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Il ponte tra la disperazione e la speranza, è una buona dormita. Poi scopri che la speranza è una buona prima colazione, ma una pessima...cena!
Qualcuno ci rammenta che il tempo passa, ma non ci accorgiamo che siamo noi a...passare.
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Messaggi del 09/06/2017
Mi consola, mi alleggerisce i sensi di colpa che provo quando noto che i maschietti viaggianti sui mezzi pubblici, in caso di sedile unico e condivisibile, impostino la loro seduta in maniera ineducata come si vede in foto. Mi consola il fatto che in Spagna, per codesta postura, dopo città come New York e Tokio, anche a Madrid venga prevenuta con cartelli molto visibili sui mezzi pubblici. In verità il provvedimento viene sollecitato da gruppi femministi i quali intravedono una evidente intenzione di disturbare le donne che potrebbero sedersi accanto all'ineducato e procurare una sottile forma di molestia. Mi permetto significare che quel modo di sedere è molto diffuso tra i maschi e imputerei solo alla cattiva educazione se un uomo sedesse in tal guisa. Quindi per favore, non ciurliamo sempre nel manico: le donne (spesso a giusta ragione) vedono segni di molestie anche se uno le sfiora lungo una strada affollatissima, pertanto, fermo restando il rispetto dovuto alle signore che sono solite sedere con le gambe compostamente unite e strette, noi maschietti evitiamo di sbracarci e mostrando quanto siamo educati, teniamo come loro, le gambe unite. Facciamolo essenzialmente per la buona educazione e per il rispetto della vicina di sedile. Intanto apprezzando i cartelli dissuasivi posti in evidenza, ricorderei che tale disposizione valga anche per le giovani donne, le ragazze che sedendo con i pantaloni, assumono né più, né meno, la stessa postura. Buona educazione vale per tutti.
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Sapete come funziona no? Basta che in un angolo sperduto del pianeta qualcuno si faccia venire una buona idea suffragando il noto adagio latino "Pecunia non olet", che subito in un altro angolo del globo, in quella idea, in quella iniziativa, tantissimi intravedono la soluzione ai loro problemi. Sapete bene quanto sia proficuo puntare sulle sponsorizzazioni: oggi tutti, secondo le proprie disponibilità e le proprie ambizioni, tende a sponsorizzare qualsiasi evento, soggetto e iniziativa che possa favorire un tornaconto, non solo a chi ci mette i soldi, ma anche a chi deve produrre introiti. Evidentemente la squadra di calcio americana del "Washington Square" non ha trovato subito un buono sponsor come accade da noi in Italia, e si è messa sul mercato invitando le aziende a sostenere la squadra. Beh non è passato molto tempo e il business è stato condotto e concluso senza remore. Ovviamente le magliette della squadra sono state realizzate con il nome ben in vista: "Redtube.com". Vi sembra normale? Non conoscete il nome? Dai raga' se dite bugie e fate i santarellini per non andare all'inferno, state sbagliando strada! "Redtube.com" è un dei tantissimi siti porno che affollano la rete. Magari conoscete quelli più noti, ma non è importante e nemmeno lo voglio sapere. Resta solo questa iniziativa della squadra americana che senza se e senza ma, ha accettato i soldini per fare il suo campionato, far fruttare i proventi per lo sponsor e divertirsi a giocare. Ho da fugare un solo dubbio: sapete che chi faccia da sponsor ad una squadra, generalmente offre gratis ai calciatori, alla dirigenza e a tutti coloro che lavorano nella società, i prodotti che produce. Acqua minerale, biglietti d'aero, copertoni d'auto, assicurazioni ramo vita ecc.ecc. Mi chiedo quindi che cosa potrà mai offrire la "Redtube.com" ai suoi paladini? Se è quello che penso, costoro più di un campionato al soldo del porno, non lo giocano! E spero tanto che la balzana idea non dilaghi in Italia. Immaginate il...casino? No, no nel senso di caos, nell'altro senso!!!
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Vinta la causa con la Comunità Europea, abbattuti i concorrenti che non si davano pace per le loro scarse vendite, sembrava tutto finito e con l'animo in pace dei consumatori della famosa Nutella, sembrava terminato il proditorio attacco consumato da anni ormai. La Nutella resta imbattibile, il maledetto olio di palma sul quale si sono lanciati in tanti per suffragare e certificare la sua nociva funzione, resta scevro da ogni maligno impiego e fine della storia. E sì, magari fosse così e non solo per la Nutella: sulla rete ormai abbondano "mastini" che se ti azzannano un polpaccio, non ti mollano fino a quando non ti hanno strappato l'osso. Sono passati pochi giorni e visto che mettendola sotto accusa non abbiano cavato un ragno dal buco, sono passati alla generalizzazione molto evidente in foto: lo zucchero copre circa il 50% del prodotto, il 20% è olio di palma e il rimanente 30% è appannaggio di cacao, latte scremato in polvere e qualche solitaria nocciola confusa nella poltiglia. Parliamoci chiaro: che tutto questo sia una bomba ipercalorica è fuori di dubbio, ma tutti lo sanno e tutti la mangiano e la osannano per la sua bontà che si tramanda da 80 anni circa. Qual'è il problema? Essendo un must a grande diffusione, mangiata da tutti, adulti e bambini, non si può immaginare che sia nociva se no alla glicemia. Ma per questo è sufficiente farne un uso moderato e consumare energie per stare in forma. Se poi i detrattori sono tutti diabetici e quindi parlano solo perché la Nutella è acerba come l'uva della furba volpe, allora se ne facciano una ragione. Così come i produttori concorrenti, la smettano e si attivino a proporre una loro paccottiglia simile alla Nutella, magari senza olio di palma, ma che sia in grado di conquistare i palati di coloro che anche bendati saprebbero riconoscere le differenze tra la vera crema della Ferrero e una della concorrenza. Lo giuro, con questo post non ho voluto spalmare nutella a favore della antica azienda di Alba.
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