Mettere le Ali onlus

sentieri e strade maestre

Mentre a Mettere le Ali continua il viaggio affascinante e doloroso fra le vite pulsanti e ferite da irresponsabilità adulte di due gabbianelle speciali, cresce rigogliosa una riflessione ...sull'educare... un'altra ancora per i nostri quattro lettori tediati dal caldo e da complesse elucubrazioni che forse aprono più questioni di quante ne chiariscono...

Sentieri e strade maestre...educare è accompagnare passo dopo passo l'incerto cammino di chi sta crescendo, senza mettere un piede in avanti, ma passo indietro e sguardo lungo, sul battito del suo cuore e sulla sua intima intenzionalità... educare è discernere i segni di un pianto gonfio di singhiozzi e dolore e tracciare futuro in un dolore dirompente che mai e poi mai è disperazione ma è sempre apertura al mistero straordinario e grande del divenire...

Educare è saper scommettere sui sentieri, che tortuosi, appena accennati, di passi silenziosi ed esitanti battuti col peso delle speranze inespresse, portano alla strada maestra, quella che un educatore sa che non può scorgere perché il suo mestiere è essere bastone non traccia, il suo mestiere è essere ancora e trampolino di lancio, nel segreto e attento bilanciamento di queste due delicatissime e preziose azioni, un educatore sa che il suo essere viandante fra i sentieri sconnessi delle vite altrui procura lacrime e ferite e sorrisi del cuore... quelli impercettibili ai più e che nella quotidiana fatica dell'essere fianco (non affianco come direbbe Erri De Luca) sono di conforto, trasfigurando soddisfazioni e realizzazioni, riempendo del gusto di ciò che verrà e che le sue mani non stringeranno...perché non è proprio dell'educatore innalzare la Coppa del Successo, lui è fra gli spalti, occhi umidi, mani tremolanti, pelle accapponata a dire che ciò che non si vede di quella pienezza è opera sua...è ciò, solo quello dà senso al suo andare di pellegrino fra sentieri ispidi e sabbiosi...

Lasciamo la strada maestra a chi pensa di conoscere il mondo, dalla filigrana di una società patinata e consumistica, a chi racconta storie di ragazzi racimolando la miseria dei loro sentimenti e vestendo di mielosa trama l'intreccio complesso del loro amare, vivere e soffrire, lasciamo la strada maestra ai proclami, agli ultimatum sapienti e dotti di chi disserta sull'adolescenza senza mai essersi perso nella gioia contagiosa, nel mistero doloroso, nel mare gonfio di stupore, tragedia, impulsività e sogno, di quegli occhi... i nostri piedi battono i sentieri dolorosi e veri dei ragazzi di oggi, quelli che gli adulti non capiscono, tradiscono, feriscono, ignorano, inseguono senza libretto di istruzioni perché hanno loro stessi come centro che incasina il tom-tom dell'andare verso, i nostri piedi presidiano la vita in divenire, senza la pretesa che si lavora su credito (i ragazzi il nostro futuro) ma con l'orgoglio di chi ha scelto oggi di spendersi per delle persone oggi... i ragazzi, noi lo sappiamo bene, sono oggi la parte migliore della società...ciò che sarà domani è strada maestra, la loro...

                                                                                     lella