Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

 

« Le voci fuori campo Di nuovo campioni »

Mutuo perpetuo contrario

Post n°273 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da MacRaiser

"Il mutuo è un contratto mediante il quale una parte, detta mutuante, consegna all'altra, detta mutuataria, una somma di denaro o una quantità di beni fungibili, che l'altra si obbliga a restituire successivamente con altrettante cose della stessa specie e qualità. (..) Il rimborso della somma mutuata avviene, generalmente, secondo un piano di ammortamento concordato con il mutuatario". O Also sprach Wikipedia, almeno. Ma sappiamo tutti come funzionano le rate, i prestiti, eccetera. E sappiamo un poco anche di sistemi operativi per computer. Ebbene oggi voglio mettere in collegamento questi due concetti. Impossibile? Non proprio. Oggi Macity riporta due notizie apparentemente collegate tra loro solamente dall'argomento: Mac OS 10.5, detto Leopard. Invece il nesso, a mio parere, e' ben piu' consistente. Mi spiego: la prima notizia parla del successo commerciale di Leopard rispetto al precedente sistema operativo, Tiger. Il 20% in piu' di copie vendute nei negozi, eccetera. Quindi una gran quantita' di denaro anche per un prodotto di nicchia, dato che Windows Vista vende mensilmente in media 700% volte in piu' di Leopard. Ma questo e' un dettaglio, almeno secondo Macity. Comunque si tratta un indubitabile successo commerciale e giustamente Macity parla di "Mese da record". La seconda notizia riguarda il nuovo aggiornamento sicurezza appena rilasciato da Apple: "In Mac Os Leopard ci sono novità per: Core Foundation, CUPS, Flash Player Plug-in, Launch Services, perl, python, Quick Look, ruby, Safari, Samba, Shockwave Plug-in, Spin Tracer". Alla faccia! E questo e' il secondo aggiornamento nel giro di 40 giorni, dato che e' appena uscito il 10.5.1. Dunque, tirando le somme, abbiamo due differenti record di Leopard su Tiger qui. Il primo riguarda il numero di pezzi venduti; il secondo riguarda il numero di pezze che si appiccica in tutta fretta, per turare le evidenti falle di un sistema operativo rilasciato con gravi problemi di stabilita' e sicurezza; solo per poter dire di aver rispettato le scadenze annunciate e non far crollare le azioni in borsa, ovviamente. Probabilmente nemmeno il 10.0beta fu oggetto di ritocchi cosi' pesanti nei primi 40 giorni di vita. E come se ci vendesse un sistema, come dire, scaglionato (scaglionato con la a, mi raccomando). Insomma una sorta di mutuo al contrario, dove io cliente erogo un prestito a Steve Jobs, per avere in cambio la restituzione del denaro prestato, sotto forma di un sistema operativo a rate. Semplice e geniale, no? E allora avanti con questo fantastico puzzle chiamato OS X, ch'e' Natale.. tempo di giochi! E chissa' che prima o poi noi non si riesca pure a completarlo.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/melamenteassorto/trackback.php?msg=3780240

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
faggiano79
faggiano79 il 18/12/07 alle 15:39 via WEB
scusa,eh, ma che cavolo stai dicendo?e da quando sarebbe un *male* che escono aggiornamenti frequenti per il sistema operativo? Se è per questo anche per Linux ho aggiornamenti da fare ogni giorno, ma mica mi lamento. O forse è meglio aspettare i mesi con cui Microsoft tappa le buche, così nel frattempo milioni di computer si prendono 'sto mondo e quell'altro? Se vogliamo parlare dei problemi di gioventù di Leopard, ne avrei da dire a bizzeffe, ma per favore evitiamo di dire scemenze su una cosa *ovvia* come gli aggiornamenti.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 18/12/07 alle 17:57 via WEB
Mmmh.. poche idee ma confuse, eh? Facciamo cosi.. te la faccio faaacile, facile, facile. Applichiamo il tuo "brillante" ragionamento informatico alla vita di tutti i giorni. Alla salute (e' solo un esempio, ma calza bene dato che si parla di "patch," cioe' cerotto). Mettiamo che accusi un disturbo; vai dal tuo medico e lui ti visita, ti prescrive magari delle analisi ed infine una cura, giusto? Tutto normale, no? Ebbene, applicando la tua curiosa logica, quanto piu' il tuo medico ti somministrasse medicine e quanto piu' di frequente lo facesse, tanto piu' cio' significherebbe (secondo il tuo modo di ragionare) che egli sta facendo bene il suo mestiere e che tu godi di ottima salute. E il bello non e' solo che trovi questo meccanismo perverso "normale".. Tu lo trovi "desiderabile"! Non c'e' che dire: nomen omen :p Ciao, Faggiano. P.S. Paragonare Linux e Windows a Mac OS e' scorretto, per due ordini di ragioni: primo perche' Windows e Linux sono sistemi che, al contrario di Mac OS, girano su qualsiasi PC, assemblati compresi, quindi devono coprire una gamma hardware infinitamente piu' grande (tenendo conto delle innumerevoli possibili combinazioni dei componenti hardware), con tutte le difficolta' che cio' comporta. Secondo, perche' Windows, essendo il sistema usato dal 96% circa degli utenti a livello mondiale, e' soggetto ovviamente alle attenzioni degli hackers e creatori di virus vari, cosa che non e' per Linux e Mac OS; i quali, messi assieme, coprono il restante 4% di share di mercato. Oltretutto dai sistemi Windows e Mac OS si dovrebbe -pretendere- una migliore qualita' di partenza, rispetto a Linux, dato il costo notevolmente maggiore. Last but not least: il fatto di considerare un sistema giovane come "piu' bisognoso" di correzioni e "cure" e' una baggianata che le grosse multinazionali del software spacciano a noi consumatori per meglio gabbarci. E' come dire che un organismo giovane ha piu' bisogno di assistenza e cure di un organismo vecchio. I sistemi giovani, essendo appena progettati e provati, dovrebbero essere a prova di bomba. Che cosi' non sia, si deve solamente al fatto che ci propinano versioni beta. In questo modo possono farci cambiare macchina piu' velocemente (dato il maggior impiego di risorse che ogni sistema "nuovo" invariabilmente richiede, guarda un po') per meglio mungerci. Ma queste sono cose che chiunque ti puo' dire. Non serve un esperto in informatica, per capirle.
 
magdalene57
magdalene57 il 18/12/07 alle 16:23 via WEB
ho letto il tuo post ed il commento qua sopra. evidentemente il signor fagiano deve essere uno che se ne intende. io dico solo che se uno compra un leopard spera almeno che gli funzioni per un po'. l'idea che debba essere continuamente aggiornato a poche settimane di vita ne dà un'immagine traballante e quantomeno raffazzonata, giusto giusto un'uscita pre natalizia per spingere alcuni arditi a comprarsi il sistema ultimo uscito. dico questo parlando più che da esperta, da "portatrice sana di buonsenso". poi però lascio il dibattito, che non son cose per me..:-)) ciao, Mac**
 
amoildeserto
amoildeserto il 19/12/07 alle 21:56 via WEB
Ma vuoi mettere windows con un sistema certificato Unix!! Già con questo non ci sarebbe nient'altro da aggiungere. Comunque sia, hai visto Time Machine? Qualcuno ha forse avuto idee migliori? Per gli aggiornamenti hanno già risposto sopra quanto avrei affermato io o meglio quanto avrebbe affermato un superesperto mac che ho qua a fianco, uno che in due minuti mi risolve qualsiasi problema abbai il mio computer: Per giunta per nulla dogmatico :)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/12/07 alle 23:43 via WEB
Non mi risulta ci fosse in corso una diatriba tra Windows e Unix su questo blog, ma forse mi son perso qualcosa. Time Machine e' una bella idea, si. Peccato sia copiata. Visto che sei esperta di Unix, saprai certo che in tale ambiente esistono soluzioni simili da illo tempore. Per quanto mi riguarda, comunque, continuo a preferire Carbon Copy Cloner. Ma sono gusti. Sono piu' che sicuro che il tuo amico superesperto sia molto in gamba. Certo sara' perche' lui non c'era quel giorno, o sara' che non ha risolto entro proprio quei due canonici minuti, che mi messaggiasti in privato, tempo fa, per avere non ricordo che aiuto col tuo Mac. Ricordo pero' che mi ringraziasti, questo si. Certo, ora equipaggiata di cotanto tecnico a disposizione, immagino non avrai mai piu' bisogno del mio dogmatico aiuto. Ciao :)
 
   
amoildeserto
amoildeserto il 21/12/07 alle 20:31 via WEB
Non ho parole!
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/12/07 alle 22:02 via WEB
"Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi." (Galileo Galilei)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

Contatta l'autore

Nickname: MacRaiser
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 62
Prov: RM
 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

poeta.sorrentinobubriskamonellaccio19Dott.Ficcagliam12ps12cassetta2Miele.Speziato0magdalene57iltuocognatino1acer.250MacRaisersuarez65Nikitiniaodio_via_col_vento
 

ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 
 
Map IP Address

Powered byIP2Location.com

 

Contatore siti

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica o periodico, dalmomento che non viene aggiornato ad intervalli regolari. Non può essere considerato quindi prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7marzo 2001.
 

Parla con me

Twitter: MacRaiser
AIM: macraiser
MSN: macraiser@hotmail.com
Yahoo: macraiser
ICQ: 296940415
GTalk: macraisa@gmail.com

 


 

View my FriendFeed

 
Melamente assorto

SUCAR DROM

Amnesty International

 


In questo luogo non sono ammessi l'insulto o la  calunnia nei confronti di chicchessia. Tutto il resto e' libero

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963