresentazione dell’umano, da millenni raffigurata e tramandata come espressione d’arte e di bellezza, viene negata in nome della loro dottrina fondamentalista? È che non puoi neanche parlare di inciviltà e barbarie nei confronti di chi riconosce come unica entità spirituale per l’uomo Allah e nessun altro. Dunque non avendo davanti un interlocutore dialogico non è possibile alcun confronto per l’inconciliabilità delle visioni.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 22:32 via WEB
come ho risposto a Zyriabb penso che siano degli spot per pubblicizzare orrore , l'iconoclastia è un pretesto, sono dei comunicatori di paura e sconcerto... il fine giustifica il mezzo ..bravissimi, hanno studiato in occidente! Toccano punti nevralgici per i loro spot che hanno un successo planetario. Non la cosa in sè, non una interpretazione coranica , ma l'intelligenza mediatica dell'orrore.
 
woodenship
woodenship il 02/03/15 alle 23:00 via WEB
Pienamente d'accordo sul fatto che questi sanno perfettamente cosa sia la comunicazione e su quali dimensioni viaggi.Lo dimostra anche il fatto di come hanno saputo terrorizzare l'esercito irakeno nella prima fase della guerra.Gli irakeni fuggivano o si lasciavano massacrare senza colpo ferire,tanto era il terrore che costoro sapevano infliggere alle loro menti,prima ancora che ai corpi.Hai ragione che questi sono "nostri"figli e che quindi hanno dimestichezza con tattiche e guerre psicologiche.Ricordi come si chiamò in codice la seconda guerra del golfo?"shock and awe":terrorizza e distruggi...Figli di Bush jr,si direbbero.Loro hanno saputo,in un certo senso,rendere un po'meno asimmetrica la guerra al terrorismo,almeno,nel campo della comunicazione..........Un caro saluto...W......
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 02/03/15 alle 23:15 via WEB
un modo moderno, informatico, psicologico e hollywooddiano di fare la guerra :filmando degli episodi di orrore si ottengono risultati pubblicitari che rendono esponenziale il numero dei terroristi per maggior paura degli innocenti.
 
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 03/03/15 alle 13:35 via WEB
Mi pare facessero così anche i Gesuiti con gli indiano d'America , non che io giustifichi ne gli uni ne gli altri . E in quanto a Marx penso sbagliasse definendo la religione come oppio dei popoli , ritengo sia stato questo uno dei motivi per cui un certo comunismo è fallito , avere irriso il bisogno umano di credere in qualcosa di trascendente . Il punto non è il tipo di religione ma l' uso e l'interpretazione che se ne fa , almeno secondo me . Condivido comunque il senso del tuo post , penso che la barbarie possa assumere forme e modalita' a suo modo ... moderne . Ciao
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 03/03/15 alle 22:44 via WEB
Le invasioni barbariche quelle che i tedeschi chiamano eufemisticamente la la volkerwanderung, distrussero una civiltà abbandonandosi al saccheggio e così i vikinghi in bretagna e i rivoluzionari francesi sfregiando capolavori gotici e trasformando in stalle cattedrali per non tralasciare il disastro al patrimonio dell'umanità causato dai bombardamenti dell'ultima guerra. Ma divennero poi quei popoli custodi e cultori del classicismo nelle sue opere architettoniche e letterarie e comunque non era un gesto gratuito direi che ci fosse una necessità contingente seppur distorta o una fase di crescita, qui è diverso perchè chi agisce così lo fa tradendo una cultura che li ha accolti e nella quale sono cresciuti. E' sterile esercizio mediatico del terrore...sono spot della paura.
 
eliantemo
eliantemo il 03/03/15 alle 18:27 via WEB
Totalmente dominati dal male, ecco la loro scelta, un cammino infarcito di omicidi crudeli e di distruzione del passato. In loro c'è la speranza di ricostruire uomini nuovi ricominciando da zero. Una regressione potente per il solito obiettivo, dominare il mondo...
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 03/03/15 alle 23:23 via WEB
c'è il male individuale oggetto di studio di psicologi e criminologi e quello collettivo-sociale che cade dominio dei politici e dei sociologi. Mi ricordo una definizione di weber sullo stato come l' unico ente auorizzato ad esercitare la violenza e a legalizzare il male..magari giustificandolo ipocritamente per un bene maggiore ma realisticamente per interessi di poteri finanziari. Il problema dell isis nasce in siria come esperimento dell dott stranamore usa...nasce in irak ..in libia...in afganistan, in un egitto democratizzato e poi sdemocratizzato , ma soprattutto negli interessi di una nuova guerra fredda che arma e fomenta...il resto è spettacolo hollywooddiano. Le masse guardano il dito...
 
ossimora
ossimora il 06/03/15 alle 11:13 via WEB
il Museo di Mosul è stato costruito da musulmani, e da musulmani è sempre stato gestito, il che naturalmente ci dice poco o nulla sulla correttezza della lettura che essi hanno fatto del Corano relativamente al punto che vieterebbe la rappresentazione di persone e animali («O voi che credete, in verità, il vino, il gioco d’azzardo, gli idoli, le frecce divinatorie, sono immonde opere di Satana» - Corano 5, 90), anche se un’idea possiamo farcela sapendo che «idoli» è espresso dal termine «ansab», che letteralmente è «pietra eretta» (statua, stele, obelisco), e che nel Libro questa relativa agli «idoli» non trova la solita ripetizione che è tipica di tutte le più importanti prescrizioni. La faccenda è ancora più ambigua alla lettura degli hadith, che, com’è noto, sono le sentenze che cercano di far chiarezza sui versetti del Corano che si prestano ad interpretazioni controverse: secondo epoca e luogo, «ansab» conserva il significato restrittivo del termine o accoglie estensivamente tutto ciò che è «immagine», con un ventaglio normativo relativamente ampio, dalla tolleranza dell’«ansab», ma col divieto di produrlo, alla sua condanna, fino all’ordine di distruggerlo (e in quest’ultimo caso siamo nella piena tradizione degli hadith di scuola salafita). Ciò detto, occorre chiederci donde possa trarre giustificazione esegetica la distruzione delle immagini di persone e animali. Qui, senza entrare troppo nello specifico, possiamo limitarci a dire ciò che vale in innumerevoli altre occasioni: il Dio del musulmano è lo stesso Dio dell’ebreo e del cristiano, come d’altra parte ebrei e cristiani non fanno fatica a riconoscere, anche se le differenze – e significative – sorgono quando si tratta di dargli i connotati del legislatore. L’islam, poi, si sente momento compiuto della vera fede che nell’ebraismo e nel cristianesimo vede stadi anteriori e ancora imperfetti. Bene, nel caso del divieto di produrre «immagini», la primigenia fonte islamica è il Vecchio Testamento («Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo né di quanto è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra» - Es 20, 4). Si tratta del passaggio della consegna delle Tavole della Legge a Mosè, ed è stranoto che, mentre la tradizione che da Filone Alessandrino e Giuseppe Flavio è passata alla Chiesa antica, e dunque a quella greca-ortodossa e a quella riformata, fa del versetto un comandamento a sé stante, quella che la tradizione cattolica romana prende dalla lettura biblica di Agostino d’Ippona lo incorpora nel primo comandamento («Non avrai altri dei di fronte a me» - Es 20, 3), sicché «idolo» e «immagine» diventano «riproduzione di altra divinità che non sia io», e questo pone qualche problema con «quanto è quaggiù sulla terra» e «ciò che è nelle acque sotto la terra», laddove non si tratti di entità divinizzate. D’altronde è questa problematicità a prestarsi come argomento alla furia degli iconoclasti cristiani del VII e dell’VIII secolo. C’è da pensare che distruggessero opere d’arte antiche come abbiamo visto gli uomini dell’Isis distruggere quelle custodite nel Museo di Mosul. In entrambi i casi, anche se per vie diverse, l’ordine veniva dal Monte Sinai.
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 09/03/15 alle 01:14 via WEB
le religioni non c'entrano, è un pretesto per scuoterci nell'indignazione distruggendo un patrimonio dell'umanità con gesti clamorosi e di grande impatto mediatico. Sono atti dimostrativi che hanno come unico scopo quello di dilatare una guerra colpendo emotivamente l'opinione pubblica di tutto il mondo e non solo civilizzato, islamici compresi..l'iconoclastia è un mezzo non un fine. Quanto più i gesti sono impopolari tanto più raggiungono lo scopo di una visibilità globale.
 
   
ossimora
ossimora il 09/03/15 alle 18:35 via WEB
Non credo che poi al califfato interessi molto la visibilità tout court , il nemico e' satana e l' islam , quella non Isis ,prima di tutto.
 
     
ziryabb
ziryabb il 09/03/15 alle 19:44 via WEB
Il sequestratore del supermercato ebraico, una specie di Snoop dogg a mezza via fra Doc Gyneco e 50 cents (tutti e tre famosi rappers)aveva con sé un laptop. Filmava/caricava sul web gli ostaggi e gli omicidi mentre parlava con i giornalisti di BFM TV (gruppo Radio Monte-Carlo)ordinando loro di parlare di lui minacciando di fare strage. In questi giorni il CSA (l'autorithy della comunicazione)ha sanzionato BFM TV per avere nascosto alla polizia i fatti citati sopra e sfruttati come notizie esclusive. Non credo che questi balordi siano in grado di leggere e di capire i libri sacri. Faticherebbero gli studiosi se non conoscevano il latino, il greco, l'arabo o l'ebraico. Tutto il corano che parla del Jihad (e non la jihad)si riferisce al periodo della vita di Maometto dalla rivelazione alla sua morte. In tutto 23 anni. I primi dieci trascorsi a Mecca non successe niente. Nessuna "battaglia" né confronto diretto fra convertiti e meccani ma soltanto intimidazioni da parte dei pagani, zii e parenti di Maometto . Una manciata. Soltanto dopo l'emigrazione (egira) a Medina (400km) che i musulmani cercarono di riprendere Mecca dopo una decina di "battaglie" che oggi sarebbero liti di quartieri. Gli hooligans fanno peggio. Nella più famosa battaglia di Badr, la più evocata, morirono 15 persone. Come in ogni guerra tribale. Il corano parla soltanto di questi fatti raccomandando ai combattenti di risparmiare donne, vecchi e bambini e trattare bene i prigionieri , di non legarli...Mecca fu ripresa senza combattimenti, i meccani si sono aresi o convertiti e subito dopo morì Maometto senza lasciare indicazioni per la sua successione né parlò di califfato dando il via a tanti idi di marzo. Tre dei quattro califfi sono stati uccisi. E dopo di loro i musulmani per il potere non fecero altro (Fonte: Maxime Rodinson, Maometto ).
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 08/03/15 alle 17:50 via WEB
Vedo in atti dimostrativi e propagandistici (nonché finalizzati all'autofinanziamento, in virtù del collezionismo illegale di reperti archeologici) come questi, anche la volontà di distruggere la memoria storica dell'umanità, le radici della civiltà, in nome di un progetto di rifondazione della cultura su basi totalmente nuove (e deliranti).
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 09/03/15 alle 01:04 via WEB
vedo un folle disegno di raggiungere visibilità provocando profondo sconcerto tra noi con gesti obbrobriosi
 
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