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MUSICA CLASSICA...SILENZIO RELIGIOSO

Post n°2107 pubblicato il 06 Marzo 2017 da monellaccio19
 

Risultati immagini per andras schiff

 

Per chi frequenti concerti di musica classica o la ascolti semplicemente servendosi di supporti come dischi e cd, lui è tra i più grandi pianisti viventi: Andras Schiff, maestro e direttore d'orchestra, 63 anni di nascita ungherese ma residente in Italia come capita spesso ai grandi interpreti che trovano casa in Toscana. Andras ha alle spalle una carriera fulminante e concerti in tutto il mondo. Eccelso pianista, grande tocco sulla tastiera, esecutore impeccabile e capace con le sue esecuzioni di portare all'anima di chi ascolta, le sensazioni, le emozioni dell'autore che abbia composto il brano. Tra i tanti autori prediletti, c'è il grande Schubert e qualche sera fa, al Conservatorio "G. Verdi" di Milano, Schiff aveva un concerto con musiche del grande compositore viennese. Circa mille spettatori per applaudire il grande maestro, un pubblico selezionato per le grandi occasioni: il nostro Andras esce tra gli applausi, siede al pianoforte e mentre la sala ammutolisce osservando un religioso silenzio, il pianista ungherese si concentra per attaccare la celebre sonata per pianoforte D 845 in la minore. Appena s'odono le prime note riempire la sala del "Verdi", s'ode in contemporanea, un colpo di tosse. Beh, come molti sanno in queste circostanze, un qualsiasi rumore, sibilo e men che mai un colpo di tosse, inducono un esecutore a distrarsi perché crea fatalmente problemi alla sua concentrazione. Il maestro si blocca e agita il suo fazzoletto; contemporaneamente, un po' più in fondo alla sala, ancora un colpo di tosse infastidisce Schiff. A quel punto il maestro si alza e va via. Attimi di sgomento, la sala rumoreggia e resta spaesata, parte quindi un applauso teso a richiamare Andras in scena. Il nostro eroe torna sul palco e in un buon italiano esclama: "Ignoranti e maleducati, tanta gente viene per ascoltare musica, sono pochi quelli che disturbano. Chi non sta bene, farebbe bene a tornare a casa". Allora, come ho già detto, una condizione essenziale per un pianista serio e bravo, è che venga osservato durante un concerto, il perfetto silenzio da parte del pubblico presente. La concentrazione e la necessaria predisposizione dell'esecutore pronto a suonare, non devono essere pregiudicati da alcunché. Qualcuno, riportando la notizia ha ritenuto che l'ineducato sia stato Schiff, poco tollerante e poco incline ad essere disturbato da due colpi di tosse rumorosi ma naturali e non trattenibili. Chi quindi è colpevole, il pianista o i due tossisti? Almeno sui due colpi, non si può pensare che siano stati fatti apposta. Fatalità? Nervi tesi? 

 
 
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monellaccio19
monellaccio19 il 06/03/17 alle 12:55 via WEB
Non tieni conto che quando si parli di arte, subentri un dettaglio non insignificante: interpretazione. Tecnicamente tutti capaci e bravi; un pianista ad esempio, può suonare perfettamente ma senza trasmettere granché; un cantante può avere doti vocali, una bella voce ma non saper interpretare a dovere. Pavarotti, uno dei miti della nostra lirica, una voce unica e riconoscibilissima, cantava una romanza lirica, una canzone napoletana e un canto alpino, sempre alla stessa maniera: fermo sul fisico enorme, nessuna flessione interpretativa ma un voce possente. Se noti un'opera lirica con la sua presenza, lui era fermo, non aveva mimica e si muoveva pochissimo. Se prendiamo Placido Domingo, tenore anche lui, quando interpretava un opera lui non solo cantava, ma "recitava" alla perfezione la sua parte e il suo ruolo. Non a caso si chiama "melodramma" occorre cantare e recitare. Spero di aver reso l'idea fermo restando che puoi non essere d'accordo con me. I paragoni non si possono fare, ognuno viene scelto per le sue doti e caratteristiche, ecco perché io preferisco vedere Domingo sulla scena e ascoltare...Pavarotti. Grazie per la pazienza Licia.
 
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