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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi  agisce a proprio rischio e pericolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messaggi di Giugno 2014

SuperIndice_USA(LEI) sale ancora a maggio

Post n°1714 pubblicato il 21 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

19  giugno 2014

Il Conference Board Leading Economic Index ® il (LEI) per gli Stati Uniti è aumentato dello 0,5  per cento nel mese di  maggio arrivando a  101,7 (2004 = 100), dopo un aumento  dello 0,3   nel mese di aprile    e  un aumento dello 1,0 in marzo.

"L'aumento di maggio del  LEI, il quarto consecutivo , ed è ad ampia base, ha detto Ataman Ozyildirim, economista del Conference board. I permessi  di costruzione hanno frenato  l'indice  leggermente ma il LEI ancora indica una  economia in espansione ed il suo passo può anche  aumentare  nel secondo semestre."

L'uscita dei  prossimi  dati  è prevista per  giovedi  18 luglio 2014.

   ^^^^^^^

il LEI è uno dei nostri leading indicator preferiti  poichè:

a) La correlazione tra LEI e PIL è molto elevata  come ci dimostra  Northern Trust nel  grafico, in cui il LEI – anticipato di un trimestre – viene messo a confronto con l’andamento del PIL americano dal 1960 a oggi.

b)  la relazione  tra Leading Indicator e mercato azionario è molto stretta ,  risulta evidente la quasi perfetta correlazione tra le due serie di dati: i punti di massimo e di minimo vengono quasi sempre raggiunti nello stesso periodo.I dati del Leading Indicator anticipano di circa sei mesi i movimenti dell’economia e che la stessa cosa succede con i mercati azionari, Il Conference Board (CB), l’istituto privato che elabora l’indice, considera che un calo del 2% in sei mesi, con la contemporanea flessione della maggior parte dei componenti, possa segnalare l’arrivo di una fase di recessione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura; e viceversa, un rialzo  del 2% in sei mesi possa segnare l'arrivo di una espansione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura .

pertanto noi  continuiamo ad  usare le indicazioni fornite dai  Leading Indicator per  riuscire ad ottenere buoni risultati dall’investimento!

i dieci componenti del The Conference Board Leading Economic Index® sono ora :

Average weekly hours, manufacturing

 

Average weekly initial claims for unemployment insurance

 

Manufacturers’ new orders, consumer goods and materials

 

ISM Index of New Orders

 

Manufacturers' new orders, nondefense capital goods excluding aircraft orders

 

Building permits, new private housing units

 

Stock prices, 500 common stocks

 

Leading Credit Index™

 

Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds

 

Average consumer expectations for business and economic conditions

 


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Usa: FED, Tassi Bassi Per Lungo Tempo

Post n°1713 pubblicato il 18 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

(ASCA) - Roma, 18 giu 2014 - ''Anche quando saremo vicini ai nostri obiettivi potremmo garantire tassi di interesse vicini allo zero'' lo ha detto Janet Yellen, presidente della Federal Reserve Usa al termine della riunione del Fomc della banca centrale Usa. La Yellen ha voluto cosi' fugare i timori legati al miglioramento dell'Outlook sull'occupazione che potrebbe spingere, secondo alcuni, la Banca centrale Usa ad alzare i Fed Funds, i tassi di politica monetaria. La numero uno della Fed ha invece ricordato come nel ''mercato del lavoro restino ampie sacche di risorse inutilizzate'' e dunque la Banca centrale Usa sara' in grado di ''mantenere tassi di interesse bassi per un prolungato periodo di tempo anche dopo la fine del programma di stimoli monetari (QE)'' basato sugli acquisti di bonds. Oggi la Fed ha deciso di ridurre l'acquisto di ''carta'' da 45 a 35 miliardi al mese. ''Se poi l'economia dovesse crescere piu' delle attese, allora potremmo alzare il costo del denaro piu' velocemente'' ha ricordato la Yellen. Insomma, la tempistica su un eventuale rialzo dei tassi di interesse, in gran parte prevista tra meta' e fine 2015, ''dipendera' dai progressi che vedremo'' nell'economia, ha detto il presidente della Fed. Altro elemento che gioca per una ''stance'' espansiva e' il basso livello di inflazione, ''c'e' stato molto rumore sul recente aumento dell'indice dei prezzi, ma si muove in linea con le nostre previsioni'', ha rassicurato la Yellen.

 
 
 

Analisi Intermarket al 13/06/2014

Post n°1712 pubblicato il 14 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Dopo i nuovi record le  borse occidentali  sono entrate in una pausa di riflessione.

"Indubbiamente il rialzo dei mercati azionari riflette un miglioramento dell’economia, dopo la Grande Recessione del 2008. La stessa performance tonica delle borse europee nel primo scorcio del 2014 è speculare rispetto alla laboriosa uscita dalla recessione delle economia dell’Eurozona.

Ma qui sorge un annoso dilemma: se l’economia gode di splendida forma, come suggerisce l’andamento dei mercati azionari, come mai i rendimenti dei titoli di Stato continuano a puntare verso il basso? Evidentemente il mercato obbligazionario denuncia persistenti pressioni deflazionistiche, mentre quello azionario al contrario conduce un messaggio di reflazione in corso. Uno dei due sta mentendo.

Una risposta la fornisce l’andamento del Citigroup Economic Surprise Index (CESI) dell’area Euro: in flessione dalla scorsa estate e, in particolar modo, dalla fine di gennaio. La pendenza negativa del CESI (rosso, scala di sinistra nel grafico qui in alto) suggerisce uno scollamento fra aspettative macroeconomiche e dati effettivamente conseguiti, con questi ultimi che si collocano sistematicamente al di sotto delle attese degli economisti.

Evidente appare la correlazione con il rendimento del Bund (nero, scala di destra): il che conferma come il mercato obbligazionario continuerà a salire fino a quando l’economia deluderà le attese degli osservatori; e bisogna dire che negli ultimi cinque mesi ci sta riuscendo spesso e volentieri." Gaetano Evangelista

 

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  La curva dei rendimenti non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond  a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 2,56.
  •  IL LEI del conference Board , in aumento dello 0,4 ad aprile   (quarto aumento consecutivo) da indicazioni per una buona espansione del PIL USA anche nel 2014  al  3% circa.
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito a aprile  è sceso  ancora  ora è  a 437.155 miliardi di dollari dai 450.283 di marzo. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.I dati attuali segnalano un esaurirsi della spinta al rialzo dell'equity.

Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :

  • IL mio TS "Trend_Hunter"timeframe daily, ottimo per prendere posizione nel mercato con ottica di medio_lungo termine, sulle principali borse mondiali vede  una situazione   sempre  rialzista sulle borse occidentali  con i  BRIC  in risveglio.(grafico allegato).
  • Il TS su  timeframe orari sui futures  (Speed_Hunter) conferma   il LONG sui principali indici occidentali (con il nikkey compreso) con l'oro  sempre Short , il  Bund  e il BTP sempre  LONG  .

Vediamo alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa ci dicono :

  • l’andamento dell’Up-Down Volume al NYSE a 26,70 in termini di media a 250 giorni conferma il LONG ($NYUD), il dato differenziale risulta positivo  dalla fine  di luglio 2012. Da allora, non è mai tornato sotto la linea dello zero,"ossia se i compratori prevalgono sui venditori, il mercato sale, punto.  Finchè vi è prevalenza di Up Volume, non ci sarà motivo di temere_Gaetano Evangelista".

 
 
 

Nuovi record per S&P 500 e Dow Jones

Post n°1711 pubblicato il 10 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

NEW YORK (WSI) - Ancora una chiusura in rialzo per la Borsa Usa con lo S&P 500 e il Dow Jones che aggiornano nuovi record storici. Al termine delle contrattazioni, il Dow segna una crescita dello 0,11% a 16.943 punti il Nasdaq guadagna +0,34% a 4.336 punti mentre lo S&P 500 sale dello 0,08% a 1.951 punti a fronte dei 1.949,44 punti raggiunti alla chiusura di venerdì.

Il petrolio ha terminato in aumento: il contratto con scadenza a luglio ha guadagnato 1,75 dollari, l'1,7%, a 104,41 dollari il barile, ai massimi da marzo scorso. Nel frattempo, i titoli di Stato americano proseguono in calo con rendimenti in aumento al 2,61% per il benchmark decennale e al 3,45% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l'euro perde terreno a 1,3587 dollari mentre il dollaro avanza sullo yen a quota 102,51.

Il benchmark S&P 500 è salito in 11 delle ultime 12 sedute, chiudendo su nuovi massimi sette volte negli ultimi otto giorni. Anche se la tendenza rialzista di Wall Street sembra intatta gli operatori potrebbero avere bisogno di nuovi catalizzatori per mantenere la spinta.

L'attenzione resterà rivolta anche all'indice di volatilità CBOE che venerdì è sceso al livello più basso da febbraio 2007. L'indicatore "della paura" è circa la metà della media storica, fattore che alcuni analisti temono possa essere letto come un segnale che il mercato non sta completamente prezzando alcuni elementi che potrebbero far deragliare il rally.

Debole l'obbligazionario con i treasuries decennali che scendono di 7/32 e rendono il 2,62% e i trentennali in calo di 9/32 con un rendimento del 3,45%.

Nel suo ultimo report Morgan Stanley mette in evidenza un quadro, per Wall Street, caratterizzato dall'acquisto del rischio, da tassi di interesse molto bassi e dall'assenza di volatilità. La banca d'affari prevede che il sentiment rimarrà positivo ancora per un po' di tempo, ma sottolinea anche che i tassi di interesse sono bassi in modo insostenibile e che i rendimenti dei Treasuries Usa sono destinati a strappare al rialzo, in concomitanza con il rafforzamento dell'economia e con il rialzo dei tassi da parte della Fed, che a suo avviso prima o poi arriverà.

In una intervista rilasciata a Bloomberg Michael Ingram, market strategist presso BGC Brokers a Londra, sottolinea scettico che "non c'è davvero alcuna notizia positiva per acquistare l'azionario; più che altro c'è assenza di notizie negative e, visto che la politica di tassi di interesse a zero è diventata globale, l'azionario è l'opzione meno peggio tra le varie asset class, in questo momento".

L'analisi tecnica intanto individua per lo S&P 500 a 1952,955 il nuovo livello di resistenza e a 1945,925 il livello chiave di supporto. Per quanto riguarda il Nasdaq il livello di resistenza è fissato a 4.330 punti e quello di supporto a 4.313,5 punti.

A livello societario, da oggi è effettivo lo split azionario 7 a 1 di Apple (+1,6% a 93,70 dollari). Le nuove azioni sono state distribuite venerdì scorso dopo la chiusura dei mercati. Il gruppo editoriale Time (-2,21%) inizia a essere scambiato oggi come gruppo indipendente da Time Warner. Wells Fargo consiglia "buy", comprare, il titolo. Merck (-0,95%) compra Idenix Pharmaceuticals (+231%) per 24,5 dollari ad azione, 3,85 miliardi di dollari, ampliando così il suo portafoglio di farmaci contro l'epatite C.

Family Dollar (+13,8%) vola dopo che l'investitore attivista Carl Icahn ha acquistato una quota del 9,4% diventando il primo azionista del gruppo. La società ha approvato un limite del 10% della quota che qualunque entita' puo' rastrellare sul mercato "senza pagare un premio per il controllo". L'intento è "proteggere gli azionisti" e non quello di prevenire un'offerta per rilevare il gruppo.

da Wallstreetitalia

 
 
 

Analisi Intermarket al 06/06/2014

Post n°1710 pubblicato il 07 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Continua la cavalcata delle borse occidentali sostenute dalle politiche ultraespansive delle banche centrali.

"ora la parola è in mano all’inerzia dei rialzi. E’ ancora il loro momento, ma la domanda è per quanto.Inutile cercare risposte puntuali in un ambiente fortemente contaminato da azioni monetarie comunque inedite. Ciò tuttavia non deve lasciare sottotraccia l’idea che se le banche centrali a turno agiscono sulla liquidità significa che, in giro per il mondo, le cose non vanno un gran che bene. La cosa migliore è lasciar correre e alzare i livelli di controllo del rischio che nel caso dell’S&P 500 è possibile aggiornare in area 1865 con un segnale di warning al break-out di 1900.(Wlademir Biasia).

 

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  La curva dei rendimenti non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond  a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 2,56.
  •  IL LEI del conference Board , in aumento dello 0,4 ad aprile   (quarto aumento consecutivo) da indicazioni per una buona espansione del PIL USA anche nel 2014  al  3% circa.
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito a aprile  è sceso  ancora  ora è  a 437.155 miliardi di dollari dai 450.283 di marzo. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.I dati attuali segnalano un esaurirsi della spinta al rialzo dell'equity.

Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :

  • IL mio TS "Trend_Hunter"timeframe daily, ottimo per prendere posizione nel mercato con ottica di medio_lungo termine, sulle principali borse mondiali vede  una situazione   sempre  rialzista sulle borse occidentali  con i  BRIC  in risveglio.(grafico allegato).
  • Il TS su  timeframe orari sui futures  (Speed_Hunter) conferma   il LONG sui principali indici occidentali (con il nikkey compreso) con l'oro  saldamente Short , il  Bund  e il BTP sempre  LONG  .

Vediamo alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa ci dicono :

  • l’andamento dell’Up-Down Volume al NYSE a 26,09 in termini di media a 250 giorni conferma il LONG ($NYUD), il dato differenziale risulta positivo  dalla fine  di luglio 2012. Da allora, non è mai tornato sotto la linea dello zero,"ossia se i compratori prevalgono sui venditori, il mercato sale, punto.  Finchè vi è prevalenza di Up Volume, non ci sarà motivo di temere_Gaetano Evangelista".

 
 
 

Bce: tutto quel che dovete sapere sulle misure di politica monetaria prese da Draghi

Post n°1709 pubblicato il 05 Giugno 2014 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

FRANCOFORTE (WSI) - La Bce si muoverà a giugno, aveva preannunciato il presidente Mario Draghi il mese scorso. L'Eurotower farà tutto quello che è in suo potere per impedire una "spirale" deflazionistica e non è affatto rassegnata all'attuale, debole inflazione allo 0,5%, ha aggiunto Draghi una settimana fa.

Al consiglio di giovedì per la Bce la sfida sarà quella di non deludere le aspettative crescenti dei mercati, operando nel mandato e convincendo la Bundesbank. Ecco le misure possibili e i nodi da sciogliere.

TASSI GIU'. Un taglio del tasso principale, attualmente allo 0,25%, minimo record, è dato per certo. Draghi sarebbe anzi pronto a indicare che non è l'ultimo taglio dei tassi. S'ipotizza allo 0,1%, con contestuale analogo taglio del tasso sui depositi bancari dallo 0% attuale a un -0,1%. Una misura senza precedenti pensata per indebolire l'euro, ma con qualche rischio per i bilanci delle banche alcune delle quali sono già in difficoltà.

NUOVO MAXI-PRESTITO. Dopo i 1.000 miliardi di fondi a tre anni a fine 2011, potrebbe arrivare un nuovo maxi-rifinanziamento, questa volta condizionato al credito a famiglie e imprese. L'efficacia, stante anche il precedente del meccanismo usato dalla Banca d'Inghilterra, è da vedere.

STOP A STERILIZZAZIONI. Una prima mossa per la creazione vera e propria di moneta fresca, da parte della Bce, potrebbe arrivare interrompendo le operazioni settimanali con cui l'Eurotower riassorbe la liquidità immessa nel sistema comprando titoli pubblici greci, italiani, irlandesi, portoghesi e spagnoli fra il 2010 e il 201. In ballo ci sono 165 miliardi: pochi per fare la differenza, obiettano molti economisti. ( Le operazioni di sterilizzazione consistono in titoli che la Bce vende alle banche per “neutralizzare” la immissione di liquidità effettuata con l’acquisto dei bonds sovrani. Il meccanismo è molto semplice: se la Bce spende 200 miliardi in acquisto di bond spagnoli, italiani etc. deve incassare 200 miliardi dalla vendita di titoli della Bce stessa. NOTA_MIA)

ACQUISTO DEGLI 'ABS'. Un primo passo verso il quantitative easing anglosassone, cioè l'acquisto massiccio di titoli, potrebbe passare per l'acquisto degli 'Abs', titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese. Una misura che potrebbe essere preannunciata, dando ai mercati un primo assaggio. Le banche vedrebbero liberarsi capitale di rischio e potrebbero prestare di più. Il problema sono i tempi tecnici perché vada a regime: Draghi ha indicato un anno. E gli ostacoli regolamentari che, attualmente, penalizzano gli Abs europei. -

QUANTITATIVE EASING. E' l'arma finale, l'acquisto massiccio di titoli di Stato e altre attività finanziarie. Si parla di un'operazione in autunno che potrebbe creare in pochi mesi 1.000 miliardi di euro di moneta, deprezzando l'euro aumentandone il quantitativo in circolazione e creando inflazione. (ANSA)

http://www.wallstreetitalia.com

 

PS_


Come previsto La Bce ha annunciato una doppia mossa: taglio dei tassi di rifinanziamento di 10 punti base, che sono scesi dallo 0,25% allo 0,15%, nuovo minimo storico; e taglio del tasso sui depositi, anche in questo caso di 10 punti base, da zero a negativo: -0,10%.

Nel corso della conferenza stampa iniziata alle 14.30 ora italiana, il presidente Mario Draghi ha spiegato le decisioni dell'Eurotower con l'obiettivo di riportare il tasso di inflazione vicino all'obiettivo del 2% e ha aggiunto che, nel caso in cui sarà necessario, la Bce agirà con nuovi interventi.

Annunciate anche nuove operazioni LTRO, dunque finanziamenti a favore delle banche a lungo termine, al fine di stimolare l'erogazione del credito. Draghi ha parlato anche di preparativi per l'acquisto degli ABS (asset-backed securities); preparativi che qualcuno vede come la premessa per dare il via prima o poi al QE. E ancora, saranno interrotte le operazioni settimanali con cui l'Eurotower riassorbe la liquidità immessa nel sistema comprando titoli pubblici greci, italiani, irlandesi, portoghesi e spagnoli .

 
 
 
 
 

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