Lucky_borsa

finanza, borsa e dintorni

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 11
 

DISCLAIMER

Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi  agisce a proprio rischio e pericolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messaggi di Agosto 2015

Analisi Intermarket al 29/08/2015

Post n°1878 pubblicato il 29 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 
Ci sono molte condizioni che lasciano pensare ad una continuazione del trend rialzista di medio lungo termine: tassi bassi, premio per il rischio a favore dell'azionario, valutazioni non eccessive, ciclo economico rialzista.
Al momento, gli indicatori anticipatori non vedono rallentamenti del ciclo economico.
La previsione  macro pare al momento sconfessata dai segnali grafici  che ci sono stati durante questa violenta correzione tipo su S&P 500: è death cross per la prima volta dal 2011, ovvero A-D Line sempre sullo SP_500 , costruita con i dieci settori dello S&P,  ha bucato  la fascia di supporto che ne ha accompagnato mirabilmente la salita, dopo il segnale bullish di lungo periodo scattato ad aprile 2009. Che si possa trattare di una falsa rottura rientra nel novero delle possibilità ......Ora la prospettiva di ulteriore debolezza nei prossimi due mesi, o anche di semplice stagnazione, deporrebbe a favore della tenuta del supporto su questo fondamentale misuratore di salute del mercato azionario americano. Al quale siamo grati per la sua capacità di averci fatto entrare in tempi non sospetti. Perché dunque dovremmo mancargli di rispetto, ignorando un definitivo e speculare segnale di uscita? Gaetano Evangelista - Ad Age Italia

Per noi nel lungo periodo che è quello in cui si prendono le decisioni strategiche il segnale SHORT non è scattato (vedi TS weekly in allegato) punto, anche  se  la prudenza in questo momento deve essere la motivazione principale.

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  IL LEI del conference Board ,  è diminuito a  0,2    a luglio  ma da sempre indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 2,5_3% anche nel  2015 .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per luglio vede una diminuzione a 487.354  . Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore da ora un segnale di debolezza   relativa del mercato.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci  suggeriscono :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica al momento  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista malgrado la violenta correzione  con  le commodities in profondo rosso con  i BOND in fase laterale e  dollar index sempre  Long .
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile   è passato Short    per  settembre  2015, L'S&P 500 ha chiuso agosto con una perdita mensile di 6,26% che segue un guadagno 1,98% nel mese di luglio. Tutte  e tre  le medie mobili sullo S&P 500  e tutti e cinque  le MM degli ETF  del Portafoglio Ivy tanno segnalando "Cash", Attenzione.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, ora indica 26 ben  al  dei 50. Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una  fase long del mercato ,  tra il 40 e il 50  siamo in una zona di incertezza, sotti i 40 si apre una fase Short, quindi questo indicatore ci sta dando un warning evidente.

 

 

 
 
 

Pil Usa: maxi revisione al rialzo, +3,7% nel II trimestre

Post n°1877 pubblicato il 28 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

NEW YORK (WSI) - Nel secondo trimestre del 2015, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha riportato una crescita +3,7%. E' quanto ha reso noto il dipartimento del Commercio Usa, con una maxi revisione al rialzo rispetto al +2,3% precedentemente reso noto. Su base trimestrale, la crescita è stata più dello 0,9%. Da segnalare che quella appena resa nota è la prima revisione del Pil del secondo trimestre, a cui seguirà una terza e finale revisione alla fine di settembre.

Immediata la reazione dei mercati, con i futures sul Dow Jones e lo S&P che sono balzati oltre +1% dopo la pubblicazione del dato, così come i futures sul Nasdaq +1,1%.

Balzo del dollaro, con l'euro che sceso nei minuti immediatamente successivi a $1,1250 dagli $1,1280 precedenti e il rapporto dollaro/yen salito a JPY 120,40 rispetto ai JPY 120,30 prima della comunicazione del Pil. I contratti sull'oro con scadenza a dicembre hanno reagito con un calo di $3, o -0,3%, a $1.121,70 l'oncia.

Gli economisti avevano previsto una forte revisione al rialzo del prodotto interno lordo - a +3,2/3,3% - , ma il dato ha battuto anche le stime dei più ottimisti, grazie al balzo della componente degli investimenti aziendali, che sono cresciuti nel secondo trimestre del 3,2%, e non scesi dello 0,6% come inizialmente riportato. All'aumento del sottoindice ha contribuito soprattutto il rialzo delle costruzioni di uffici, +3,1%, invece della flessione -1,6%. Boom inoltre per gli investimenti sulla proprietà intelletuale, balzati +8,6%, al record dall'ultimo trimestre del 2007.

Le spese per consumi, che rappresentano il principale fattore dell'economia Usa, sono state riviste al rialzo a +3,1%, dal +2,9% diffuso in precedenza e dopo il +1,8% del primo trimestre dell'anno. In realtà, il potere di acquisto dei consumatori si è smorzato nel secondo trimestre, con il reddito disponibile aggiustato tenendo conto delle pressioni inflazionistiche che è salito a un tasso dell'1,3%, molto meno del +3,9% del primo trimestre. Il tasso dei risparmi è sceso al 4,8% dal 5,2% dei primi tre mesi dell'anno. Detto questo, "i consumi degli Stati Uniti appaioio solidi - ha affermato Jennifer Lee, economista senior a Toronto presso BMO Capital Markets - L'occupazione è forte. La ripresa del settore immobiliare continuerà".

Reso noto anche il rapporto relativo alle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, che nella settimana terminata ul 22 agosto sono scesi di 6.000 unità a 271.000, appena al di sopra del minimo in 40 anni, pari a 255.000 unità della metà di luglio.

Le revisioni al rialzo hanno interessato anche le spese federali e locali, mentre i profitti societari sono saliti +2,4%, rispetto al calo -5,8% del primo trimestre. Le scorte sono salite di $121,1 miliardi, più dell'incremento +110 miliardi comunicato in precedenza.

L'inflazione misurata dall'indice PCE non è stata interessata da alcuna revisione, salendo a un tasso annuo del 2,2%, dopo il calo -1,9% del primo trimestre.

Escluse le componenti dei beni alimentari ed energetici, la componente core è aumentata a un ritmo su base annua dell'1,8%; rispetto al +1% dei primi tre mesi del 2015.

Il dato implica che la Federal Reserve potrebbe decidere di alzare i tassi a settembre, nonostante diversi siano stati gli economisti a prevedere, dopo il crollo dei mercati successivo alla svalutazione dello yuan da parte della Cina dello scorso 11 agosto, un nulla di fatto.

Proprio ieri lo stesso presidente della Fed di New York, William Dudley, aveva sottolineato che un rialzo dei tassi a settembre era una prospettiva meno convincente. Dudley aveva però anche aggiunto che la Federal Reserve avrebbe continuato a monitorare i dati macro.

I segnali incoraggianti arrivano da tutte le componenti principali del Pil Usa, che sono cresciute (vedi grafico): ovvero dai consumi, dagli investimenti, dalle scorte, dalle spese del governo, dalla bilancia commerciale

"L'economia appare solida - ha riferito a Bloomberg Michael Feroli, responsabile economista presso JP Morgan Chase, a New York - Assistiamo a un recupero ampio della domanda interna". (Lna)

da http://www.wallstreetitalia.com

 
 
 

SuperIndice_USA(LEI) in leggero calo a Luglio

Post n°1876 pubblicato il 28 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Il Conference Board Leading Economic Index ® (LEI) per gli Stati Uniti è diminuito dello 0,2 per cento nel mese di luglio a 123,3 (2010 = 100), a seguito di un aumento del 0,6 per cento nel mese di giugno, e un aumento del 0,6 per cento in maggio.

"Gli Stati Uniti LEI è leggermente diminuito nel mese di luglio, dopo quattro mesi di forti guadagni. Nonostante il forte calo nei permessi abitativi, Il LEI punta ancora a una crescita  economica moderata  per il resto dell'anno ", ha detto Ataman Ozyildirim, direttore dei cicli economici e di ricerca della crescita a The Conference Board. "Condizioni attuali, misurate dal coincident economic index, sono aumentate moderatamente ma costantemente, spinte dalla crescente occupazione e reddito, e anche la produzione industriale è migliorata negli ultimi mesi."

 

L'uscita dei  prossimi  dati  è prevista per  giovedi  18 settembre  2015.

   ^^^^^^^

il LEI è uno dei nostri leading indicator preferiti  poichè:

a) La correlazione tra LEI e PIL è molto elevata  come ci dimostra Northern Trust nel  grafico, in cui il LEI – anticipato di un trimestre – viene messo a confronto con l’andamento del PIL americano dal 1960 a oggi.

b)  la relazione  tra Leading Indicator e mercato azionario è molto stretta ,  risulta evidente la quasi perfetta correlazione tra le due serie di dati: i punti di massimo e di minimo vengono quasi sempre raggiunti nello stesso periodo.I dati del Leading Indicator anticipano di circa sei mesi i movimenti dell’economia e che la stessa cosa succede con i mercati azionari, Il Conference Board (CB), l’istituto privato che elabora l’indice, considera che un calo del 2% in sei mesi, con la contemporanea flessione della maggior parte dei componenti, possa segnalare l’arrivo di una fase di recessione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura; e viceversa, un rialzo  del 2% in sei mesi possa segnare l'arrivo di una espansione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura .

pertanto noi  continuiamo ad  usare le indicazioni fornite dai  Leading Indicator per  riuscire ad ottenere buoni risultati dall’investimento!

i dieci componenti del The Conference Board Leading Economic Index® sono ora :

Average weekly hours, manufacturing

 

Average weekly initial claims for unemployment insurance

 

Manufacturers’ new orders, consumer goods and materials

 

ISM Index of New Orders

 

Manufacturers' new orders, nondefense capital goods excluding aircraft orders

 

Building permits, new private housing units

 

Stock prices, 500 common stocks

 

Leading Credit Index™

 

Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds

 

Average consumer expectations for business and economic conditions

 


  Click to View


 

 

 
 
 

Prodromi di un bear market o occasione di acquisto?

Post n°1875 pubblicato il 27 Agosto 2015 da Lucky340
 
Tag: outlook
Foto di Lucky340

Ci sono molte condizioni che lasciano pensare ad una continuazione del trend rialzista di medio lungo termine: tassi bassi, premio per il rischio a favore dell'azionario, valutazioni non eccessive, ciclo economico rialzista.
Al momento, gli indicatori anticipatori non vedono rallentamenti del ciclo economico.

I mercati si muovono in sintonia/ leggero anticipo con il ciclo economico, e quindi l'attuale battuta di arresto dovrebbe essere presto riassorbita.
Il mix economico attuale, ci fa ritenere che i mercati presto riprenderanno la strada del rialzo, e che la correzione in corso è una buy opportunity di medio lungo termine.
Questa è la nostra previsione.
La previsione al momento è sconfessata dal trend?
Non ancora!
Vediamo Indice per Indice
Future Ftse Mib
Quotazioni inferiori ai 21.750 alla fine del mese di Agosto, confermate poi a fine Settembre farebbero diventare la correzione in corso più profonda. Sopra 21.750, si apre invece, una nuova fase di distensione riaccumulazione rialzista di lungo termine.
Future Dax
Quotazioni inferiori ai 10.804 alla fine del mese di Agosto, confermate poi a fine Settembre farebbero diventare la correzione in corso più profonda. Sopra 10.804, si apre invece, una nuova fase di distensione riaccumulazione rialzista di lungo termine.
Future Eurostoxx
Quotazioni inferiori ai 3.369alla fine del mese di Agosto, confermate poi a fine Settembre farebbero diventare la correzione in corso più profonda. Sopra 3.369, si apre invece, una nuova fase di distensione riaccumulazione rialzista di lungo termine.
S&P 500
Quotazioni inferiori ai 2.048 alla fine del mese di Agosto, confermate poi a fine Settembre farebbero diventare la correzione in corso più profonda. Sopra 2.048 , si apre invece, una nuova fase di distensione riaccumulazione rialzista di lungo termine.
Non tutto è ancora perduto.


Come regolarsi, quindi? Cosa fare?

Gerardo Marciano su http://it.investing.com

 
 
 

Panic Selling sulle borse

Post n°1874 pubblicato il 25 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Alberto Bolis24 agosto 2015 - 17:39

MILANO (Finanza.com)

Giornata di panico assoluto sui listini azionari con una valanga di vendite innescata dal crollo di Shanghai (-8,5%), che ha registrato il peggior tonfo dal febbraio 2007 azzerando i guadagni accumulati nel corso dell’anno. I timori legati al rallentamento dell’economia di Pechino e la caduta della Borsa di Shanghai si è subito fatta sentire sulle Borse europee. Nel corso della seduta l’indice Stoxx 600 è arrivato a perdere oltre il 7%, il peggior calo dal fallimento di Lehman Brothers. Il panic selling più elevato si è avvertito nei primissimi scambi di Wall Street con l’indice Dow Jones che è arrivato a perdere oltre 1.000 punti. Un tonfo simile si era visto pochi giorni dopo il disastro Lehman. Negli stessi minuti a Piazza Affari l’indice Ftse Mib perdeva circa il 7% e toccava il minimo intraday a 20.158 punti. Il parziale recupero di Wall Street ha contenuto il crollo di Milano con l’indice Ftse Mib che ha chiuso con un tonfo del 5,95% a 20.450 punti.

Protagonista di giornata sui mercati è stato l’euro che ha guadagnato tra il 3% e il 5% contro le principali valute emergenti. La moneta unica europea è risalita in area 1,16 nei confronti del dollaro Usa. In caduta libera il petrolio che ha nuovamente aggiornato i minimi da oltre sei anni e mezzo

Le vendite a Piazza Affari hanno colpito tutti i titoli e tutti i settori. I ribassi sono stati decisamente sostenuti per i titoli legati al petrolio dopo che il Wti è scivolato sotto quota 40 dollari al barile per la prima volta dal febbraio del 2009. Tenaris ha chiuso con un tonfo del 9,61% a 9,97 euro toccando i minimi dall’ottobre del 2011, Eni ha perso il 7,98% a 13,14 euro e Saipem ha lasciato sul parterre il 6,27% a 6,95 euro. Male le banche: Montepaschi ha ceduto il 7,06% a 1,683 euro, Intesa SanPaolo il 6,13% a 2,968 euro, Ubi Banca il 5,38% a 6,59 euro, Unicredit il 6,28% a 5,44 euro. Pesante il settore del lusso, il più esposto alle turbolenze del mercato cinese. I peggiori in questo comparto sono state Ferragamo (-6,43% a 23,99 euro), Yoox (-6,82% a 25,54 euro) e Luxottica (-7,02% a 55,60 euro). Infine seduta da dimenticare anche per FCA (-7,75% a 12,01 euro) che nel corso della seduta era scesa sotto quota 12 euro, ai minimi da fine gennaio.

 
 
 

Wall Street a picco: Dow -2%, Nasdaq -2,8%

Post n°1873 pubblicato il 21 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

NEW YORK(WSI) -Seduta da dimenticare per Wall Street, che si lascia alle spalle la peggiore seduta dell'anno con perdite per i principali indici dell'ordine del 2%. Nel finale il Dow Jones perde il 2,06% a 16.991 punti (-358 punti). Peggio il Nasdaq in calo del 2,83% 4.877 punti mentre lo S&P 500 flette del 2,1% a 2.036 punti (-1.1% da inizio anno).

Continuano le preoccupazioni per la crescita globale, alimentate ancora una volta dalla volatilità delle piazze asiatiche men e per calo continuo dei prezzi petroliferi. Non solo.

Gli investitori devono fare i conti con i messaggi contrastati mandati dalla Federal Reserve nei suoi ultimi verbali. Il mercato continua a domandarsi se la Federal Reserve sia davvero pronta ad alzare i tassi di interesse il mese prossimo per la prima volta dal 2006. Come emerso ieri dai verbali della riunione di luglio, i governatori della banca centrale americana credono che le condizioni per una stretta non siano state ancora raggiunte ma si stanno avvicinando. Di conseguenza, ogni dato macroeconomico verrà studiato con particolare attenzione.

Dal fronte macro, un dato deludente è arrivato dalle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione che nell'ultima settimana sono aumentate di 4mila unità a quota 277mila unità. Le attese degli analisti erano per una flessione di 2.000 unità. La media mobile delle quattro settimane nel periodo è salita di 5.500 unità a quota 271.500 unità, restando vicino ai minimi degli ultimi quindi anni.

Sale oltre le attese l'indice manifatturiero Philadelphia Fed. In agosto, il dato si e' attestato a quota 8,3 punti, in rialzo rispetto ai 5,7 punti di luglio e sopra il consensus, che era fermo a 6,75 punti.

Bene anche le notizie dal fronte immobiliare. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono salite del 2% a luglio rispetto a giugno alla quota destagionalizzata di 5,59 milioni di unita', il livello piu' alto dal febbraio 2007. Il dato reso noto dall'associazione agenti immobiliari e' nettamente migliore delle attese degli analisti che si attendevano un calo dello 0,73%. Le vendite del mese di giugno sono state riviste leggermente al ribasso a 5,48 milioni dai 5,49 milioni previste inizialmente.

Tra i titoli, gli analisti di Bernstein hanno bocciato il titolo Disney, portando il rating da outperform a market perfor, citando le valutazione troppo alte. Nel settore retail Sears Holdings ha messo a segno utili trimestrali al netto di voci straordinarie pari a 67 centesimi contro una perdita da 2,5 dollari attesa dagli analisti. Ma le vendite nei negozi aperti da almeno un anno sono scese.

Sul valutario, euro +0,28% saldamente sopra $1,11, a $1,1151. Dollaro/yen +0,03% a JPY 123,84. Euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1m0726; euro/yen +0,33% a JPY 138,11, euro/sterlina +0,67% a GBP 0,7137. Aumentano le probabilità, al 65%, che la Fed alzi i tassi piuttosto nella riunione di dicembre.

Tra le materie prime, continua la caduta dei prezzi del petrolio. A New York, i futures -1% a $40,39 dopo il tonfo della vigilia, quando sono crollati oltre -4%. Ad affossare i prezzi del petrolio i dati diffusi negli Stati Uniti dall'Energy Information Administration, che hanno messo in evidenza un rialzo delle scorte crude di 2,6 milioni di barili la scorsa settimana, contro le attese degli analisti di un calo -777.000 barili. Il contratto dei futures scambiati a New York è scivolato fino a $40,52 al barile, attestandosi attorno al minimo dell'anno e quella di ieri è stata la perdita di un giorno maggiore dal 6 luglio scorso. Le quotazioni hanno sofferto un tonfo di quasi -16% dall'ultimo meeting del Fomc di luglio.

Un trend che al momento non sembra destinato a fermarsi su tutti i principali contratti futures sul petrolio, come sostiene Robin Bieber, direttore a PVM Oil Associates. "La tendenza è verso il basso ed è forte", dice Bieber in una nota.

(DaC-MT)

da http://www.wallstreetitalia.com

 
 
 

S&P 500 rischia crollo -43%

Post n°1872 pubblicato il 20 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

NEW YORK (WSI) - Wall Street sarebbe sempre più vicina a una correzione. Questo almeno è quanto sostengono alcuni analisti osservando una serie di fattori che ultimamente convergono verso una ritirata del mercato azionario Usa. Valori degli asset gonfiati, fondamentali dell'economia deboli, normalizzazione dei tassi di interesse sono solo alcuni dei segnali che dovrebbero mettere in allarme l'investitore.

Sono passati circa 659 giorni senza che il mercato abbia segnato un ritracciamento di almeno il 10%. Periodi come questi, nella storia del mercato azionario - suggeriscono alcuni analisti americani - non finiscono mai bene.

Per lo S&P 500 si tratta della quarta più lunga striscia positiva dal 1960. Ognuna di queste è stata sostenuta da fattori, come la bolla delle valutazioni delle società Internet del 1990 o quella del credito immobiliare del 2000, finite con un crollo verticale delle quotazioni. L'ultimo rally è il risultato delle politiche di tassi di interessi zero portati avanti dalla banche centrali.

Cosa aspettarsi dunque in questa fase di mercato? Secondo i calcoli elaborati dell'economista Robert Shiller (vedi tabella), le perdite dello S&P 500, che di solito avvengono nei 13 mesi successivi al picco, possono arrivare fino al 42%. Perdite che per essere recuperate richiedono in media 35 mesi.

Come se non bastasse, storicamente, la media annua dei rendimenti nei 10 anni successivi ai record storici si aggira intorno al 2,5%. (mt)

da http://www.wallstreetitalia.com/

 
 
 

Dopo la Fed La probabilità di un rialzo dei tassi Usa a settembre è scivolata al 40%

Post n°1871 pubblicato il 20 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

MILANO (WSI) - Azionario globale in calo. In Asia, accelerazione al ribasso, con Shanghai -1,16%, Tokyo -0,94%, Hong Kong -1,91%, Seoul -1,28%, Sidney -1,70%. Se da un lato la cautela con cui la Fed mostra di tornare a rialzare i tassi di interesse conforta gli investitori - che temevano, così come la Fed, l'adozione di un manovra di politica monetaria restrittiva in un contesto economico ancora incerto, dall'altro lato lo stesso atteggiamento più attendista di Janet Yellen & company sembra confermare al mondo il deterioramento dei fondamentali economici.

Tra l'altro, lo stesso guru dei bond, Jeff Gundlach, aveva affermati che la possibilità di un rialzo dei tassi a settembre fosse "una cattiva idea", lanciando un allarme sull'imminente "vaso di Pandora" che sarebbe stato scoperchiato.

Immediata la reazione sui mercati dei cambi, con il dollaro che, dopo la pubblicazione delle minute della Fed relative all'ultimo meeting di luglio del Fomc, il suo braccio di politica monetaria, ha perso terreno, scontando il calo delle probabilità di un rialzo dei tassi a settembre. La probabilità è scivolata di fatto al 40%. Il biglietto verde ha successivamente recuperato terreno, con l'euro ora piatto ma saldamente sopra $1,11, a $1,1125. Dollaro/yen +0,19% a JPY 124,04. Aumentano le probabilità, al 65%, che la Fed alzi i tassi piuttosto nella riunione di dicembre.

Tra le materie prime, continua la caduta dei prezzi del petrolio. A New York, i futures -0,49% a $40,60 dopo il tonfo della vigilia, quando sono crollati oltre -3%. Ad affossare i prezzi del petrolio i dati diffusi negli Stati Uniti dall'Energy Information Administration, che hanno messo in evidenza un rialzo delle scorte crude di 2,6 milioni di barili la scorsa settimana, contro le attese degli analisti di un calo -777.000 barili.

Il contratto omologo sul Brent arretra -0,53% a 46,91 dollari. Oro +1,19% a $1.141,30 l'oncia, argento +1,55% a $15,42.

da http://www.wallstreetitalia.com/

 
 
 

Analisi Intermarket al 08/08/2015

Post n°1870 pubblicato il 10 Agosto 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 
"un range così contenuto come quello sperimentato a Wall Street negli ultimi nove mesi, è stato registrato soltanto un’altra volta, dal 1928 ad oggi: nell’estate del 1993. Nella circostanza, lo S&P500 avrebbe clamorosamente mantenuto questo basso profilo fino alla fine dell’anno successivo, prima di esplodere nella più rocambolesca bolla speculativa di cui si abbia memoria.....Gaetano Evangelista

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  IL LEI del conference Board ,   aumenta dello 0,6 anche  a giugno  e da indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 3% anche nel  2015 .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per giugno vede un  consolidamento sui massimi, ora siamo a 504.075  . Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore da un segnale di forza relativa del mercato.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci  suggeriscono :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista  con  le commodities in profondo rosso con  i BOND in fase laterale e  dollar index sempre  Long .
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile  ancora  LONG per agosto  2015, S&P_500 ha chiuso luglio    con un guadagno  del 1,98% dopo una perdita del 2,10 % a giugno. Tutte  e tre  le medie mobili mensili danno Long sullo SP500  e tre  dei cinque ETF  del  Portafoglio IVY   segnalano "investito" con l'eccezione dell'etf sulle commodities  e sull'immobiliare USA.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, ora indica 57  al di sopra dei 50. Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una  fase long del mercato ,  tra il 40 e il 50  siamo in una zona di incertezza, sotti i 40 si apre una fase Short

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Lucky340
Data di creazione: 04/05/2010
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ILARY.85gryllo73neveleggiadra0gianni3410prefazione09whiskynsodachildchildcassetta2Miele.Speziato0Desert.69marabertowsuarez65vita.perezfrankostopRobertGordon
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963