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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 01/02/2017
Beh, adesso me lo tiro un rosario sgranato di epiteti poco simpatici, ma l'aborto de "L'Isola dei Famosi" di lunedì sera causato dal pessimo tempo scatenatosi sull'Honduras, mi ha riempito di gioia. Finalmente qualche pena anche per loro, giusto perché capiscano che esiste una giustizia divina e inderogabile. Ieri hanno recuperato e pertanto il vero debutto è avvenuto con un imprevisto giorno di ritardo. Ma non voglio parlarvi di ieri, non ho seguito il programma come non ho assistito all'aborto. Parlo della prima serata perché oltre il normale nervosismo che imperava tra i concorrenti sull'isola, l'oca giuliva Marcuzzi cavallina (s)torna, in studio cercava di far scorrere il tempo sperando di poter salvare il debutto se il tempo avesse concesso una lunga pausa. Macché, lei cazzeggiava e gli altri si torcevano sull'isola bagnati fradici e incapaci di far altro che dimenarsi e coprirsi dalla tempesta impietosa. Insomma in questa kermesse/bagarre, ad un tratto la concorrente Samantha De Grenet, riesumata da qualche parte a noi sconosciuta, ha in maniera diretta e senza peli sulla lingua, che non ne poteva più di stare per tanto tempo sotto la pioggia battente e rimanere inerme: ovvero, invitava la Marcuzzi a prendere una decisione definitiva per porre fine alla grottesca messa in scena. Apriti cielo, l'Alessia che generalmente è sempre mielosa, sdolcinata e farlocca con i suoi toni, ha avuto un gesto di stizza da maestrina infastidita e ha redarguito la Samantha: "Abbi pazienza, ti ricordo che in questo momento in Italia c'è gente che sta molto peggio di voi: ha e sta soffrendo per ragioni più gravi di un temporale monsonico...qui stasera non stiamo facendo spettacolo, vogliamo solo conoscere i concorrenti". La Samantha, di rimando, ha sottolineato che proprio di spettacolo si trattava, ovvero le risultava di essere appunto una concorrente di un reality! Beh, sembrerebbe un siparietto insignificante, ma in realtà mette in risalto come questa Isola, abbia ora la pretesa di essere cosa? Un programma serio? Un programma culturale? Se non è spettacolo (becero) che altro vuol essere? Ce lo dica la Marcuzzi visto che sia la più convinta della qualità del suo programma tanto da salire in cattedra e permettersi di fare paragoni irriverenti con i fratelli italiani coinvolti nelle tragedie che ben sappiamo. Raga', voi autori e partecipanti, dite grazie al pubblico che vi segue da anni e che si accontenta di molto poco: di una televisione sottotraccia e povera di contenuti.
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A quanti di voi capita di passeggiare o girare per la città e non fare a meno di notare i muri degli stabili, degli edifici pubblici e dei monumenti sporchi, imbrattati selvaggiamente da scritte inutili o da frasi oscene e irripetibili? Sbaglierò, ma non immagino nessuno che davanti a questo assalto impunito e diffuso dappertutto, non imprechi amareggiato e scocciato per il fenomeno che invece di regredire, aumenta in maniera esponenziale. Certo, pene pecuniarie severe ci sono, la sorveglianza notturna pure, ma non sempre si può essere fortunati e beccare sul fatto questi fuori di testa capaci solo di offendere le città sfregiandole con vernici assassine. Al contrario dei "writwers ufficiali" che operano in completa libertà ma con scelte giudiziose e lavori apprezzabili, quelli che imbrattano, hanno dalla loro parte una manica di scienziati che tenta di speigare perché lo fanno: "Vogliono comunicarci qualcosa, esternano la loro sensibile insofferenza contro questa società meschina. Anche la loro è arte,cerchiamo di capirli...". Capire chi? Persone con i neuroni in disordine? Nulla da capire, solo da reprimere e respingere con energia e magari con misure che vadano oltre le multe salate. Ripulire lo scempio che lasciano in giro, costa alla comunità milioni di euro e lo stato per ripulire monumenti e fabbricati pubblici, ha speso 75 milioni di euro. E noi dobbiamo sforzarci di capirli? Ricordo una teoria di due ingegnosi criminologi, Wilson e Kelling, i quali svolgendo studi della criminalità in genere, giunsero a teorizzare l'inevitabile disordine delle città definendolo "la teoria delle finestre rotte". Se una finestra rotta non vine riparata e lasciata al suo destino, chi passa per la via la nota sempre nelle stesse condizioni e concluderà che nessuno se occupa e nessuno si prende la responsabilità della riparazione. Il peggior segnale che una città possa dare è proprio questo: ne verranno rotte tante altre, nessuno ci baderà più e l'anarchia subdola strisciante s'impossesserà dei cittadini. Allora sarà la fine...non solo dei muri imbrattati ma della civiltà. Allora, a prescindere della valutazione giusta o errata dei due criminologi, rendiamoci conto che senza fare discordi roboanti e sociali, è sufficiente fare vera e pressante prevenzione; nel contempo non rimandare le dovute pulizie per riportare edifici e monumenti allo stato naturale. Confesso che da ragazzino, tra le tante monellerie che hanno arricchito la mia vita, per una sola volta ho imbrattato anch' io un muro: ce l'avevo con la società tutta.
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