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Messaggi del 20/07/2016

VIENI C'E' UNA STRADA NEL BOSCO...

Post n°1806 pubblicato il 20 Luglio 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

 

E' solo uno dei tanti scorci mozzafiato del Parco Nazionale d'Abruzzo. Mi sembra superfluo decantare questa vasta area del nostro territorio che con tanti altri luoghi simili disseminati lungo la nostra penisola, sono tutti protetti e inviolabili come è giusto che sia. Ventiquattro anni fa, l'allora direttore del Parco Franco Tassi, autorizzò un intervento da effettuare all'interno dell'area protetta: asfaltare un largo sentiero che collega Villavallelonga alla Fonte della Ceretta. Un percorso di circa dieci chilometri da eseguire con "asfalto ecologico". Io non sono un tecnico, ma leggere asfalto ecologico mi fa molto ridere: un asfalto per quanto ecologico possa essere, non mi sembra che possa essere gradito e accettato dalla superba natura che circondi la strada che ho citato. Detto ciò, arriviamo ai giorni nostri: perché dopo un normale tempo di ventiquattro anni necessari per esperire le normali attività burocratiche, ottenere i normali permessi ecc.ecc., agli inizi di luglio 2016, la strada asfaltata ha preso forma, corpo e soprattutto colore...nero.

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Come vedete l'effetto è un bel cazzottone nello stomaco, francamente era prevedibile e io, sempre ignorante e poco pratico di questo genere di interventi, avrei previsto a suo tempo un simile pastrocchio ecologico. Ora, il nuovo direttore del Parco Dario Febbo, ha emesso ordinanza d'arresto dei lavori, ma intanto la strada va avanti e come tutte le storie italiane tra ente Parco, comune di Villavallelonga e azienda che effettua i lavori della strada, è scaturita una querelle con carta bollata che scorre a fiumi. Non  entro nel merito ma mi pongo delle domande, sempre da inesperto di questioni del genere. Come è possibile che nel giro di 24 anni, si deliberi arbitrariamente un lavoro "proibito" che solo un pazzoide poté ordinare? Il tempo è trascorso senza che se ne parlasse, ma pare che sotto sotto, l'iter burocratico procedesse, sempre all'italiana, tra i meandri della pubblica amministrazione. "Finalmente" arriva il momento di procedere e udite udite, non si alza nessuno, non si leva una voce vigorosa che imperiosamente dica: "Ma che cazzo state a fare?". Quale persona al mondo, con un po' di senno, con un po' di sensibilità ecologica, con gli unici due neuroni che possegga non sia stato, ieri come oggi, in grado di fermare uno scempio del genere posto nel Parco? Roba che se si incontrassero due animali qualunque ai margini della strada, si fermerebbero a chiacchierare: "Hai visto che roba?". "Ho visto, ho visto e penso che se l'uomo non si ravveda in tempo, questo pianeta finirà in mano alle....scimmie!". E l'altro animale: "Sempre meglio degli uomini!".





 
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