Margine

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Oggi è una giornata che abbaglia, senza rumori, da cielo alto.
La notte no, è soprattutto la notte che non mi è facile.
Ci sono notti che ci cadono addosso, un tumulto nell’ordine delle cose, e le affrontiamo senza sapere come.
E’ la notte che ci fa diventare adulti, nostro malgrado.
Strani pensieri in una giornata serena.

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Vorrei guardare fuori ma a volte il fuori è così veloce.
Vorrei è uno strano verbo, con una specie di retrogusto che non so mai dove mi porta e mi si aprono di certe immagini, dove posso vedere e sentire e poi toccare finanche il mare.
No, non è sempre così facile essere a oggi ma devo stare attento perchè mi hanno detto  che ad assentarsi troppo a lungo, si rischia di non ritrovarsi più o di trovare qualcuno che non si conosce neanche.

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A volte ho il dubbio che non sono io a essere sbagliato ma la gente, anche se la gente, sono di più.
Ma giuro, è solo per un momento, poi mi passa.

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Io non penso che non ce l’abbiamo, penso solo che troppo spesso lo dimentichiamo come dimentichiamo le cose comuni. Non so, le chiavi sul tavolino, la luce di casa accesa, il pane da comprare quando ritorni, un viso che non vedi da troppo tempo, una frase scritta su un muro.

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Che cosa c’entra oggi, questa pioggia fredda e stupida, che ci rinchiude nuovamente nel cuore di un inverno senza cielo, immaginato oramai lontano.
A volte penso che non ho imparato un bel nulla.

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Come ieri, anche oggi la vita sembra confondermi.
Le cose, le persone.