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riflessioni e meditazioni sulla Parola di Dio

 
 

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ECCO, IO VI MANDO COME PECORE IN MEZZO AI LUPI

Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi.

Siate dunque prudenti come i serpenti e

semlici come le colombe.

Però guardatevi dagli uomini, perchè

vi consegneranno ai tribunali, e vi 

flagelleranno nelle loro sinagoghe,

e sarete consegnati ai governanti, per causa mia

e per rendermi testimonianza davanti a loro.

Matteo 10, 16-18.

 

 

« Licenziala perché ci gri...

Abbandonarsi alla preghiera

Post n°99 pubblicato il 27 Dicembre 2014 da mauroproietti1953
 

"Com'ebbi udite queste parole digiunai e pregai dinanzi all'Iddio del cielo." (Nehemia 1:4) Le lacrime non furono tutto. Nehemia seppe portare il suo peso ai piedi di Dio, abbandonandosi a una preghiera accorata. Fece questo prima di intraprendere qualsiasi passo per sollevare i sofferenti e per l'avanzamento dell'opera di Dio. La compassione è il sentimento al quale Cristo stesso ci ha educato, le lacrime da sole non possono bastare a dare aiuto a chi è nel bisogno. Questa è una lezione che non dovremmo mai scordare: una compassione reale e una partecipazione tangibile alla sofferenza altrui devono accompagnare e seguire qualsiasi struggimento interiore. In un mondo che non smette di tenere il conto e si compiace nel quantificare i propri intimi patimenti, la generosità alla quale siamo chiamati rappresenta un equipaggiamento in cui l'egoismo dell'uomo naturale cede il posto al vivo interesse per i bisogni degli altri e al rallegramento sincero per il loro benessere. Dio si prende cura dei bisognosi molto più di noi, e la Sua compassione è maggiore di quella di cui noi siamo capaci. Possiamo quindi essere certi del Suo interessamento quando sussurriamo al Suo orecchio i nomi dei nostri amici. Egli sa meglio di noi come intervenire. Innanzitutto, portiamo il peso a Lui, e poi disponiamoci a compiere ciò che Egli ci indica. Il modo migliore di aiutare gli altri è, prima di ogni altra cosa, pregare per loro. Certo la preghiera non è tutto ciò che siamo tenuti a fare, Nehemia non si fermò alle lacrime e alle suppliche, né al digiuno e alla preghiera. Egli si dedicò interamente all'opera per il suo popolo. Lasciò il proprio palazzo lussuoso e si mise in viaggio verso Gerusalemme, prendendo a cuore quella causa e prodigandovi tutte le sue energie. Occorre qualcosa in più delle lacrime e delle preghiere. Dio fa appello al nostro intervento pratico. Molte persone piangono di fronte alle difficoltà e pregano con fervore per ottenere il sollievo desiderato, ma poi si fermano qui, e non fanno nulla di concreto. Il modo di agire di Nehemia fu esemplare: unì la compassione alla preghiera, e quest'ultima all'azione. Questi tre elementi costituiscono una sorta di corda a tre capi, che non può essere spezzata facilmente. A cura di: Consapevoli nella Parola

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