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Specchio, specchio delle mie brame..

Post n°285 pubblicato il 19 Gennaio 2008 da MacRaiser



..chi e' il piu' figno del reame? Ed eccomi qui, dopo giorni con problemi di linea (non intesa come magrezza), a parlare del nuovo parto della sottile (e' il caso di dirlo) nonche' rutilante mente jobbiana: il MacBook Air. Tranquillizzatevi, pero'. Non voglio affrontare, per ora, argomentazioni tecniche per dire cio' che questo ectoplasmatico quanto superfluo portatile e'. Montalianamente voglio invece esaminare cio' che esso non e'. Andiamo per punti (come al solito, cliccate per ingrandire):
1) AirBook NON e' il computer piu' sottile e leggero del mondo.


2) AirBook NON e' un computer "ecologico" o "verde"


3) AirBook NON e' un computer "completo"


4) AirBook NON e' un computer "espandibile".


Immagino vi siate fatti un'idea abbastanza precisa di cio' che penso dell'AirBook. Per oggi credo che possa bastare.

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Commenti al Post:
miro.oceani
miro.oceani il 19/01/08 alle 16:17 via WEB
ogni prodotto non risponde a tutte le necessità e a qualsiasi esigenza....
ma se lo si produce un pò di ricerca di mercato sarà stata fatta per rispondere ad un proprio target di clienti...
detto questo è giusto quindi, aldilà degli slogan pubblicitari, capirne i limiti per scegliere oculatamente.
.... la tua sembra più la sofferenza di un figlio tradito dal padre Jobs.... ;)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 17:36 via WEB
Seguendo la tua logica, Mario, le associazioni di consumatori, trasmissioni come "Mi manda Rai3", o riviste come "Altro Consumo" sarebbero null'altro che dei club di figli traditi dai paparini delle varie multinazionali o enti pubblici e parastatali. Non e' che quando tu critichi qualcuno io ti vengo a dire che sei un figliolo deluso dal suo papa', Miro.. o sbaglio? Quindi non capisco perche' tu lo faccia con me. Quando non si sa cosa dire o non si conosce la materia, non necessariamente c'e' bisogno di andare sul personale, ti pare? Basta documentarsi o non pronunciarsi. Che senso ha dire: "se questa cosa e' stata fatta cosi', ci sara' un motivo"? Cos'e', aspettiamo che per noi decida la divina provvidenza? O siamo solo massa consumatrice cui e' consentito scegliere solo tra due opzioni: comprare o non comprare. Si potra' pur mettere in discussione la STRATEGIA di Jobs o e' materia da sciamani e santoni? Da pontefici infallibili dell'informatica? Che poi in generale ogni prodotto non corrisponda ad ogni necessita', mi pare constatazione superflua. In caso diverso un tal prodotto si chiamerebbe "panacea".
 
   
miro.oceani
miro.oceani il 20/01/08 alle 21:25 via WEB
premetto che poter scegliere sapendo quel che si compra, aldilà della pubblicità (più o meno incompleta quando non mendace), è cosa utilissima (io stesso mi avvalgo di pareri di associazioni consumatori ed altro).
diversa cosa è discutere di "strategia" aziendale e quella la lascio, nel rispetto delle norme, alle singole aziende.... casomai interloquisco sulle strategie delle aziende pubbliche in quanto eroganti un servizio pubblico, appunto, con soldi pubblici,
ma un'azienda privata per quanto mi riguarda può produrre quello che vuole e se non mi piace non o compro.... non sottovaluterei questa opzione che ritengo sia la sola che mi rimane in questo caso.
ciao
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 21/01/08 alle 08:31 via WEB
Non la sottovaluto e infatti mi pare che da questo post emerga un'indicazione in merito, no? Ma non bisogna commettere l'errore di restare prigionieri del concetto di consumismo, Mario, inteso piu' come retaggio degli anni '60 che come attuale concetto di cliente o utente. Il bene o servizio che fornisce l'azienda pubblica e' offerto in pagamento preventivo di un quota in denaro, quello che fornisce la privata, contestuale. Il bene o servizio (piu' propriamente) che eroga l'azienda pubblica (o a partecipazione pubblica) e' pagato da tutti e obbligatoriamente, quello offerto dall'azienda privata, no. Questo ci hanno detto finora i fondamentali dell'economia. Ma e' ancora veramente cosi'? Riflettiamo. Quando un'azienda privata immette un nuovo prodotto sul mercato, non incide sul futuro collettivo, producendo inquinamento (per esempio)? E la quota percentuale di "verde" nel suo prodotto non e' forse inversamente proporzionale al costo che -collettivamente- dobbiamo pagare gia' adesso sotto forma di tasse, per lo smaltimento di quei rifiuti che essa produce, fabbricando quel bene in quel modo invece che in nell'altro? E se non e' scelta -strategica- questa, quale lo e'? E il commercio etico, equo e solidale, cos'e' se non una scelta strategica, dove il consumatore interviene a pie' pari rispetto alle quote di profitti che le aziende private dividono tra soci, azionisti e dipendenti, e quindi ai rapporti di forze -interni- all'azienda? E non e' STRATEGIA, questa? Questi sono solo esempi, Mario, per dire cio' che voglio dire: e cioe' che oggi noi consumatori (anche se non mi piace un granche', questo termine) non dobbiamo piu' concepirci come compratori del mero "prodotto" in vetrina, ma dell'intero "prodotto" azienda. Se io compro Nike, io non compro solo un paio di scarpe, compro anche il modo in cui vengono fabbricate: cioe' il modo in cui vengono trattati i suoi operai in Messico, il livello dei loro salari, il tasso di sicurezza degli impianti dove lavorano, eccetera. Dobbiamo capire una volta per tutte, che il cliente non e' un "oggetto", ma IL soggetto della catena di produzione. E' il cliente il VERO datore di lavoro; il CEO e' un esecutore della volonta' dell'insieme dei consumatori. Quando io compro Apple, Steve Jobs e' -mio dipendente-.. e' pagato da me. Questo concetto e' importante da capire, per non restare invischiati nei fili che costoro vogliono tirare per farci ballare la loro "musica". Per non continuare a fare i burattini nelle mani delle companies multinazionali.. per non essere vacche da mungere, pecore da tosare, eccetera. Ma per fare questo, occorre imparare, come consumatori, a comportarsi in modo coordinato, ad organizzarsi, a -colpire-. Colpire in inglese si traduce con "to strike", ovvero: sciopero. Ecco, noi consumatori siamo l'equivalente dell'operaio nell'800: ancora una massa senza coscienza di se' stessa. Ebbene, e' da un pezzo che e' suonata l'ora giusta per cominciare a cambiare le cose.
Detto questo, devi anche ricordare che il mio lavoro mi impone di dare spiegazioni (come questa) ai clienti che me ne chiedano conto, trattandosi di miei giudizi tecnici e consulenze. Un esempio: se io consiglio un cliente di acquistare un lettore dvd blue-ray invece di hd-dvd, devo darne una spiegazione. E siccome le leggi che regolano l'imposizione di uno standard poco hanno a che vedere con la domanda e offerta e la selezione delle soluzioni tecniche migliori, e molto invece hanno a che fare con tattiche, strategie ed alleanze, ecco che che capire e discutere le strategie delle companies diventa necessario e indispensabile. Mi scuso per la lunghezza. Ciao, Mario :)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 17:44 via WEB
P.S. Ah per la cronaca, Mario, mio papa' non c'e' piu' da 2 anni e mezzo.
 
   
miro.oceani
miro.oceani il 20/01/08 alle 21:16 via WEB
mi scuso per la battuta infelice...
 
magdalene57
magdalene57 il 19/01/08 alle 16:34 via WEB
vorrei sapere, con quello che costa, cos'è..... ciao...***
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 17:37 via WEB
Il seguito alle prossime puntate ;) Ciao, Maggie :) *
 
JoyMusette
JoyMusette il 19/01/08 alle 19:39 via WEB
AirBook "non è", ma dalla faccia soddisfatta del produttore "è" sicuramente carissimo:-) Ciao mac
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 21:07 via WEB
1700 euro. Ciao, Joy :)
 
   
magdalene57
magdalene57 il 19/01/08 alle 22:43 via WEB
quello nella foto sopra, con l'amico steve... sembra la mia trusse per il trucco... lo specchio è ugualeugualeuguale..., però ci sono le paste colorate, e costa meno..... moooooolto meno!!
 
     
magdalene57
magdalene57 il 19/01/08 alle 22:44 via WEB
trousse, si chiama trousse...:-))***
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 22:52 via WEB
E a giudicare dall'aspetto di Steve, funziona anche molto meglio :p Ciao, Maggie *
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 19/01/08 alle 23:16 via WEB
Uff...tanto anche se fosse tutto ciò sarebbe troppo, per me. Ho appena seppelito il mio portatile che è schiattato dopo quattro anni di instancabile ed onorato servizio. Dolore! Dopo l'estremo saluto cercherò un degno sostituto ma lo voglio più simile a me: assolutamente non sottile e leggero, incompleto e poco espandibile. Ecologico si però....Un sorriso
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 19/01/08 alle 23:19 via WEB
Eheheh.. fai bene, Allieva. Ciao :)
 
springfreesia
springfreesia il 20/01/08 alle 10:49 via WEB
Ciao, volevo lasciare un mio modesto contributo alla contesa, ma vedo che di carne a cuocere ce n'è già tanta, se mi consenti l'espressione terra-terra:-)) E poi, esopicamente, costa troppo per le mie tasche, il tuo Airbook! Posso solo ottimisticamente augurarmi che il tuo cucciolo ed i miei possano permettersi di comprarsene in futuro uno simile con prestazioni superiori. E con un prezzo decisamente più popolare. Ottima domenica a te e ai tuoi cari. Spring
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 20/01/08 alle 12:03 via WEB
Giuste osservazione, le tue. Costa troppo per quasi tutte le tasche, in effetti. Ma il punto che volevo sottolineare in questo post, non e' tanto la sproporzione tra il prezzo e cio' che il prodotto offre realmente, quanto l'uso "disinvolto" dei messaggi mediatici. Ho preso in esame i quattro punti di forza fondamentali della campagna promozionale dell'AirBook, estrapolandoli pari pari dal sito Apple, e li ho esaminati uno per uno obiettivamente. Ebbene sono tutti e quattro smentiti dai fatti. Non ho citato miei pareri, tra l'altro, ma terzi "insospettabili". Francamente credo sarebbe ora che l'Authority per le garanzie sulle comunicazioni, dicesse qualcosa in merito. Come consumatore sono arcistufo di essere preso per i fondelli in questo modo. Ma mi rendo conto che sto parlando quasi di Utopia. Ciao, Springy :)
 
ramtut_tre
ramtut_tre il 22/01/08 alle 20:18 via WEB
Ecco, questo è l'unico post in giro per la rete che se la prende a male con l'Air per le cose giuste. Sicuramente sarà un portatile per una giusta nicchia, magari una fashion che darà un buon ritorno d'immagine. Detto questo non è per me. Ho bisogno del divvidì e sinceramente preferisco portarmi un chilo in più sulle spalle che pagare 400 euri di differenza. Certo, è sempre un'alternativa, ma... boh, preferivo altro. Invece sto seriamente pensando di comprarmi una appleTV, crackarla e metterci un muletto a tutto servizio direttamente collegato al televisore.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/01/08 alle 21:32 via WEB
Ma infatti io non critico la macchina in se'. Puo' piacere o non piacere; personalmente la classifico tra i gadget perssoche' inutili per fighetti aziendali, ma se a uno piace se la compra e amen. Quello che attacco e' la massa di informazioni errate con la quale l'AriBook viene presentato al pubblico ignaro. Un pubblico che nutre in Apple una fiducia frutto di decenni di lavoro.. lavoro non solo di Apple. Ciao, Ram.. e bentornato! :)
 
magdalene57
magdalene57 il 27/01/08 alle 21:16 via WEB
in ritardo, ma nel giorno giusto, buon compleablog!!!!!!!!!!!!! è stato un vero piacere conoscerti... sempre più a fondo..:-))****
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 28/01/08 alle 08:32 via WEB
Me meschino.. ho dimenticato il mio compleablog.. che distratto! :p Ciao, Maggie :) Grazie *
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

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...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

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...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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