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Primarie del Partito Democratico: vota LETTA

 

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L'insostenibile leggerezza degli anni '80

Post n°26 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da gallicese
 

di Enrico Letta, "il Riformista", 1 ottobre 2007

A guardarli oggi, gli anni Ottanta sono stati, in fondo, come il cubo di Rubik. Il mondo di allora, come lo si conosceva nei decenni precedenti e fino al 1980, si è progressivamente dissolto per ricomporsi, in parte e a fatica, solo ai giorni nostri. Un po’ come il cubo di Rubik con i suoi sei lati tutti uguali, che oggi è tornato di moda. Quel l’oggetto, per la generazione di allora, era una vera e propria mania. Una febbre che, una volta presa, non lasciava più: ricomporre il cubo inventato dal matematico ungherese Rubik – con le sei facce del colore giusto - è stato il passatempo della mia generazione, a pensarci bene non solo della mia. Era un’impresa che riusciva a pochi, pochissimi.
In quel decennio si è assistito a una decostruzione e a una ricostruzione in chiaro-scuro che, seppure con inevitabili distinguo, ha portato al superamento delle ideologie e spalancato le porte agli equilibri, ma anche agli squilibri, che oggi conosciamo.
ب stato un decennio di rottura. Degli schemi, delle ideologie, dei blocchi, dei tempi e degli stili di vita. Dieci anni complessi, fatti non solo di apparenza e di lustrini.
Sono gli anni in cui un elettricista polacco, Lech Walesa, vince il premio Nobel della pace, mentre nel suo paese il sindacato da lui guidato è stato dichiarato illegale. Ma quel Nobel è un attacco diretto del mondo democratico a quello comunista, un segnale importante di quel che accadrà di lى a qualche anno in tutto l’Est europeo. Ma sono anche gli anni in cui, in Italia e in altre nazioni, accadono gravi attentati e fatti oscuri: il 27 giugno 1980 il disastro di Ustica; il 2 agosto 1980 la strage alla stazione di Bologna; il 13 maggio 1981 Giovanni Paolo II viene ferito da Ali Agca; il 17 giugno 1982 il banchiere Roberto Calvi viene trovato impiccato a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri; il 31 ottobre 1984 Indira Gandhi viene uccisa da una delle sue guardie. E’ la stagione di attentati terroristici e mafiosi senza precedenti: Vittorio Bachelet, Walter Tobagi, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tanti altri ancora, ma è anche la stagione della reazione dello Stato e dei grandi pentiti dei brigatisti e della mafia. A Palermo c’è il pool guidato dal giudice Antonino Caponnetto; accanto a lui ci sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Anche anni del coraggio dello Stato, dunque.
Sono gli anni della signora Thatcher, ma anche quelli di Michail Gorbaciov e della fine delle dittature in Argentina e Cile. Il 1989 è l’anno del risveglio, del vento della libertà: da Berlino a Pechino con piazza Tien An Men. E il 1990 segna la fine dell’apartheid, che non sarebbe stata possibile senza le battaglie di Nelson Mandela.
In quegli anni la geografia mondiale ha cambiato i suoi confini. A cominciare dall’Europa, il cui equilibrio geo-politico, conosciuto dalla fine della seconda guerra mondiale, viene profondamente ridefinito. Il decennio si apre con la morte di Tito in Yugoslavia e con gli scioperi nei cantieri navali di Danzica, e si chiude con la caduta del muro di Berlino. Anni di riconquista della libertà.
L’Unione europea si apre ad altri Paesi: entrano via via Grecia, Spagna, Portogallo; si struttura con la Commissione Delors e getta le basi per un’armonizzazione sui grandi capitoli comunitari. Sono anni sottotraccia in cui per la prima volta si lavora insieme per costruire quell’accelerazione che porterà alla firma del trattato di Maastricht e all’Unione economica e monetaria. L’Europa a 25 è arrivata il primo maggio del 2004, ma è negli anni ’80 che per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale si avverte la voglia di riscatto del Vecchio Continente. Nel 1986 con l’Atto unico europeo si crea il mercato unico; oggi lo diamo per scontato ma fino ad allora era solo l’utopia di intellettuali e politici visionari. Una rivoluzione pacifica che si estende alla politica e al costume. Sono gli anni in cui l’Unione entra quotidianamente nella vita dei cittadini comunitari, in cui si forma la prima generazione europea con il lancio del programma Erasmus, che ad oggi ha consentito a oltre due milioni di giovani di maturare una cultura comune. Si inizia a parlare di globalizzazione degli scambi: il lancio dell’Uruguay Round è del 1986 e porta dritto alla creazione del Wto, con la riduzione delle tariffe doganali e delle sovvenzioni all’export. Anni dell’Europa e dell’apertura e regolazione dei mercati, quindi.
In Italia gli anni ’80 non sono solo quelli della Milano da bere, della nascita di fortune inspiegabili, delle tv private, della corruzione. Sono anni di grandi tensioni sociali: l’abolizione della scala mobile, gli scioperi, le manifestazioni. Eppure il nostro paese ce la fa e resta agganciato all’Europa. Il debito pubblico, accumulato nel decennio precedente, esplode alimentandosi con la spirale inflazione-tassi di interesse. Ma col divorzio, nel 1981, tra Tesoro e Banca d’Italia, vero spartiacque della politica economica italiana, il ministro Nino Andreatta e il Governatore Carlo Azeglio Ciampi definiscono il nuovo campo da gioco delle politiche dei conti pubblici proprio quando la nostra presenza nello Sme è in pericolo. Si rompe il meccanismo perverso della sottoscrizione da parte della Banca d’Italia dei titoli del debito pubblico non collocati sul mercato. Le basi del risanamento sono poste.
Negli anni Ottanta si avvia il superamento delle ideologie e si creano i presupposti per la ricostruzione di uno scontro tra surrogati di ideologie - anticomunismo e antiberlusconismo – mentre una intera generazione, la mia, rimane ai margini della politica. La società e la politica italiana hanno iniziato a destrutturarsi, proprio come i nove tasselli di ogni lato del cubo. Qualche tassello in quel decennio si è staccato. Il Partito democratico dovrà servire anche a ricomporre il cubo con energie ed equilibri nuovi.

 
 
 

Democratici per Letta unica lista con età media inferiore ai 35 anni

Post n°25 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da gallicese
 

''O le mie liste avranno un grande successo o il Pd nascerà vecchio''. Lo ha detto Enrico Letta, in una conferenza stampa di presentazione delle liste a sostegno della sua candidatura.
Letta ha preso spunto dalle polemiche dei giorni passati sollevate dai giovani della Margherita rimasti esclusi dalle liste a sostegno di Veltroni. Giovani ai quali ha espresso ''solidarietà, per una situazione ben poco edificante. Le nostre liste - ha detto Letta - sono quelle più giovani, e questo lo posso dire con nettezza. Avevamo promesso delle liste all'insegna del rinnovamento e cosى è stato; i nostri candidati hanno in media 35 anni e la maggior parte dei capilista ha meno di 40 anni. Quindi, ha aggiunto Letta - chi vuole favorire il rinnovamento non ha che una scelta: votare per noi''. Letta ha anche spiegato che ''la parola con cui affronteremo l'ultimo miglio sarà 'nuova generazione'. Nell'ultima settimana - ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio - rivolgeremo un appello a tutti gli elettori del Pd per dimostrare che dal 15 ottobre lavoreremo tutti insieme, e per favorire la partecipazione al voto. Dai sondaggi emerge che un milione di persone potrebbero venire a votare, ma questi numeri non bastano. Il Pd ha bisogno di nascere forte, vitale e giovane''. Letta è tornato poi a criticare le regole per le primarie : “Erano state fatte per favorire gli apparati di partito, ma chi le ha volute poi non è stato capace di gestire la situazione che si è venuta a creare''. “In queste ore - ha detto Letta - assistiamo ad un mercato per la riammissione di liste presentate in modo non corretto. Noto che chi ha voluto queste regole si è poi trovato a gestire un caos. Noi queste regole non le abbiamo volute, e avevamo ragione a dire che non erano giuste, anche se poi le abbiamo rispettate. Le regole adottate sembravano per noi insormontabili, sembravano 'Giochi senza frontiere' con sempre nuovi ostacoli. Invece le nostre liste sono state presentate in tutti e 475 i collegi, supportate da 61.880 firme. 'Uno sforzo - ha concluso - portato avanti tutto senza gli apparati di partito alle spalle''.

 
 
 

Democratici per Letta, l'unica lista che copre il 100% del territorio

Post n°24 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da gallicese
 

"La notizia è ufficiale: abbiamo presentato in ciascuno dei 475 collegi la lista de ‘I democratici per Enrico Letta’: 2.405 candidati, 61.880 firme. Oltre a tutti i candidati nelle liste regionali, sia quelle completamente composte di candidati nostri, sia quelle che, per ragioni di specificità territoriale, abbiamo deciso di presentare insieme ai sostenitori di altri candidati alla segreteria nazionale. In tutto 6.100 candidati! La nostra lista è l’unica che ha raggiunto una copertura al cento per cento di tutto il territorio nazionale. Nessuna altra lista ci è riuscita. E' un risultato eccezionale. E la nostra prima battaglia è stata vinta”. E’ quanto scrive Enrico Letta sul suo sito. “Abbiamo, contando solo sulle nostre forze, messo in moto una macchina logistico-organizzativa gigantesca. Per il Partito democratico. Per il nostro Paese. Per tutti coloro che ci chiedono aria nuova, rinnovamento, ringiovanimento. Per tutti quelli che vogliono davvero una politica diversa. E' stato questo – prosegue Letta, che ringrazia i suoi sostenitori - l’obiettivo prioritario della prima fase della campagna elettorale: non raggiungerlo avrebbe comportato uno svantaggio oggettivo difficilmente colmabile. Basti pensare che per il meccanismo elettorale scelto, quando in un collegio non c’è la lista collegata, il candidato alla segreteria non puٍ raccogliere nemmeno un voto”.

 
 
 

LETTA: I "DEBITI DI BERLUSCONI" SARANNO SALDATI

Post n°23 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da gallicese
 

La legge Finanziaria 2008 sarà da 11 miliardi ai quali si aggiungeranno i 7,5 miliardi a far valere dal 2007 anticpati dal decreto legge collegato del quale sta ora discutendo il Consiglio dei ministri. Il collegato di sessione sul Welfare, che recepisce l'accordo del 23 luglio con l'ammorbidimento dello scalone-Maroni e che contiene nuove norme sul mercato del lavoro, sarà approvato nel Consiglio dei ministri del 12 ottobre.

Lo ha detto il sottesegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi a margine del Cdm che deve approvare la legge di bilancio per il prossimo anno.

Il ministro per l'Attuazione del programma, Giulio Santagata, ha detto che la Finanziaria 2008 conterrà risparmi in termini di tagli e riqualificazione della spesa pubblica per circa 5 miliardi, mentre le misure per la riduzione dei costi della politica valgono a regime risparmi per oltre 1 miliardo di euro.

Fra le misure per tagliare i costi della politica, il consiglio dei ministri di oggi ha anche approvato una dichiarazione per la riduzione del numero dei parlamentari a 315 deputati e 200 senatori.

"CONTI PUBBLICI A POSTO"

"ب una Finanziaria snella, leggera, che vale circa 11 miliardi di euro, meno di un terzo della manovra dello scorso anno. Ciٍ dimostra che i conti pubblici sono a posto e siamo nelle condizioni di avvicinarci a una Finanziaria zero per fine legislatura", ha detto Letta.

"Accanto alla Finanziaria, il Consiglio dei ministri sta discutendo di un decreto legge frutto delle maggiori entrate fiscali e che ammonterà a circa 7,5 miliardi".

Il decreto prevede dotazioni per Ferrovie dello Stato, Anas e metropolitane di Roma, Napoli e Milano.

Letta ha confermato che il protocollo sul Welfare confluirà per intero in un collegato alla Finanziaria: "La volontà è quella di mettere tutto insieme in un collegato che sarà approvato al prossimo Consiglio dei ministri che sarà il 12 ottobre".

LE MISURE PER FAMIGLIE E IMPRESE

Il maggior gettito fiscale sarà redistribuito avviando il processo di riduzione fiscale.

Il sottosegretario non ha specificato se il decreto, che ha effetti a valere sul 2007, contenga anche l'annunciato taglio dell'Ici, limitandosi a dire che "la redistribuzione prevista già nel 2007 interesserà le famiglie e le persone più povere".

Confermate le misure a favore delle imprese, che secondo quanto riferito ieri da fonti di Palazzo Chigi, prevedono un taglio dell'Ires di cinque punti dal 33 al 28% e una riduzione dell'aliquota Irap al 3,9% dal livello base del 4,25%.

La manovra, dice il sottosegretario, contiene anche "importanti aiuti" ai non autosufficienti, conferma il 5 per mille per le associazioni di volontariato aumentando il tetto delle contribuzioni e introduce una defiscalizzazione delle spese scolastiche sostenute dalle famiglie.

"In Finanziaria si comincia anche a finanziare il progetto 1.000 treni per i pendolari", ha spiegato Letta.

I "DEBITI DI BERLUSCONI" SARANNO SALDATI

La Finanziaria salderà anche i debiti con alcuni organismi internazionali a partire dagli impegni assunti dalla cooperazione allo sviluppo italiana. Gli insoluti lasciati dal precedente governo, ha detto Letta, ammontano a 1 miliardo: "ب previsto il pagamento dei debiti di Berlusconi con la cooperazione internazionale. Non sono mai stati pagati negli anni scorsi gli impegni presi per la lotta all'Aids, con il G8 e le Nazioni unite", ha detto.

"ب una Finanziaria di 100 buone notizie, finalizzata alla redistribuzione sociale, sviluppo e ricerca, tutti obiettivi con i quali contiamo di avere l'anno prossimo una crescita sostenuta", ha concluso Letta.

 
 
 

LETTA: APPELLO COMUNE PER VOTO 14 OTTOBRE

Post n°22 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da gallicese
 

“Mi sto spendendo per una cosa importante: l’ultima settimana prima del voto spero che tutti i candidati alla segreteria del Pd facciano un appello a tutti gli elettori per andare a votare, perché il 14 ottobre sia una bella giornata di democrazia”. Cosى il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e candidato alla segreteria del Pd, Enrico Letta, durante l’incontro con Cittadinanza Democratica, in corso di svolgimento a Roma presso il Centro Congressi Frentani. Secondo Letta questo messaggio sarebbe un grande input nei confronti dei cittadini: “Sono convinto che verranno a votare in tanti perché capiranno che lavoriamo tutti insieme per il Pd. La gente comprenderà che non ci stiamo bisticciando su giochi di potere che non ci sono”. Rispondendo a una domanda dei giornalisti riguardo alla composizione dei potenziali elettori Letta ha precisato: “Se andassero a votare soltanto Ds e Margherita il risultato sarebbe molto deludente”. “Posso dare l’annuncio ufficiale – ha poi aggiunto Letta parlando della nuova manovra finanziaria – che il cinque per mille sarà di nuovo in finanziaria e stiamo lavorando anche sull’innalzamento del tetto”. Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il cinque per mille esprime “la capacità di mettere in moto le migliori energie che ci sono”. Letta ha poi aggiunto che il servizio civile anche quest’anno avrà in finanziaria un contributo aggiungendo che “dobbiamo fare in modo che in futuro si possa uscire da questo finanziamento”.

 
 
 
 
 

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