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Messaggi del 20/02/2015

BULLETTI E TEPPISTELLI...DI CASA NOSTRA

Post n°1306 pubblicato il 20 Febbraio 2015 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

Calma, non siate frettolosi, non giudicate ora questo piccolo manifesto affisso all'ingresso della scuola materna Bachelet di Roma. Andiamo con ordine per poter avere le idee chiare e sgombrare il campo da ogni pregiudizio. Avrete sentito del bambino di appena cinque anni che con il suo atteggiamento da bullo, ha creato seri problemi in seno alla scuola citata. Ripetutamente e con atti che purtroppo si trascinavano da un po', questo piccolo "teppista" ha creato tanti problemi al plesso scolastico  e alla sua classe: picchiava i coetanei, lanciava sassi quando erano in giardino ed era divenuto l'incubo dei compagni e delle maestre. Dopo vari tentativi, dopo incontri e scontri tra i genitori e insegnanti, dopo accuse e difese ad oltranza, nulla è stato possibile concordare e i genitori degli altri bimbi, hanno ritirato dalla scuola i loro figli per paura che fossero ancora vittime del piccolo bulletto. In breve, questa è la storia di follia ordinaria ambientata alla Bachelet. Orbene, non è questo il tema del post, ma verosimilmente la reazione della madre che viene perfettamente sintetizzata sul manifesto che lei stessa ha affisso all'ingresso!!! Discutiamo essenzialmente di questa sua reazione feroce, verbosa e aggressiva. Allora, parliamo di un bambino difficile come ce ne sono tanti, bisognoso solo di particolari attenzioni e di una significativa  assistenza, ovvero, un insegnate di sostegno capace di "educarlo" non dalla sera alla mattina, ma con un programma serio e preparato all'uopo. Inoltre, è evidente come il piccolo sia carente sotto il profilo formativo ed educativo in seno alla famiglia: il cartello della mamma depone a suo sfavore e in più, il padre era un ricercato. Quindi, una situazione deficitaria e drammatica nelle relazioni con i suoi. Alla fine, il piccolo è stato allontanato dalla scuola altrimenti gli altri genitori non avrebbero fatto riprendere la frequentazione ai loro figli ritenuti in pericolo.  Da questa ennesima decisione è scaturita la veemente  reazione della mamma e del papà, il quale essendo ricercato, quando si è presentato a scuola per chiedere giustizia, è stato arrestato. Concludendo e per lasciarvi alle vostre considerazioni: poca e qualificata assistenza da parte della scuola per il servizio di sostegno opportuno, giustificata reazione dei genitori dei bambini vittime del bullismo e infine, inaccettabile comportamento della mamma del bambino che è responsabile, quanto meno, di quel mancato approccio necessario per sedere con calma ad un tavolo con professionisti che la tranquillizzassero e la convincessero sui provvedimenti da adottare tesi a ricondurre il piccolo su una condotta consona alla sua deficitaria educazione, e dal punto di vista psicologico (molto importante e da non trascurare), recuperarlo alla vita sociale scolastica e familiare. Vi lascio il boccino per  le vostre considerazioni, tanto sappiamo che per molti si tratta di ragazzate. Appunto, come sosterrebbe qualcuno: "So' bambini!".



 

 

 

 

 

 

 
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