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L' adorazione

Post n°128 pubblicato il 01 Febbraio 2012 da mantica_occulti
 

L' atto di evocare nel proprio Io la divinità della persona al nostro cospetto.

Risvegliati nell' Anima, consci di un cambiamento, entra in vigore la legge dell' Amore. Lacrima dopo lacrima il cuore stima sempre di più. Profondi sono i suoi tagli, le sue crepe, a volte anche le sue rughe. Non morirà mai la sua essenza, giovane seppur vecchia di chissà quante vite. L' origine è una matrice inconfutabile, debitrice solo a se stessa. Si rinnova di volta in volta con la creazione della realtà. Ed ecco che ci sfuggiamo allora, nell' atto dell' Adorazione.

Il mantenimento della distanza ci permette di ardire nel nostro Amore, nella nostra essenza. Ci permette di andare oltre il margine dell' impossibile, dove ci blocchiamo per paura di conoscerci. Violiamo la nostra verginità ai confini del mondo. Bruciamo soltanto in cosa riconosciamo, esaurendone la fonte.

Non ci rendiamo conto di cosa sia effettivamente un cambiamento d' adorazione.

Esperire non è un gioco in cui non cambia nulla, al contrario ogni cosa è libera di fluire in ogni direzione, estrapolando la propria essenza.

Muori oggi, muori domani, effettivamente non sei mai tu.

Perché cercar di definire una persona quando non s' è capaci d' amare? Sentirmi ritrovato in quello stato mi brucia, e non mi fa bene. Mi consuma, e non mi fa bene. Mi logora, e non mi fa bene. Cosa senti nel tuo bene? Un cambiamento che non concede errori, lascia porte aperte solo al non errore.

Mi sbaglio, e non vien perdonato. Non vengo stimolato all' errore e non vengo incolpato. Qui la perifrasi gioca volenterosamente al doppio gioco, dicendo: se sbagli su ciò che dovresti far bene, sei colpevole e non t' è concesso di migliorare. Se cerchi un bene, e non t' è chiesto, nessuno te ne farà mai un bisogno. Il concetto è contrario, i fatti reali.

Ritiratomi ancor più in meditazione, in solitudine, ho la possibilità di vagliare una conoscenza di qualcosa di perverso: la disattenzione. Osservo con nostalgia e a malincuore ciò che avrebbe potuto affiancarmi, ed invece ne son stato pregato di non infrangere.

Ancora una volta violo in me la santità dell' Ardore, carico d' energia che pochi osano e nemmeno ancora sanno usare.

E rimango senza parole, lasciando impietrite pure le persone intorno a me, che si domandano come non riesco a stare al di qua, coi piedi per terra insomma.

Come... ma come? Come non riesci a capire questo stato attonito? Ancora non capisci cosa violi nell' altra persona? Violi il suo Amore, violenti con tutte le tue forze ciò che in un' altra persona è sinonimo di realtà. Vorrei fare il discorso inverso, ma non mi riesce.

Non riesco in ogni caso ad invertire le parti perché nonostante lo scambio continuo a guardarmi, e la mutevolezza costante della realtà purtroppo non mi permette d' entrare nel tuo gioco al tuo posto, semplicemente non sarei capace d' usare l' ardore per adorare una perversione sistematica.

Adoro, fremo, e cado pure io in questa valle di lacrime, versando goccia dopo goccia un' emozione dopo l' altra. Ma l' unicità mi permette di non essere lo sfogo, lo sfizio, la realizzazione di nessuno.

Un maestro zen capisce che ciò che conta è il viaggio, non la destinazione. Un maestro illuminato sa riconoscere la sua via e la percorre già conscio di cosa l' aspetta, indipendentemente da come sarà il viaggio e la destinazione.

Allora con grande ardore rimane attonito, esaudisce i desideri degli altri e nel suo non essere è già diventato l' Essere che sostanzialmente un percorso d' illuminazione già s' è prefissato, fregando in anticipo con invidia e stima altrui, la purezza della meta scelta come destinazione dagli altri.

L' adorazione è invidiata e considerata peccato, in un mondo dove l' unità di misura è la perversione.

Non si riconosce un legame, si scalpita solo per il dolore di differenza e separazione. Così mi avvicino a questa distanza pur sapendo di abbattere i suoi confini ed aumentare infinitamente gioia e dolore, nel caso uno si senta illuso, od abbagliato.

A me non è mai dispiaciuto essere illuminato, perché ciò comporta ad essere compreso nel mondo ed a comprenderlo, in modo che la prossima volta con la capacità d' adorazione che ho sviluppato possa io far luce per illuminare a mia volta.

Uso, sapendo che pure altri usano, un' essenza, rischiando consapevolmente d' entrare a far parte di quella classificazione di larve e addormentati, classificazione che non concepisco.

Perché mai riconoscermi dove non potremmo mai essere, mai esistere?

Io vivo, me, te, ed ogni altro essere vivente, nel bene e nel male.

 

 

Mantica Occulti

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A chi sta già guardando dentro a se stesso, fallo aprire come un fiore

A chi è aperto come un fiore, salvalo dalle intemperie

A chi scappa una lacrima quando sente qualcosa che gli ricorda l' Amore, donagli unità e pace

A chi riesce a stare in mezzo alla gente e regalare un sorriso col cuore, donagli la forza per sorridere nuovamente

A chi ama, e a chi non sa più se ama, amali

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Ama, sappi cos' è l' amore dentro te, perché quando ti verrà donato saprai riconoscerlo ed amarlo.

Ama il cuore, ama l' amore, ama la vita e tutto ciò che ti circonda

Una cosa sola c' è dentro di te, donala incondizionatamente e verrai riempito subito e costantemente dello stesso Amore che saprai dare.

 

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