CARICO A CHIACCHIERE

Vi avverto subito, così non vi suicidate subito: cosa fate generalmente? La cyclette? Andate in palestra? Joggin? Ginnastica casalinga? Beh, avete perso tempo, non serve a una mazza! La dottoressa Lara R. Dugas non usa mezze misure e ci riporta quanto emerso studiando 1944 persone tra i 25 e i 40 anni.  Costoro, scelti tra USA, Giamaica, Ghana e Seychelles, hanno indossato un accelerometro per una settimana, poi sono stati accertati i loro pesi,  le altezze e il grasso corporeo, all'inizio dell'esperimento, dopo un anno e dopo due anni. Ovviamente tutti dovevano rispettare le linee guide impartite e alla fine dell'esperimento, sorpresa: solo quelli del Ghana hanno mostrato forma migliore e calo di peso. Gli americani hanno addirittura mostrato eccesso di peso, insomma v'è stata un osservanza completa ma differente nei risultati delle linee guida sia per le attività fisiche che per quelle della diete. Coniugare l'attività con la dieta non sempre riesce: l'aumento di peso è stato evidente anche se tutti hanno rispettato l'attività fisica, ma quelli che non soddisfacevano gli altri criteri, hanno mostrato cali di peso. Concludendo, non è espressamente l'esercizio fisico ciò che giova ma è anche la dieta, ossia, la ginnastica e lo sport aiutano decisamente il cuore,  il diabete e il cancro, ma di contro non possono conciliare con la dieta se essa non sia ben definita e individuale, secondo la persona e il suo fisico. Ergo, vi date una bella regolata e cercata di capire se è il cibo che può aiutarvi a dimagrire, magari accompagnato da una buona passeggiata. Ma la ginnastica e lo sport da soli potrebbero anche portarvi fuori forma e fuori...di testa.  

Lo so, passerò per bastian contrario e nemico della patria, ma anche quest'anno Sanremo mi delude. Sono anni che ripeto sempre lo stesso giudizio e puntualmente, da buon e vecchio estimatore del Festival per antonomasia, aspetto la prima serata per convincermi di quanto io possa sbagliare e di come Sanremo possa disattendere le mie nefaste aspettative. Non è un problema di "manico", non metto in discussione il buon Carlo Conti che resta il buon "cerimoniere" di stato, sono le scelte artistiche che vanno riviste, è il festival che deve sì essere aggiornato, ma non perdere il suo spirito iniziale: un festival della canzone italiana non può cedere il passo ai rappers, scordarsi completamente che cuore faccia rima con amore, non può demandare agli ospiti e agli inviatati il ruolo di trascinatori, retrocedendo, a causa della distrazione, i cantanti in secondo piano: è da un po' che sostengo che così impostato, il festival non è altro che un grane spettacolo di varietà ricco e piacevole, che potrebbe essere trasmesso da Pescasseroli o Canicattì, riscontrando gli stessi risultati. E allora, perché Sanremo? Perché continuare con la città dei fiori quando poi nulla riconduce al caro vecchio Sanremo, a parte i fiori? Lo share del 50% e passa è ottimo, ma l'anno scorso la prima serata prese il 49% e poco oltre; quindi non spariamo fuochi d'artifIcio, siamo a poco più di un 1% di differenza. E poi, ma possibile che nessuno valuti esattamente la presenza di Maria De Filippi? L'algida e fredda signora della  tv è ormai argomento superato: la sua forza sta proprio nell'accumulare consensi personali e si può permettere di lavorare gratis...mah...strano vero? Si parla di accordi sottobanco e di natura anche politica; la battuta: "Anche i Berlusconi hanno seguito Sanremo" è reale e indicativa. Presto Mediaset cambierà anche il padrone, le manovre sono appena all'inizio e vedremo i mutamenti. I più cattivi, sulla Leotta hanno commentato: "Porca vacca, vestita quasi non la riconoscevo...", Conti vaga ammaliato da Maria e il valletto alla fine è lui. Le canzoni, salvo qualcuna, non mi sembrano all'altezza del Sanremo, Lasciatemi anche essere cinico come sono stati loro, facile fare i ruffiani con i soccorritori, con i ragazzi del "Mabasta", con i predicozzi della meno deputata Diletta, strappare consensi e punti di share è facile ammiccando verso argomenti che sappiamo essere molto delicati. E la concorrenza delle altre reti dove è finita? Fateci caso, nessuna proposta invogliante che possa attirare spettatori non interessati al festival. E infine, vi invito a leggere Riccardo Bocca e Aldo Grasso che sono tra i critici più apprezzati della tv. "Sanremo resta la rappresentazione dell'italianità: uno spettacolo infantile ha sempre un avvenire" (A. Grasso)