Creato da gianlucagian69 il 20/09/2008
Storie, racconti, pensieri

Area personale

 
 

Tag

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
OptometriValepoison.deegiovanni80_7dolceindia54latuaossessione7mrsgarrickNuvolosa277chilavrebbemaidettoJaneausten69k.h0legimma72gianlucagian69idastefaniniesperiMente
 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 
 

 

 
« Si canta, e ci si libera...Forced to go »

La macchia

Post n°25 pubblicato il 20 Novembre 2008 da gianlucagian69
 
Foto di gianlucagian69

E’ stato una settimana fa.

Un corso d’acqua del quale rimangono solo sabbia e pietra.

Dopotutto, è lo stesso corso d’acqua di un anno fa, o del Duemila, o di circa vent’anni fa.

Comunque, questo è stato. Ora – perché talvolta il tempo sa essere assoluto, seppur non immortale.

Un giro nei corridoi, come attraverso vallate e montagne, un mediocre parquet che rimanda alla mente mille strade di provincia e salite montane.

Strade come corridoi e persone nelle stanze come gente che occhieggia da bar e botteghe.

Personal computer che potrebbero essere piccole fabbriche, ognuno assiepato dietro la propria occupazione, lavorando o facendo altro, comunque costruendosi un sogno privato.

Dopo tutto il giro, i piani percorsi e le salite scalate, i saluti distratti e le commesse sbadate, quel punto oscuro – la stanza non più occupata, la camera d’albergo che torna ad essere singola – non vedi più quella luce oscura. Il fuoco estinto, il richiamo assente. La macchia.

L’ombra emanata da una lampada ambigua, intermittente. Intensamente, intimamente dolorosa.

Non ci sono più i mostri ad urlare nella testa, né l’incitamento ad aver cura di sé ed ognuno dell’altro, non ci sono appelli da raccogliere né parole da ascoltare (che valga la pena d’ascoltare).

Non ci sono più macchie.

Il passato è limpido. Il futuro è vuoto.

Il mondo fu pieno di colori. Oggi ogni voce rimane nello stomaco, o nelle teste altrui.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963