Creato da MEDICOINCATENE il 27/04/2008

MEDICO IN CATENE

Incatenarsi per protesta e fare lo sciopero della fame. Sembrava solo una fantasia. E' diventato una realtà. L'unica strada percorribile dopo tanta diplomazia...a difesa dei miei diritti e di quelli dei miei pazienti... ...UNA COSA SOLA MI GUIDA: LA VERITA'...

 

 

12 MAGGIO, GIORNATA MONDIALE DEI MALATI DI CFS, SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO

Post n°24 pubblicato il 12 Maggio 2009 da MEDICOINCATENE
 

Oggi, 12 maggio, è la Giornata Mondiale dei Malati di C.F.S., Chronic Fatigue Syndrome, una malattia tanto rara quanto invalidante e soprattutto sconosciuta. Il mio invito è di leggere i contributi qui riportati, per non dimenticare chi, come noi, oltre alle sofferenze, deve sopportare il peso della solitudine, alimentata da ignoranza e pregiudizi nei confronti della malattia.

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12 maggio

GIORNATA MONDIALE DEL MALATO DI CFS

 

La “sindrome da affaticamento cronico”, meglio conosciuta come CFS - “Chronic Fatigue Sindrome” negli Stati Uniti o “Encefalomielite mialgica” in Gran Bretagna dove la prevalenza della sindrome è rispettivamente del 0,42% e 0,5% è una malattia altamente invalidante. In Italia non sono state svolte indagini epidemiologiche per questa sindrome. Pertanto la sua reale presenza nella popolazione è sconosciuta.

I criteri diagnostici sono stati sviluppati nel 1994 da Fukuda et al. del CDC di Atlanta, Stati Uniti e comportano due criteri maggiori e la presenza di almeno 4 di 8 criteri minori. I criteri maggiori includono:

1) la presenza di una stanchezza cronica debilitante che non si risolve con il riposo a letto e che riduca le attività quotidiane o di lavoro o di studio per almeno il 50% per una durata di almeno sei mesi;

2) l’esclusione di qualsiasi altra causa di stanchezza.

I criteri minori comprendono:

- disturbi neurologici quali perdita della memoria, difficoltà di concentrazione, rallentamenti psichici;

- cefalee, febbricola, faringodinia, linfadenomegalia laterocervicale o ascellare (di diametro < 2cm);

- insonnia, artromialgie senza artrite, stanchezza post esercizio fisico che non si risolve con il riposo.

Purtroppo la causa della sindrome è tuttora sconosciuta, non ci sono esami diagnostici patognomonici nè terapia eziologica. La prognosi è variabile in quanto pochi guariscono, la

progressivo peggioramento. Pochi rimangono stazionari e qualcuno migliora. L’isolamento sociale in cui un paziente di CFS viene a trovarsi oggi in Italia è molto pesante, molti hanno perso il lavoro, altri sono a rischio di perderlo, i più giovani non riescono ad iniziare la vita lavorativa.

I centri specializzati per la diagnosi di questa sindrome sono: a Chieti-prof. Pizzigallo e Dott.ssa Racciatti,ad Aviano (Pordenone) Prof. Tirelli.

L’Associazione Malati di CFS onlus fornisce informazioni e supporto per i malati ed i familiari, ha contatti con laboratori di ricerca italiani allo scopo di stimolare e supportare studi sulla CFS e partecipa a progetti di rete a livello internazionale per la richiesta di finanziamenti dedicati.

Il sito internet per ulteriori informazioni e’:www.associazionecfs.it

L’indirizzo è: Associazione Malati CFS-Onlus, Via Luigi Marangoni, 35 – 27100 Pavia . .

Conto Corrente Postale 56294259

 

Per informazioni: ROBERTA BERETTA

( Presidente AMCFS ) tel: 031/ 302658

Cell:349/5614387

e-mail: art.disc65@virgilio.it

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PER CHI VUOL SAPERNE DI PIU'....

La Sindrome da Fatica Cronica (CFS) anche definita encefalite mialgia (ME) è una patologia che secondo una stima fatta da gruppi di studio americani e inglesi ha una frequenza che varia nelle diverse popolazioni tra lo 0.4 e l’1% . È stato calcolata la presenza di 240.000 affetti in Gran Bretagna e di 800.000 negli Stati Uniti. La sindrome colpisce prevalentemente le donne con un rapporto F/M di 6/1 secondo i dati del Report  del “CFS/ME Working Group del UK Department of Health; January 2002”. (http://www.doh.gov.uk/cmo/cfsmereport). Secondo alcuni studi, ancora preliminari, la patologia è più frequente nei caucasici.

Per quanto riguarda l’Italia e per la maggioranza dei paesi europei l’incidenza della patologia non è nota in quanto non è ancora  stato effettuato uno studio organizzato e sistematico. Da diverse indagini, per ora ancora limitate, viene comunque confermata una maggiore frequenza della patologia nel sesso femminile. Numerose associazioni di pazienti e loro familiari si sono costituiti in associazione per agire come forze di sensibilizzazione e di pressione e convincere le autorità sanitarie ad incentivare ricerche finalizzate alla individuazione di indici diagnostici di laboratorio e per formare medici capaci di differenziare la CFS da altre patologie con cui può essere confusa.  

La diagnosi è attualmente basata su criteri clinici.  Studi fisiologicipatologici mettono in evidenza diversi fattori [4, 7, 11]. Questa patologia è caratterizzata da una fatica invalidante che persiste  per almeno sei mesi senza che possano essere individuate evidenti disfunzioni organiche. La diagnosi è di tipo differenziale e si basa sui seguenti parametri:  una fatica prostrante che non si risolve con il riposo, alterazione della memoria e della concentrazione, mal di gola, ingrossamento dei linfonodi ascellari e cervicali, dolori muscolari e articolari, mal di testa, disturbi del sonno. L’osservazione che la patologia è spesso preceduta da malattia di natura virale o simil-influenzale ha portato a supporre che vi sia un coinvolgimento del sistema immunitario [8, 10]. È stata osservata una attivazione delle cellule T citotossiche, una deficienza funzionale delle cellule NK, un profilo citochinico di tipo Th2, una diminuzione della sintesi di TGF-beta, una diminuzione della sintesi delle sottoclassi IgG 1,3,4 delle immunoglobuline. L’analisi dei livelli di cortisolo nei pazienti suggerisce una implicazione dell’asse  ipotalamico ipofisario nella patologia. L’ipotesi di una infezione esistente o comunque di danno tissutale persistente dovuta ad una causa non ancora identificata è suggerita  dal frequente riscontro di autoanticorpi nei soggetti con CFS. Tra i virus sotto inchiesta come possibili agenti scatenanti la patologia vi sono il virus di Eptein-Barr e gli Herpes virus 6 [3]. Bisogna anche considerare che le infezioni respiratorie possono dare una sintomatologia esacerbata in pazienti con stress emozionale quali i pazienti con CFS in cui questa componente è costantemente presente nel quadro clinico. Altri virus sotto inchiesta sono gli enterovirus: uno studio recente ha messo in evidenza la presenza di sequenze virali di enterovirus in biopsie muscolari di  pazienti  con CFS (20%) [9] ed è noto che gli enterovirus sono responsabili di mialgie epidemiche, di conseguenza l’associazione con la CFS viene spontanea anche se non è stata dimostrata. Altri virus sono incriminati (parvovirus B19, citomegalovirus, Herpes virus 7, HTLV II, spumavirus, HCV). I sostenitori della causa virale scatenante hanno proposto l’uso di farmaci antivirali che hanno dati risultati positivi in alcuni trials [2]. Studi recenti hanno messo in relazione aspetti genetici della risposta immunitaria con la condizione patologica [1, 5] e studi di espressione genica hanno identificato l’espressione differenziale di geni fondamentali per il metabolismo degli organofosfati e per  l’attivazione della risposta immunitaria [6]. Secondo alcuni ricercatori le alterazioni immunitarie che si riscontrano nei pazienti sarebbero da mettere in relazione ad una esposizione ad inquinanti ambientali avvenuta durante le fasi di sviluppo del sistema immunitario, in età fetale come avviene per altre patologie con disturbi di tipo cognitivo [2]. 

In Italia esistono attualmente due centri diagnostici accreditati per la diagnosi della Sindrome da Fatica Cronica: il Centro di Aviano diretto dal Prof. Umberto Tirelli ed il Centro di Chieti diretto dal Prof. Eligio Pizzigallo. Stanno inoltre nascendo altri gruppi di studio di biologi, ricercatori e clinici presso le Università (Pavia, Siena) e si stanno avviando iniziative per il coinvolgimento dei medici di base attraverso incontri di formazione e gruppi di lavoro per indagini epidemiologiche basate su parametri fissati dai CDC di Atlanta e sulle linee guida di ricercatori australiani.

 

 Bibliografia

 

1.      Carlo-Stella N, Badulli C, De Silvestri A et al.. A first study of cytokine genomic polymorfisms in CFS: Positive association of TNF-857 and IFN γ874 rare alleles.  Clinical and Experimental Rheumatology 2006; 24:179-182.

2.      Dieter R, Dietert M, Possible role for early-life immune insult including developmental immunotoxicity in chronic fatigue syndrome (CFS) or myalgic encephalomyelitis (ME). Toxicology 2008; 247: 61-72.

3.      Devanur L.D., Kerr J.R. Chronic Fatigue Syndrome. Journal of Clinical Virology 2006; 37: 139–150.

4.      Hickie I, Davenport T,  Wakefield D, Vollmer-Conna U, Cameron B, Vernon SD, Reeves WC, Lloyd A. Prospective cohort study precipitated by viral and non-viral pathogens:Post-infective and chronic fatigue syndromes 2006: BMJ, doi:10.1136/bmj.38933.585764.

5.      Kaiser J. Biomedicine: Genes and Chronic Fatigue How Strong Is the Evidence?. Science 2006; 312:669–671.

6.      Kaushik N, Fear D, Richards S C M, McDermott C R, Nuwaysir E F, Kellam P, Harrison T J, Wilkinson R J, Tyrrell D A J, Holgate S T and Kerr J R. Gene expression in peripheral blood mononuclear cells from patients with chronic fatigue syndrome. Journal of Clinical Pathology 2005; 58:826-832.

7.      King C, Jason LA. Improving the diagnostic criteria and procedures for chronic fatigue syndrome. Biol Psychol 2005; 68: 87–106.

8.      Klimas NG, Salvato FR, Morgan R, Fletcher MA. Immunologic  abnormalities in chronic fatigue syndrome. J Clin Microbiol 1990; 28:1403–1410.

9.      Lane RJM, Soteriou BA, Zhang H, et al. enterovirus related metabolic myopathy: a postviral fatigue syndrome. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2003;74:1382–6.

10.  Maes M, Mihaylova I, Leunis JC. Chronic fatigue syndrome is accompanied by an IgM-related immune response directed against neopitopes formed by oxidative or nitrasative damage to lipids and proteins. Neuro Endocrino Lett., 2006; 27: 615-21.

11.  Prins JB,  van der Meer JWM, Bleijenberg G. Chronic fatigue syndrome Lancet 2006; 367: 346–55.

 

 

 

 

 
 
 

MEDICUS ITALICUS...UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE

Post n°23 pubblicato il 05 Maggio 2009 da MEDICOINCATENE
 

Ventisette dipendenti del pronto soccorso dell'ospedale di Isernia protestano contro la carenza di organico e si offrono su eBay «per condizioni di lavoro normali» (da Libero News)

Dunque la specie "medicus italicus" pare proprio in via di estinzione,tra migrazioni forzate, conversioni professionali, fughe di cervelli e...per finire...vendite all'asta! A questa sinceramente non ci avevo pensato. Intanto ci prepariamo alla futura immigrazione di medici stranieri che nei prossimi anni pare che rimpiazzeranno i medici di famiglia italiani. D'altra parte in Italia...gli immigrati non fanno forse i lavori che "i nostri" non fanno più? ...si, ma ...che faranno "i nostri"? Le astine? No, le aste!

 
 
 

MEDICO IN CATENE: UN ANNO DOPO

Post n°22 pubblicato il 21 Aprile 2009 da MEDICOINCATENE

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21.04.09 ADDIO ENRICO, COMPAGNO D'ASILO

Post n°21 pubblicato il 21 Aprile 2009 da MEDICOINCATENE

È successo a Treviglio, provocando almeno una vittima, Enrico Munzio Compagnoni, 41 anni, che viveva solo. L'esplosione ha provocato il crollo dell'edificio: le squadre di soccorso stanno verificando se vi sono altre persone sotto i detriti

 
 
 

20 aprile 2009

Post n°20 pubblicato il 20 Aprile 2009 da MEDICOINCATENE

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