Opinioni di un CLOWN
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La mia AFRICA
Post n°1 pubblicato il 15 Luglio 2008 da matuelle
Quando ero bambina guardavo sempre una serie televisiva dal nome "Nata Libera", che raccontava le avventure di una leonessa (Elsa) adottata cucciola da una famiglia e poi restituita alla savana. Non ne perdevo una puntata. Era un appuntamento fisso dei miei pomeriggi. Davanti alla televisione sognavo di avere anche io il mio leoncino con cui giocare, che mi sarebbe stato affezionato e che crescendo sarebbe diventato uno splendido leone dalla criniera fulva. Erano i sogni di una bambina affascinata dalla natura africana, dai suoi colori e dai suoi animali, dalla sua gente.. L'africa è come è la vita. Finalmente, in un caldo mattino di Luglio il sogno si avvera.
.Meraviglia, stupore, incredulità... sono solo alcune delle emozioni che la mia mente ha provato attraversando la splendita terra dell'Uganda.In particolare il tragitto per raggiungere Mulaghi, anche se faticoso e polveroso, ti fa entrare, come per magia, in un libro di Hamingway, dove l'immensità e lo splendore del paesaggio lasciano senza fiato, dove il caldo non pesa perchè non c'è spazio nella mente per senzazioni spiacevoli, dove, in un paesaggio disegnato con due colori, il rosso della terra ed il verde degli arbusti, sembra non esserci spazio per altri colori, eppure ogni tanto viene contrastato da piccoli villaggi, variopinti solo dagli abiti delle persone, nati sulla strada per approfittare del passaggio di genti in viaggio. All'improvviso ecco arrivare l'ora del crepuscolo. Il tramontare del sole trasforma tutto in uno spettacolo che è impossibile descrivere, le tonalità di rosso, di cui si colora il paesaggio, sono infinite, dal giallo al viola passando per varie gradazioni delll'arancione. Sembra poter toccare il sole con le mani, lo stesso sole che durante il giorno riscalda esageratamente l'aria a quest'ora irradia dei raggi che danno un tepore piacevole rendendo questo momento ancora più suggestivo. E' la prima volta che vedo l'Africa che ho sempre sognato, da bambina guardando Quark da adulta leggendo Hamingwey ed altri. Le emozioni che si provano osservando quei paesaggi.. sono indescrivibili .... addormentarsi o meglio cercare di addormentarsi sentendo il richiamo degli animali è una cosa che non si può spiegare ... La prima sera a Mulagi, rimasi a lungo in silenzio, sul gradino della casetta, mentre guardavo le aquile che planavano silenziose e libere sulle profondità della gola, sotto l'ombra dell'acacia nodosa e solitaria che cresceva come un contorto bonsai in quell'angolo di giardino.Toccai la ruvida corteccia grigia e consunta di quell'albero straordinario, come per trarre forza e conforto dalla sua antica saggezza. L'Africa era lì, sotto di me, in tutto il suo irrisolto mistero." Pero le emozioni più forti me le hanno date sicuramente i bambini ... I bambini dell'africa sono pazzeschi , ti parlano con gli occhi . Che bella l'africa, quella vera, quella che ho visto io, la si leggeva negli occhi dei bambini. I loro occhi si sintonizzano su ogni movimento dell'erba e delle foglie, il loro udito su ogni rumore. Il canto degli uccelli e del vento, gli stridi e i calpestii, i ruggiti e i barriti, i grugniti e gli sbuffi e i fischi, i latrati e le grida: i suoni dell'orchestra e del coro della natura non hanno segreti per loro. Imparano presto i misteri della vita e l'impassibile accettazione della necessità della morte quale parte del tutto." Il mio viaggio in Africa mi ha fatto scoprire la parte più bella di me....sono tornata a casa con una valigia piena di speranze e progetti per quei bimbi che ho lasciato laggiù: non si dimenticano quegli occhi, non si dimenticano quei sorrisi per un pugno di caramelle. I bambini...che cosa stupenda in qualsiasi parte del mondo, così veri, così spontanei e liberi. Poi loro, quelli africani nonostante le malattie e la fame restano sempre i più sorridenti, viene da chiedersi come si fa a sorridere in una realtà del genere eppure loro lo facevano talmente bene che ti rispondevi e ti interrogavi sul quanto si è scemi....di quanto sei scema, ad esserti persa tanti sorrisi da fare e da donare, perché il mondo vissuto con allegria è più bello...qualunque esso sia. Mi parlavano di questo mal d'africa , sinceramente non ci credevo ...
Ma come dimenticare i caldi colori, i profumi intensi e l'anima di una terra lontana. Una terra sconosciuta e sconfinata che mi ha attraversato il cuore lasciando in me un vuoto incolmabile. Il mal d'Africa potrebbe sembrare una leggenda metropolitana, ma solamente chi, come me, ha lasciato entrare dentro di se questa terra, può capire che significa. Ti toglie il respiro, ti senti parte di essa, ti ritrovi sotto un caldo temporale da cui non riesci a fuggire, come se il tuo corpo avesse davvero bisogno di ogni singola goccia per poter vivere, quasi fossi un fiore assetato, una bellissima Mangrovia che tende le sue radici li dove la laguna crea un piccolo delta prima di gettarsi in mare, come un onda oceanica che si lascia morire sulla sabbia bianca....Non sono brava a descrivere, ma per quanto abbia letto di bellissime descrizioni d'Africa (Karen Blixen, Kapushinski...), essere stata lì e vedere con i propri occhi quella terra sterminata, i suoi colori brillanti, sentire il profumo della terra bagnata, degli alberi di acacia e di banane, assaporare un mango appena raccolto, mangiare le cavallette, il riso, il milet... vi assicuro che e' tutta un'altra cosa.!! Un'altro aspetto che cambia è il contensto, non è piu una fotografia ci sei dentro. Le tue abitudini cambiano, il semplice fatto di alzarti e sentire odori nuovi, vedere colori e sentire voci diverse ti fa capire che sei tu, ma dentro una nuova veste di te stessa, scopri nuovi vissuti e ti metti in discussione su quello che sei e che ti è stato insegnato e sulle cose che all'apparenza ti sembravano scontate li in Uganda, in quei giorni, assumono valenze nuove. Li sei in un nuovo contesto e ti ritrovi catapultata in una realtà che non è quella delle fotografie e dell'Africa che guardi alla Tv, ti rendi conto che qui non è più leggere la realtà, ma viverla... Nascono una serie di confronti per esempio sull'idea che si ha di Africa, ..Si hanno botteghe, si hanno meccanici, falegnami, si hanno banchetti sparsi per la via che vendono frutta e verdura, si hanno donne che vendono polli fritti e frittelle, si hanno persone che vivono in povertà, ma non nella miseria in quelle terra la gente anche se non ha un lavoro, si arrabbata in qualche maniera e trova ogni giorno il modo di sopravvivere. Lì mussulmani e cattolici convivono tranquillamente, ma lo stile e il modo di affrontare la vita e i problemi sono nettamente diversi e li si respira Il mal d'Africa esiste davvero ma non è una malattia che colpisce tutti, solo le persone sensibili ed attente a particolari situazioni possono esserne contagiati. Questa è la mia Africa, l'Africa dai paesaggi spettacolari, l'Africa dalle genti ospitali, l'Africa dai mille colori, l'Africa dove 3 donne su dieci muoino di parto, l'Africa dove la vita di un bambino è in bilico sul filo di una lama, L'AFRICA DA AIUTARE!!!!!
Nel salutarvi non posso fare altro che ringraziare le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa esperienza e la partecipazione ad emozioni che la nostra vita quotidiana sempre più ci priva..Grazie per quel pezzo di africa che ho toccato, annusato, mangiato, odorato, vissuto: mi rimarrà sempre presente. Grazie alle suore che ci hanno accolto e ospitato.Grazie a quella "forza della natura" inarrestabile che in quel di Mulagi ha operato un miracolo, portando una vera e propria innovazione di idee, oltre che aiuti concreti...Grazie alla simpatia di tutti i miei compagni di viaggio, che con la loro umanità, simpatia e calore, mi hanno fatta sentire davvero a casa.Non faccio l'elenco dei nomi, ma sappiate che siete nel mio cuore! Grazie!
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Inviato da: riBannamiStoNik601
il 16/12/2008 alle 09:12
Inviato da: riBannamiStoNik601
il 13/12/2008 alle 10:59
Inviato da: riBannamiStoNik601
il 12/12/2008 alle 11:24
Inviato da: matuelle
il 11/12/2008 alle 13:45
Inviato da: riBannamiStoNik601
il 11/12/2008 alle 13:33