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Messaggi di Giugno 2015
Chicago Fed National Activity Index (CFNAI) è un indice mensile progettato per misurare l'attività economica globale e le relative pressioni inflazionistiche. Il valore zero per l'indice indica che l'economia nazionale si sta espandendo al ritmo storico di crescita, i valori negativi indicano una crescita inferiore alla media; e i valori positivi indicano una crescita superiore alla media. Si tratta di un indice composto di 85 indicatori mensili come spiegato in questo file PDF sul sito della Fed di Chicago. L'indice è costruito in modo che la media storica dell'indice è pari a zero. l'indicatore di per sé (CFNAI), è abbastanza rumoroso, mentre la media mobile a 3 mesi (CFNAI-MA3), è più utile a mostrare variazioni. "Indice a maggio mostra crescita economica leggermente inferiore alla media ": questo è il titolo per il rilascio dell'indice di attività del Chicago Fed, e qui sono i paragrafi di apertura del rapporto:
"Quando la MA3 si muove sotto il valore di -0,70 dopo un periodo di espansione economica, vi è una crescente probabilità che la recessione è iniziata. Al contrario, quando il valore si sposta sopra -0,70 dopo un periodo di contrazione economica, vi è la probabilità crescente che la recessione è finita ".Un incrocio sotto il livello -0,7 ha indicato storicamente entro un mese o due l' inizio di recessione. Un incrocio sopra il livello ha indicato la fine della recessione entro 2-4 mesi. Il prossimo dato sul Chicago Fed Activity Index è previsto per il 23 luglio 2015 ^^^^ Questo grafico mostra il Chicago Fed National Activity Index (media mobile a tre mesi) dal 1967. Secondo la Fed di Chicago: un valore pari a zero per l'indice indica che l'economia nazionale si sta espandendo al suo tasso tendenziale di crescita storica, i valori negativi indicano una crescita inferiore alla media, e valori positivi indicano una crescita superiore alla media.
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Giovedi 18 giugno 2015
" Il LEI per gli Stati Uniti LEI è fortemente aumentato di nuovo a maggio, confermando le prospettive per una maggiore espansione economica nella seconda metà dell'anno, dopo quella che sembra essere una molto debole prima parte dell'anno", ha detto Ataman Ozyildirim, Director presso il Conference Board. "Mentre le costruzioni e le aspettative dei consumatori residenziali supportano la visione più positiva, la produzione industriale e i nuovi ordini nel settore manifatturiero stanno dipingendo un quadro un po 'più vario. L'uscita dei prossimi dati è prevista per giovedi 23 luglio 2015. ^^^^^^^ il LEI è uno dei nostri leading indicator preferiti poichè: a) La correlazione tra LEI e PIL è molto elevata come ci dimostra Northern Trust nel grafico, in cui il LEI – anticipato di un trimestre – viene messo a confronto con l’andamento del PIL americano dal 1960 a oggi. b) la relazione tra Leading Indicator e mercato azionario è molto stretta , risulta evidente la quasi perfetta correlazione tra le due serie di dati: i punti di massimo e di minimo vengono quasi sempre raggiunti nello stesso periodo.I dati del Leading Indicator anticipano di circa sei mesi i movimenti dell’economia e che la stessa cosa succede con i mercati azionari, Il Conference Board (CB), l’istituto privato che elabora l’indice, considera che un calo del 2% in sei mesi, con la contemporanea flessione della maggior parte dei componenti, possa segnalare l’arrivo di una fase di recessione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura; e viceversa, un rialzo del 2% in sei mesi possa segnare l'arrivo di una espansione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura . pertanto noi continuiamo ad usare le indicazioni fornite dai Leading Indicator per riuscire ad ottenere buoni risultati dall’investimento! i dieci componenti del The Conference Board Leading Economic Index® sono ora : Average weekly hours, manufacturing Average weekly initial claims for unemployment insurance Manufacturers’ new orders, consumer goods and materials ISM Index of New Orders Manufacturers' new orders, nondefense capital goods excluding aircraft orders Building permits, new private housing units Stock prices, 500 common stocks Leading Credit Index™ Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds Average consumer expectations for business and economic conditions
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MILANO (WSI) - Borsa Milano inverte rotta e con uno strappo sul finale mette a segno un guadagno superiore a un punto percentuale. Merito delle ultime voci di mercato riguardanti l'eterno psicodramma greco e anche dell'accelerazione dell'1% circa dei principali indici di Wall Street. Il Footsie Mib guadagna l'1,06% a 22.460,02 punti dopo che si è iniziato a speculare sul fatto che i creditori possano fare marcia indietro e accettare una svalutazione del debito greco, un'opzione ventilata già dall'Fmi. Aiutano anche le ultime indicazioni emerse dalla riunione dell'Eurogruppo, sempre in corso quando i mercati hanno chiuso i battenti. Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, consapevole che stavolta la spada di Damcole del default pende sul serio sulla testa del suo paese, che ha 13 giorni di tempo per rimborsare 1,6 miliardi all'Fmi, si è presentato in Lussemburgo con delle nuove "idee" del governo. "Una volta Mario Draghi ha detto che per fare si che l'euro abbia successo, deve avere successo dovunque. Pensiamo che abbia ragione e oggi presenteremo idee del governo greco che vadano in questa direzione". Il mercato temeva che Atene, le cui chance di default e di uscita dall'area euro e dall'Ue sono sempre più alte, si sarebbe presentata a mani vuote. A Piazza Affari sotto pressione Mediolanum, STM e Mps. Tra i titoli positivi invece figurano Telecom Italia, sempre favorita dall'ingresso di Vivendi al 10-15%, e Ferragamo e Atlantia (entrambi in rialzo del 2% circa). La maglia nera di giornata va a Saipem, che ha ceduto il -5,36% a 9,18 euro, scontando i timori su un aumento del debito, sulla scia di alcune indiscrezioni stampa. Il debito della controllata di Eni potrebbe essere salito secondo i rumor dai 5,2 miliardi di fine marzo a 6,5 miliardi. Un incremento del debito, di fatto renderebbe più necessaria l'operazione di aumento di capitale. Riguardo agli altri mercati europei, Londra +0,24%, Parigi +0,15%, Francoforte +0,92% e indice di riferimento Eurostoxx 50 +0,5%. Atene invece lascia sul campo un altro -3,5%, con il titolo di Alpha Bank che cede quasi -9%. Sotto pressione tutti i bancari. Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni +3,63% a 154 punti base circa; i tassi sui BTP decennali in calo al 2,27%. Forti acquisti sui Bund portano i tassi decennali a scendere -11% allo 0,72%. Oggi, a Lussemburgo, inizia la riunione dell'Eurogruppo, particolarmente attesa in quanto si parlerà del problema della Grecia. Aumentano le tensioni tra le controparti: dopo la frase del premier Alexis Tsipras, secondo cui l'Fmi ha responsabilità criminali, arriva il rapporto della Commissione istituta dal parlamento ellenico per far luce sul debito del paese. Nelle conclusioni, si legge che che tutto il debito nei confronti della troika è "illegale, illegittimo e odioso". Di fatto, "tutte le prove che presentiamo in questo report dimostrano che la Grecia non solo non ha la capacità di onorare questo debito ma, anche, che non dovrebbe prima di tutto pagarlo, perchè il debito che emerge dagli accordi della troika è una violazione diretta dei diritti fondamentali umani dei cittadini greci". Sul fronte Fed, le nuove stime del Fomc implicano ora due rialzi dei tassi sui fed funds, ciascuno di 25 punti base; ma per il 2016 si prevede una politica monetaria restrittiva portata avanti a ritmi più lenti, motivo per cui il dollaro è sotto pressione. In realtà, poi, sia il comunicato del Fomc - il braccio di politica monetaria della Fed - che le parole di Janet Yellen hanno avuto toni contrastati. La Fed crede nella ripresa in atto negli Stati Uniti, ma vuole maggiori prove di un vero recupero del mercato del lavoro. In ogni caso i mercati scommettono su un aumento dei tassi sui fed funds sia a settembre che a dicembre. L'euro segna un bel balzo, di anche lo 0,65% sopra $1,14, sulla scia delle vendite che hanno colpito il dollaro dopo le dichiarazioni della Fed. Al momento vale 1,1412 dollari (+0,68%). Dollaro/yen -0,60% a JPY 122,67. Euro/franco svizzero -0,09% a CHF 1,0452. Euro/sterlina +0,14% a GBP 0,717. Euro/yen +0,07% a JPY 140,02. In generale, le valute dei mercati asiatici emergenti sono salite, a eccezione del kiwi che è scivolato di più dell'1% a 68,81 centesimi Usa, vicino al minimo dal 2010. La Nuova Zelanda ha riportato il ritmo di crescita più basso in due anni nel primo trimestre, pari a +0,2%, in calo contro +0,7% dell'ultimo trimestre del 2014 e ben al di sotto del +0,6% atteso dagli economisti. I tassi dei bond neozelandesi a 10 anni sono scesi così per la quinta sessione consecutiva, segnando una flessione -0,1% al 3,69%. I tassi decennali australiani sono calati di 12 punti base al 2,87%, mentre quelli sui decennali giapponesi hanno segnato un ribasso di 3 1/2 punti base, allo 0,445%. Male la borsa di Tokyo e di Sidney. Quest'ultima ha segnato un calo fino a -1,5%, sulla scia delle vendite su titoli del settore Information Technology e di prodotti al consumo. A condizionare il sentiment sull'azionario cinese, la pubblicazione dei prezzi immobiliari, che sono scesi a maggio in meno città rispetto al mese di aprile. Di fatto, i prezzi delle nuove abitazioni sono scesi in 41 delle 70 città cinesi monitorate dal governo, stando a quanto ha riportato il National Bureau of Statistics, contro la flessione in 47 città ad aprile. I prezzi sono saliti in 20 città, e in nove sono rimasti invariati. La Cina sconta principalmente il rialzo dei tassi benchmark sul mercato monetario, che è salito al record in otto settimane dopo che la Banca centrale ha deciso di non rinnovare alcuni prestiti di medio termine. L'indice di Shanghai, ora in calo, ha perso -4% circa dallo scorso venerdì, quando ha testato il record di chiusura dal gennaio del 2008. Tra le materie prime, i futures sul petrolio +0,93% a $60,48 al barile. Brent +0,96% a $64,48. Oro +1,79% a $1.197,90, argento +1,93% a $16,26. I tassi sui Treasuries decennali invertono la rotta e salgono al 2,32%. (Lna-DaC) da http://www.wallstreetitalia.com |
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Inviato da: cassetta2
il 19/04/2023 alle 17:44
Inviato da: cassetta2
il 29/03/2020 alle 14:46
Inviato da: cassetta2
il 22/10/2019 alle 10:50
Inviato da: Lucky340
il 11/10/2019 alle 21:32
Inviato da: Lucky340
il 01/06/2018 alle 10:05