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Messaggi del 23/10/2017

ADESSO AUTONOMIA PER TUTTI

Post n°2564 pubblicato il 23 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

Risultati immagini per referendum autonomia lombardia


Un solo dato non mi ha sorpreso di questo referendum lombardoveneto: come avevo paventato con il mio post del 19 ottobre, la macchina digitale tanto sbandierata e osannata da Maroni, non ha funzionato. No perché la tecnologia non fosse all'altezza, ma per la scelta scellerata di affidare tutta la gestione del voto elettronico ad una società perdente e conosciuta in tutto il mondo per i suoi grossi limiti e le varie irregolarità disseminate in tanti stati dove era stata chiamata ad organizzare le elezioni o i referendum:  caro Maroni, 23 milioni buttati al vento! Per il resto, prendo atto di un chiaro ed evidente voto di protesta da parte dei lombardi e dei veneti. Posto volutamente male il quesito sulla scheda, era evidente che i SI avrebbero stravinto: "Tu vorresti l'autonomia?", fatemi conoscere chi risponderebbe no! Inoltre non hanno vinto i SI ma ha perso la politica, la politica in genere e la politica di governo. Credo che il punto focale sia questo: la gente è stufa dappertutto, non c'è angolo dell'Italia dove non vi sia malcontento, opposizione a ciò che si decide a Roma senza avere un contatto quotidiano con la gente. Il popolo conta in democrazia e quando non è contento, lascia passare il tempo, ma se non ce la fa più, protesta e al primo che si presenta con le idee (populiste), si concede, si offre, si dona. La storia la conosciamo tutti e se oggi c'è una responsabilità ineludibile e accertata, questa è della politica di governo. Non temo di ammetterlo, so di essere nel giusto e le tarantelle tirate per le lunghe, alla fine non pagano. Pertanto, registriamo questa vittoria che dice tutto e niente per le conseguenze nell'immediato, e speriamo che il PD che è al governo e non ha capito nulla di quanto stia accadendo in Italia e in Europa (del resto del mondo ne parliamo in un altro momento), faccia tesoro della ulteriore lezione ricevuta dal referendum di ieri. Non riescono a spogliarsi del vacuo, inutile e approssimativo consuntivo di quanto finora raggiunto da quando sono al governo? Allora facciano come i furbini della "Triade" che vedete su, aggiungessero un quarto personaggio, il grande affabulatore Silvio e capiranno cosa voglia la gente. Siate populisti anche voi visto che va di moda dappertutto. Un solo avvertimento vi do con molta modestia: se non saprete mantenere quello che promettete e ciò che la gente vuole,  potrete campare per una legislatura al massimo, dopo cederete il passo ad altri. Questo siamo noi per voi, popolo di borbonica memoria dedito alle tre effe: feste, farina e forca. Ma le persone serie dove sono finite in Italia?

 
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INDOSSARE L'ARIA E...SENTIRLA

Post n°2563 pubblicato il 23 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
Foto di monellaccio19

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Sembra ieri quando per la prima volta ottenni da mia madre i miei primi jeans. Scimmiottavamo l'America alla fine degli anni cinquanta e quindi, uno dei simboli che ci premeva indossare, erano proprio i jeans della Levi Strauss con tanto di etichetta posteriore in "cuoio"(???) ben visibile. Senza quella ci si poteva sgolare per assicurare gli amici che fossero "originali" e comprati in un negozio noto, si rischiava di essere presi in giro per un acquisto fatto in via Calefati al mercato itinerante delle robe vecchie: erano gli anni in cui, così si raccontava, gli americani dismettevano i loro jeans usati e invece di buttarli, li mandavano da noi "morti di fame" affinché si vendessero come "pezze vecchie". Altri tempi, altri stili e altre disponibilità, inoltre era una leggenda metropolita che reggeva  solo a quel tempo. Poi, nel breve periodo, le vetrine cominciarono a riempirsi di jeans con altre etichette, nomi inventati per produzioni italiane ma spacciati con marchi esterofili: ricordo i "LEE" in particolare, erano gli unici a tenere testa ai Levi's. Fu anche il periodo in cui si passò alle scelte particolari: il risvolto andava forte, il jeans sotto il mocassino era un must, il calzino bianco poi, era la perfezione assoluta. In seguito nacque anche la novità dei colori: il blue-jeans perse il colore blu e si allargò verso l'iride; poi arrivò l'usura, il pantalone consumato: guai se non fosse stato sbiadito, non era alla moda. Allora noi facevamo di tutto per imbrattarli, per renderli lisi e consunti. Quando la mamma accennava a prenderli per lavarli: "Giù le mani da quella roba! Devono restare così per sempre!". Oggi siamo all'impossibile: i risvoltini non si usano più, il calzino bianco men che mai, e la scarpa può essere anche uno zoccolo buzzurro e agreste, va bene lo stesso. Stiamo vedendo come la moda cambi repentinamente, inventano novità a ripetizione e ci sbalordiamo ogni volta che dal classico e originale jeans ci si allontani sempre di più. Ossia, loro continuano a parlare di jeans, ma siamo già  con le pezze al culo, i rattoppi arrangiati, gli strappi eccessivi procurati volutamente e alle lunghezze e larghezze non canoniche. Di tutto e di più abbiamo visto in questi ultimi anni, continuiamo a comprarli e sono sempre jeans: io li indosso e il massimo che mi permetto è la "finta" usura, lo sbiancamento dovuto per l'eccessivo consumo. Il bello è che si pagano per averli già così. Azzarola, dateli buoni e perfetti, al resto ci pensiamo da soli! Macché: "Se lo fai tu si capisce che non è consumato "originale!". Ma come, se lo faccio io non è originale se lo fa la ditta produttrice è originale? Vabbè, io sono vecchio per queste str.....te, ma voi che siete alla moda e vi preparate per  l'anno prossimo, sapete come si porteranno i jeans nel 2018? 


Arrivano i jeans-tanga: hanno solo le cuciture e rivelano parti intime e lingerie

 

Questo è il dettame della prossima moda: la Thibaut giapponese, è partita alla grande con le sue proposte Primavera/Estate 2018. Tra le varie idee c'è questo "Tanga-jeans". Non so quanto costerà e non mi interessa saperlo, ma voi prima di comprarlo chiedete al negoziante: "Quanto  costa?". Dopo aver saputo il prezzo, rifate la domanda:  "E invece, quanto lo vendete a...striscia?".

 
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