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Messaggi del 11/10/2016

EUTANASIA E RELIGIONE

Post n°1878 pubblicato il 11 Ottobre 2016 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per desmond tutu

 

Spesso, sul piano delle coscienze, siamo stati coinvolti dalle discussioni sull'eutanasia. Ci siamo posti di fronte al problema, ognuno con le sue convinzioni e la sua fede, con argomentazioni diverse e sempre basate su ragionamenti logici basati sul raziocinio. Purtroppo, si poteva anche essere d'accordo sotto il profilo intellettuale, ma alla fine, la decisione se essere pro o contro, derivava solo dalle coscienze laiche o clericali. L'arcivescovo Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, arcivecovo emerito a Città Del Capo,  ormai si avvicina agli 85 anni e dopo tante battaglie civili combattute al fianco del suo grande amico Nelson Mandela, oggi fra lo stupore di tutti e richiamando l'attenzione dei media l' "Arch", così come l'appellano i suoi fedeli sudafricani, è costretto a prendere coscienza dell'eutanasia, non clericalmente così come aveva sempre fatto e come giusto che fosse, ma per chiedere la libertà di coscienza per tutti e soprattutto per lui. Da molti anni Tutu soffre per mali non chiari e decifrabili, una trafila di interventi e ricoveri che il buon arcivescovo ha sopportato pazientemente con la serenità che lo hanno sempre contraddistinto. Ora, lui avverte come il tempo e il male lo stiano mettendo con le spalle al muro, ha riflettuto, ha dovuto litigare con la sua fede incrollabile e rivolgere cristianamente l'attenzione alla "dolce morte" , quel distacco della spina che la Chiesa cattolica di Roma vieta e proibisce. Nonostante la sua grande spiritualità, la sua forza interiore, egli sente la morte, il clangore delle sue catene che si avvicinano; sa che presto sarà chiamato e vorrebbe tanto passar subito a miglior vita evitando quelle tipiche, insopportabili sofferenze dei malati terminali. Sa che non avrà vita facile, sa che non otterrà facilmente questo privilegio, lui lo sta facendo per tutti i suoi connazionali e per tutti coloro che soffrono nel mondo: non si può accettare la lunga e inerme agonia, la dignità dell'uomo non può essere trattata in questo modo. La sofferenza come premio finale non deve essere prerogativa per accedere al cielo, la compostezza e la ragion d'essere devono dare la possibilità all'individuo di decidere per la sua vita. Nella costituzione del SudAfrica non è prevista l'eutanasia, è stata concessa ad un solo malato terminale per intervento del giudice. Purtroppo questa particolare condizione, non è servita al paese per avviare un dibattito serio sulle malattie terminali e sulla neccessità di fermare la sofferenza. Ancora una battaglia si prospetta per il mitico Desmond Tutu, ancora e fino alla fine dei suoi giorni, una lotta strenua contro chi si oppone...Chiesa compresa. Una dolente nota per lui: è un brutto momento per lo stato dove Mandela ha occupato la presidenza dopo anni di carcere e dopo aver superato l'apartheid: politici corrotti, corruzioni concussioni e poca serenità per condurre una battaglia importante come l'eutanasia, ma decisamente meno prioritaria delle altre questioni che stanno lacerando il paese. Io conto sul suo carisma e il suo impegno sociale e civile mai mutato nel tempo. 

 
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