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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Ricordo Sergio Endrigo, cantante celebre degli anni sessanta: bravo ma soprattutto ottimo compositore. Scrisse belle canzoni, ebbe un grande successo e noi abbiamo ballato tanto sulle melodie dei suoi 45 giri. Sergio è morto nel 2005 a 72 anni, ma fino alla fine degli anni novanta o poco oltre, ha continuato a cantare: patetico, fuori forma, stonature evidenti, si ostinava nella sua professione; se avesse mollato a tempo debito, quando ancora era nelle sue facoltà vocali, sarebbe stata una scelta azzeccata. Monica Vitti ha saputo mollare al tempo giusto, oggi la ricordiamo al meglio delle sue prestazioni. I calciatori, i professionisti che si espongono al pubblico, dovrebbero capire quando è il momento di tirare i remi in barca, abbandonare l'attività, ritirarsi alla vita privata: solo così si conserva un buon ricordo tra gli ammiratori. Il programma di Conti "I migliori anni" sotto certi aspetti ha compiuto una macelleria evitabile: cantanti degli anni sessanta, settanta, ottanta e novanta, riportati sulle scene e taluni, allo sbaraglio. Una buona parte di essi erano lì davanti al video ma suscitavano compassione con la loro età avanzata. Non è in discussione l'età ma la prestazione: voce poca e flebile, qualche stonatura qua e là, non erano accettabili. Altri, pochi in verità, meriterebbero ancora di presentarsi ancora in pubblico nonostante il dato anagrafico: I Rolling Stones, per esempio, tengono ancora concerti, Aznavour canta ancora bene e non vi dico l'età. Insomma, quando è il momento ci si ritira e se non vi sono buoni presupposti, si saluta e si rimane a casa. Caro De Mita, cosa ti manca ancora alla veneranda età di 89 anni? Vedremo, purtroppo, ancora girovagare alla ricerca dello scranno perduto, questi vegliardi protagonisti della politica: portano solo voti locali, gli amici di Nusco e dintorni che non dimenticano tutto il bene ottenuto negli anni. La clientela numerosa si tramanda nel tempo e i figli dei figli, sotto le indicazione dei loro avi, rendono testimonianza al vate. Oggi conta solo quello, il bacino dei voti e si può ancora aspirare a qualcosa. De Mita conta di fare il senatore nella prossima legislatura, conta di entrare nel centro sinistra e si affida ad Alfano che resta un riferimento della DC. Quella DC che ha tentato di ricostruire recentemente con alcuni vecchi amici, tra cui Mastella che liberatosi (toh!) del processo dopo nove anni, ora vuole riscattarsi (ari...toh!) per ricandidarsi da qualche parte. Anche lui, come l'amico De Mita, ha il suo bacino di elettori fedeli e beneficiari del suo operato: è Sindaco di Benevento quindi voti sempre assicurati e garantiti. Ve ne sono tanti in giro, sembrano le anime in pena del purgatorio: stridor di denti, ricerca della porta per uscire e proposte oscene pur di conquistare uno scranno al senato, quel senato che lui non voleva si toccasse al referendum del 4 dicembre scorso votando NO: riducendo il numero proposto da Renzi, col kakkiolino oggi lo avrebbe ambito e ottenuto. Prepariamoci al peggio quindi, come abbiamo sempre detto: in Italia non cambierà mai nulla e le avvisaglie sono anche queste!!!
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