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QUESTIONE DI DISTANZE...LA PROSSEMICA

Post n°140 pubblicato il 04 Gennaio 2017 da manu650
 

 

Lo spazio che ci separa dagli altri è uno spazio mentale che esiste nella nostra mappa del mondo ed è chiamato spazio prossemico o bolla prossemica, perché si sviluppa tutta intorno a noi. Facile dedurre come con i nostri amici le distanze sono molto ridotte, con il nostro partner arrivano al contatto fisico, con gli estranei invece sono molto grandi. Di conseguenza, azioni e reazioni sulla distanza sono diverse e significative a seconda che ci facciamo avvicinare o ci avviciniamo ad un uomo o ad una donna, conoscente, amico, estraneo, partner e via dicendo. Nella prossemica la gestione del territorio comprende anche la regolazione della distanza spaziale, che rappresenta un indicatore della distanza comunicativa tra le persone. Si distinguono tendenzialmente quattro tipi di distanze interpersonali:

  • Zona intima (fra 0 e 0,5 m circa): è la distanza delle relazioni intime, ci si può toccare, sentire l’odore del partner, avvertire l’intensità delle sue emozioni, parlare sottovoce;

  • Zona personale (fra 0,5 e 1 m circa): è l’area invisibile che circonda in maniera costante il nostro corpo, una sorta di bolla spaziale personale la cui distanza varia secondo l'interazione, di solito amicale, nella quale è possibile toccare l’altro, vederlo in modo distinto, ma non sentirne l’odore;

  • Zona sociale (fra 1 e 3,5/4 m ): è la distanza per le interazioni meno personali, più formali;

  • Zona pubblica (oltre i 4 m): è la distanza tenuta in situazioni pubbliche ufficiali che comporta un’enfatizzazione dei movimenti e una intensità elevata della voce.

La regolazione dello spazio assume significato a livello comunicativo in quanto può favorire processi di intimità, di dominanza, di manipolazione del partner per metterlo a suo agio o a disagio. Sarebbe bene imparare a rispettare “le bolle” degli altri o ad invaderle consapevolmente, con l’obiettivo in questo caso di produrre un cambiamento di stato psico-fisico.

  •   distanza intima  –  (0-45  cm). La zona intima è la più vicina al nostro corpo (madre figlio, coppia); in essa si verificano diversi fenomeni emozionali, per cui possono accedervi soltanto persone con le quali si sia stabilito un rapporto di intimità. Viene percepito come aggressore chiunque invade tale spazio senza consenso. E’, quindi, molto importante, nel rispetto dell’altro, cercare di non violare la sua zona intima.

  • distanza amicale/personale – (45-120 cm). Caratterizza le relazioni tra conoscenti che si sentono a proprio agio. Alla zona personale possono accedere familiari, amici, colleghi e tutte quelle persone con le quali di solito si hanno rapporti di affabilità. Propria della confidenzialità, consente di padroneggiare l’incontro con l’altro rispettando i propri spazi vitali (distanza intima) concedendo e concedendosi all’altro in uno scambio dialogico. Questa distanza ci permette di essere maggiormente obbiettivi e meno invischiati come accade nella relazione intima. Tale zona non può essere invasa senza aver prima verificato la disponibilità dell’altro perché l’invasione arreca disagio o fastidio a chi la subisce. Il disagio aumenta quando l’invasione diventa più grave. Alcune persone di status sociale superiore non gradiscono che il proprio spazio personale (scrivania o altro) venga invaso con parti del corpo od oggetti altrui.
  • distanza sociale – (1,2-3,5 metri). Normalmente, è quello spazio riservato ai contatti sociali, in questa zona non si parla di problemi intimi, ma di lavoro; non ci si confida, ma si trattano affari.
  • distanza pubblica – (oltre i 3,5 metri). Riguarda le pubbliche relazioni, incontri di lavoro, seminari, cerimonie, conferenze e spettacoli, è regolata, di solito, da precisi protocolli e spesso sancisce il potere di un individuo sugli altri, crea una distanza. La zona pubblica, come le altre zone, va sempre rispettata a meno che non si stabilisca un coinvolgimento di tipo diverso.
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