Un blog creato da matuelle il 15/07/2008

Opinioni di un CLOWN

Sono un CLOWN e faccio collezione di attimi....!!!!

 
 
 
 
 
 

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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da matuelle

Ho bisogno

di pennelli colorati

per colorare la mia anima

da troppo tempo spenta...

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la malinconia

Post n°3 pubblicato il 26 Novembre 2008 da matuelle

La malinconia è la conseguenza di un qualcosa che è lì ma che non vedi...perchè apparentemente sembra vada tutto bene...apparententemente non hai nulla che ti turba.....ma la senti arrivare perchè improvvisamente il mondo che hai intorno ti dà fastidio....vorresti semplicemente stare in compagnia di te stesso...vorresti solitudine intorno a te e pensieri che non venissero turbati dalla quotidianeità....Vorresti trovare rifugio in ciò che possa rasserenarti....magari una cioccolata calda davanti a un bel film strappalacrime per poter sfogare tutti i turbamenti e malumori nati......magari una chiacchierata al telefono con la tua migliore amica per poter ridere un pò anche senza motivo....magari un sms da chi non credevi potesse mai mandartelo...e magari una bella passeggiata in riva al mare in compagnia del rumore delle onde del mare e della mia musica che dalle mie orecchie arriva fino alla mia mente trasmettendomi le emozioni di cui ho bisogno.....La malinconia è peggio della tristezza perchè è quel classico magone che non va nè su nè giù.....è lì che ti guarda e ti chiede...allora? che facciamo? Continuiamo a camminare insieme o magari mi lasci riprendere il controllo della mia giornata? Ma basta anche poco per riuscire a scacciarla via senza che abbia arrecato troppi danni....Per la tua malinconia prometto di esserci ogni qual volta tu senti si stia impadronendo di te.....Non posso suggerirti pozioni magiche per non farla più tornare ma posso dirti che un mio sorriso sarà sempre pronto per venire in tuo aiuto quando la situazione si fa più difficile del previsto....Per la tua malinconia prometto di ascoltarti tutte le volte che senti gli occhi umidi e pronti ad essere purificati dalla semplicità delle tue lacrime...Per la tua malinconia prometto di stringerti forte a me strizzandoti l'occhio....per dirti che siamo esseri umani e nessuno è immune alla debolezza di sentirsi malinconico e fragile...a prescindere se siamo uomini e donne....Per la tua malinconia prometto di offrirti calore umano, amicizia sincera e disponibilità immediata...se è nelle mie possibilità..perchè a volte non hai proprio il tempo materiale per essere nel posto giusto al momento giusto....Per la tua malinconia prometto di esserci a prescindere se trattasi di un esserci fisico o mentale....ma con il cuore prometto di essere sempre accanto a te.....Per la tua malinconia ho una sola ed unica soluzione: un sorriso sincero per tutte le persone che in questo momento si sentono malinconiche e fragili.....per nessun motivo in particolare....ma perchè questa mattina si sono svegliate così......Si..sto scrivendo per te che stai leggendo..... proprio per te....che ti riconosci in questa malinconia......e se stai sorridendo davanti a questa pagina allora vuol dire che la pagina era proprio per te....e per chiunque abbia posato il suo sguardo su queste righe e ne abbia trovato giovamento...... Per la tua malinconia.....deve esserci anche la voglia di lasciarla scivolare via come questa nebbia che oggi ha finalmente lasciato il posto a uno splendido sole.....ma purtroppo è talmente freddo che gli effetti dei suoi raggi sono molto ma molto attutiti...ma anche loro sono un'ottima cura contro la tua malinconia......e domani sarà sicuramente migliore....

 
 
 

le storie d'amore....

Post n°2 pubblicato il 26 Novembre 2008 da matuelle

Le storie d'amore sono come le scarpe.
Le vedi in vetrina e le riconosci tra mille, ti folgorano subito: quelle, voglio quelle. Sono stagioni che passi davanti a vetrine di scarpe e ne hai valutato un numero incommensurabile, ma un paio di scarpe così belle no, non l'avevi mai visto. Sono proprio loro, le tue.
Entri tutta contenta nel negozio, sei elettrizzata dall'entusiasmo e ti avventi sul commesso, le vuoi provare, subito subito subito. Il commesso è gentile e ti asseconda, solo un attimo di attesa signorina, vado a prendere il suo numero in magazzino, e finalmente eccole lì sul pavimento, lucide e nuove come solo le scarpe nuove sanno essere. Te le infili e ti sembrano ancora più belle. Vai a vederti davanti allo specchio e trovi che con addosso quelle scarpe i tuoi piedi e le tue caviglie sono irresistibili: sono proprio le scarpe che volevi, le cercavi da sempre...
Ti piacciono talmente che decidi di tenertele addosso subito, anche se non stanno affatto bene con l'abbigliamento del momento, e allora dici al commesso di metterti nella scatola quelle vecchie - guardi, me le tengo addosso, sono proprio una meraviglia! (come se al commesso dovesse fregar qualcosa di quanto piacciono quelle scarpe a te).

Eri talmente sicura che le avresti prese che non hai neanche chiesto il prezzo, lo scopri alla cassa... Ammazza-ho, ma quanto costano le scarpe di questi tempi? il pensiero ti sfiora solo un attimo: sei trooooooooooooooopppo contenta delle tue scarpe, che importa quanto costano?

I primi passi fuori dal negozio sono incerti. Le hai viste e provate e ti sei guardata di qui e di là con addosso quelle scarpe, ma non ci avevi ancora veramente camminato. Il tacchetto è un po' sottile, ti accorgi subito che traballi. Ma non fa niente, sono troppo le scarpe giuste, allora tiri su la schiena, petto in fuori e sorriso stampato in faccia: si va avanti, son perfette! E intanto ti dici: ma quanto sto bene con queste scarpe! Hai l'impressione che tutti ti guardino per strada, e in effetti ti guardano, trasmetti elettricità a 10.000W, sei l'immagine stessa della felicità. Che importa se un po' traballi?

Appena a casa telefoni all'amica per dirglielo che hai preso un paio di scarpe nuove - anzi no, che dico, sono le scarpe della mia vita! Giovedì lo dirai anche all'altra amica... Alla mamma no, alla mamma è meglio non dire niente, non le piacciono mai le scarpe che mi prendo.
Poi le riponi con cura nell'armadio, ci metti dentro la pallottola di carta per non farle deformare e intanto pensi: chissà perché proprio queste scarpe? chissà perché questo colore? e questa volta, così alte? cosa vorrà dire? che parti sono queste scarpe di me?

Dopo qualche giorno ti spunta una vescica sul tallone: ach... ma sono strette! No, non è che sono strette, è che i piedi si devono adattare alle scarpe e le scarpe devono pian piano prendere la forma dei piedi, e ci vuole un po' di tempo. Le metto lo stesso, basta un cerotto. E avanti, con le tue belle scarpe ancora nuove e fiammanti, a sfidare il mondo a colpi di sorriso. Non ti sei mai sentita così "a posto".
Passa un po' di tempo e le scarpe perdono un po' di pellicina sulla punta, si cominciano a rovinare. E poi sei stufa, insomma, di mettere tutti i giorni quelle scarpe e ti vien voglia di cambiare - ma ormai sono le uniche che ti piacciono e dove le trovi più un paio di scarpe così?

Poi un giorno ti trovi a passare in via San Maurilio e lì cominciano i veri problemi. Finora avevi camminato solo su marciapiedi più o meno regolari, qui invece i lastroni del pavè sono talmente dissestati che con quel tacchetto fai addirittura fatica a stare in piedi, ogni passo è una tortura. Basta, queste scarpe non le sopporto più! Non pensi che non è colpa delle scarpe, ma della strada, e che potresti semplicemente cambiare percorso: no, secondo te è solo colpa delle scarpe.

A questo punto hai due scelte possibili: le chiudi nell'armadio e non le guardi più, ne troverai sicuramente un altro paio che ti piace da qualche altra parte, oppure insisti per vedere se sono proprio importabili o se invece, prendendo la forma del piede, smetteranno di farti male e se, aggiustandole quando si rovinano, saranno sempre come nuove e se, cambiando percorso, ti staranno sempre bene come il primo giorno, anche con quel lieve traballare (o forse proprio per quel lieve traballare, che ti fa sentire i piedi vivi, e tutta te stessa viva e una sola cosa con le scarpe e con loro).

Non è sempre colpa delle scarpe. Ma quando non hai l'umiltà di scegliere il percorso giusto e la pazienza di aspettare che si adattino bene al tuo piede, e la costanza di farle riparare se si rompono, allora sì, prenditela pure con le scarpe. Anche se come quelle, te lo senti, non ne troverai mai più. E infatti ogni paio di scarpe è unico e indimenticabile. Anche per chi ne ha avuti parecchi.


 
 
 

La mia AFRICA

Post n°1 pubblicato il 15 Luglio 2008 da matuelle

Quando ero bambina guardavo sempre una serie televisiva dal nome "Nata Libera", che raccontava le avventure di una leonessa (Elsa) adottata cucciola da una famiglia e poi restituita alla savana. Non ne perdevo una puntata. Era un appuntamento fisso dei miei pomeriggi. Davanti alla televisione sognavo di avere anche io il mio leoncino con cui giocare, che mi sarebbe stato affezionato e che crescendo sarebbe diventato uno splendido leone dalla criniera fulva.

Erano i sogni di una bambina affascinata dalla natura africana, dai suoi colori e dai suoi animali, dalla sua gente..

L'africa è come è la vita.
Infinita, diversa, contradditoria, colorata, semplice...!!!

Finalmente, in un caldo mattino di Luglio il sogno si avvera.

 

.Meraviglia, stupore, incredulità... sono solo alcune delle emozioni che la mia mente ha provato attraversando la splendita terra dell'Uganda.In particolare il tragitto per raggiungere Mulaghi, anche se faticoso e polveroso, ti fa entrare, come per magia, in un libro di Hamingway, dove l'immensità e lo splendore del paesaggio lasciano senza fiato, dove il caldo non pesa perchè non c'è spazio nella mente per senzazioni spiacevoli, dove, in un paesaggio disegnato con due colori, il rosso della terra ed il verde degli arbusti, sembra non esserci spazio per altri colori, eppure ogni tanto viene contrastato da piccoli villaggi, variopinti solo dagli abiti delle persone, nati sulla strada per approfittare del passaggio di genti in viaggio.

  All'improvviso ecco arrivare l'ora del crepuscolo. Il tramontare del sole trasforma tutto in uno spettacolo che è impossibile descrivere, le tonalità di rosso, di cui si colora il paesaggio, sono infinite, dal giallo al viola passando per varie gradazioni delll'arancione. Sembra poter toccare il sole con le mani, lo stesso sole che durante il giorno riscalda esageratamente l'aria a quest'ora irradia dei raggi che danno un tepore piacevole rendendo questo momento ancora più suggestivo.

E'  la prima volta che vedo l'Africa che ho sempre sognato, da bambina guardando Quark da adulta leggendo Hamingwey ed altri.

Le emozioni che si provano osservando quei paesaggi.. sono indescrivibili .... addormentarsi o meglio cercare di addormentarsi sentendo il richiamo degli animali è una cosa che non si può spiegare ... La prima sera a Mulagi, rimasi a lungo in silenzio, sul gradino della casetta, mentre guardavo le aquile che planavano silenziose e libere sulle profondità della gola, sotto l'ombra dell'acacia nodosa e solitaria che cresceva come un contorto bonsai in quell'angolo di giardino.Toccai la ruvida corteccia grigia e consunta di quell'albero straordinario, come per trarre forza e conforto dalla sua antica saggezza. L'Africa era lì, sotto di me, in tutto il suo irrisolto mistero."

Pero le emozioni più forti me le hanno date sicuramente i bambini ... I bambini dell'africa sono pazzeschi , ti parlano con gli occhi . Che bella l'africa, quella vera, quella che ho visto io, la si leggeva negli occhi dei bambini.

I loro occhi si sintonizzano su ogni movimento dell'erba e delle foglie, il loro udito su ogni rumore. Il canto degli uccelli e del vento, gli stridi e i calpestii, i ruggiti e i barriti, i grugniti e gli sbuffi e i fischi, i latrati e le grida: i suoni dell'orchestra e del coro della natura non hanno segreti per loro. Imparano presto i misteri della vita e l'impassibile accettazione della necessità della morte quale parte del tutto." Il mio viaggio in Africa mi ha fatto scoprire la parte più bella di me....sono tornata a casa con una valigia piena di speranze e progetti per quei bimbi che ho lasciato laggiù: non si dimenticano quegli occhi, non si dimenticano quei sorrisi per un pugno di caramelle.

I bambini...che cosa stupenda in qualsiasi parte del mondo, così veri, così spontanei e liberi. Poi loro, quelli africani nonostante le malattie e la fame restano sempre i più sorridenti, viene da chiedersi come si fa a sorridere in una realtà del genere eppure loro lo facevano talmente bene che ti rispondevi e ti interrogavi sul quanto si è scemi....di quanto sei scema, ad esserti persa tanti sorrisi da fare e da donare, perché il mondo vissuto con allegria è più bello...qualunque esso sia.

Mi parlavano di questo mal d'africa , sinceramente non ci credevo ...

 

Ma come dimenticare i caldi colori, i profumi intensi e l'anima di una terra lontana. Una terra sconosciuta e sconfinata che mi ha attraversato il cuore lasciando in me un vuoto incolmabile. Il mal d'Africa potrebbe sembrare una leggenda metropolitana, ma solamente chi, come me, ha lasciato entrare dentro di se questa terra, può capire che significa. Ti toglie il respiro, ti senti parte di essa, ti ritrovi sotto un caldo temporale da cui non riesci a fuggire, come se il tuo corpo avesse davvero bisogno di ogni singola goccia per poter vivere, quasi fossi un fiore assetato, una bellissima Mangrovia che tende le sue radici li dove la laguna crea un piccolo delta prima di gettarsi in mare, come un onda oceanica che si lascia morire sulla sabbia bianca....Non sono brava a descrivere, ma per quanto abbia letto di bellissime descrizioni d'Africa (Karen Blixen, Kapushinski...), essere stata lì e vedere con i propri occhi quella terra sterminata, i suoi colori brillanti, sentire il profumo della terra bagnata, degli alberi di acacia e di banane, assaporare un mango appena raccolto, mangiare le cavallette, il riso, il milet... vi assicuro che e' tutta un'altra cosa.!! Un'altro aspetto che cambia è il contensto, non è piu una fotografia ci sei dentro. Le tue abitudini cambiano, il semplice fatto di alzarti e sentire odori nuovi, vedere colori e sentire voci diverse ti fa capire che sei tu, ma dentro una nuova veste di te stessa, scopri nuovi vissuti e ti metti in discussione su quello che sei e che ti è stato insegnato e sulle cose che all'apparenza ti sembravano scontate li in Uganda, in quei giorni, assumono valenze nuove. Li  sei in un nuovo contesto e ti ritrovi catapultata in una realtà che non è quella delle fotografie e dell'Africa che guardi alla Tv, ti rendi conto che qui non è più leggere la realtà, ma viverla... Nascono una serie di confronti per esempio sull'idea che si ha di Africa, ..Si hanno botteghe, si hanno meccanici, falegnami, si hanno banchetti sparsi per la via che vendono frutta e verdura, si hanno donne che vendono polli fritti e frittelle, si hanno persone che vivono in povertà, ma non nella miseria in quelle terra la gente anche se non ha un lavoro, si arrabbata in qualche maniera e trova ogni giorno il modo di sopravvivere. Lì mussulmani e cattolici convivono tranquillamente, ma lo stile e il modo di affrontare la vita e i problemi sono nettamente diversi e li si respira

Il mal d'Africa esiste davvero ma non è una malattia che colpisce tutti, solo le persone sensibili ed attente a particolari situazioni possono esserne contagiati. Questa è la mia Africa, l'Africa dai paesaggi spettacolari, l'Africa dalle genti ospitali, l'Africa dai mille colori, l'Africa dove 3 donne su dieci muoino di parto, l'Africa dove la vita di un bambino è in bilico sul filo di una lama, L'AFRICA DA AIUTARE!!!!!

 

Nel salutarvi non posso fare altro che ringraziare le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa esperienza e la partecipazione ad emozioni che la nostra vita quotidiana sempre più ci priva..Grazie per quel pezzo di africa che ho toccato, annusato, mangiato, odorato, vissuto: mi rimarrà sempre presente.

Grazie alle suore che ci hanno accolto e ospitato.Grazie a quella "forza della natura" inarrestabile che in quel di Mulagi ha operato un miracolo, portando una vera e propria innovazione di idee, oltre che aiuti concreti...Grazie alla simpatia di tutti i miei compagni di viaggio, che con la loro umanità, simpatia e calore, mi hanno fatta sentire davvero a casa.Non faccio l'elenco dei nomi, ma sappiate che siete nel mio cuore! Grazie!

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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